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|  "Scarrozzando così lungo Toledo, piazza della Carità, la Pignasecca e Spaccanapoli, rientrava a "palazzo" con la vettura che non era più tale, ma una "carretta" che suscitava curiosità e ilarità ovunque passasse, tanto era carica di cesti di frutta scelta, di pesce fresco, di panieri di pomodori di San Marzano, di limoni di Sorrento, pacchi di maccheroni, di scatolame vario, di piumini per le pulizie di casa, scope nuove, stracci per la cucina, pentole particolari e tegami di coccio e battipanni. In questa atmosfera da "cafone ortolano" che dal più vicino paesotto vesuviano scendeva in città col suo traballante carretto per recarsi al mercato, faceva trionfante l'ingresso nel suo bel palazzo di via Vittoria Colonna, ricevendo tanto di scappellata dal suo portiere "Peppino" che, dritto come un fuso, lo salutava aspettando sulla soglia del portone mormorando rispettosamente: "Cummandatooooore....!" (da Una famiglia difficile di Peppino De Filippo) |
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