Carissimo e carissimi tutti/e,
da un po' di anni si parla dell'infiammazione come causa della depressione. Alcuni propongono, addirittura, di rinominarla "Infiammazione cerebrale". A parte il fatto che mi si rivoltano le budella al solo pensiero di considerare la depressione solo come infiammazione è indubbio che in questo disturbo aumenta, anche di molto, la quantità di mediatori dell'infiammazione, per es. le interleukine.
E', altresì, acclarato che l'infezione da covid colpisce, tra i primi organi, il cervello, così come è accertato che un buon numero di persone sviluppino sintomi depressivi.
Non potendosi, ragionevolmente, pensare che tutto si riduca ad una infezione con relativa risposta infiammatoria dobbiamo considerare anche l'esistenza di "depressione reativa al covid": l'essersi ammalati, il vivere in clausura, essere preoccupati di conseguenza gravi, perdite economiche, lutti correlati alla pandemia e via dicendo.
Personalmente sto riscontrando molti casi di questo secondo tipo e alcuni del primo.
Per chi volesse approfondire l'argomento allego un lavoro fatto dall'università di Bari, piuttosto interessante.
Un caro saluto a tutti,
Winilio.
https://www.dottnet.it/articolo/32529842/s...652&tkg=1&cnt=1La maggior parte dei pazienti seguiti negli ambulatori per il post Covid sono stati inseriti in un programma di follow-up a medio-lungo termine che permetterà di valutare meglio l'evoluzione del nuovo quadro clinico
Il Policlinico di Bari ha seguito in un anno oltre 1300 pazienti con sindromi post-Covid, con un'età media di circa 49 anni, e ha notato che in seguito alla malattia hanno sviluppato difficoltà respiratorie e di concentrazione, ansia, depressione o persistente senso di stanchezza. A seguire i casi di post-Covid sono stati gli ambulatori delle unità operative di Medicina interna "Murri" diretta da Piero Portincasa, Pneumologia diretta da Elisiana Carpagnano, e Malattie infettive coordinata da Annalisa Saracino. Le attività dell'ambulatorio post-Covid sono iniziate a dicembre 2020, dopo la prima ondata pandemica. "I sintomi più comuni rilevati in circa il 30% sono astenia, difficoltà respiratorie, difficoltà di concentrazione, ansia, depressione", spiega Portincasa che, attraverso l'ambulatorio post-Covid di Medicina interna ha seguito circa 400 pazienti. "Questi sintomi - prosegue - possono avere nuova insorgenza o persistere dopo l'iniziale guarigione dal Covid. Possono essere presenti con differente intensità nel corso del tempo o scomparire e successivamente recidivare. In alcuni casi abbiamo notato persistenza di iposmia (riduzione dell'olfatto) e ipogeusia (riduzione della percezione dei sapori), o alopecia (caduta di capelli) specie nelle donne". La maggior parte dei pazienti seguiti negli ambulatori per il post Covid sono stati inseriti in un programma di follow-up a medio-lungo termine che permetterà di valutare meglio l'evoluzione del nuovo quadro clinico, ancora in fase di studio e di valutazione da parte della comunità scientifica internazionale. "Al momento - conclude Portincasa - non esistono ancora protocolli terapeutici validati e universalmente applicabili. Le terapie variano da caso a caso e possono comprendere farmaci sintomatici, indicazioni su eventuali modificazioni di dieta e stili di vita, nutraceutici, integratori, supporto psico-cognitivi"