| Buonasera, qualcuno ha osservato che nel mio intervento "ho detto tutto, ma non ho offerto soluzioni". Ha anche detto che è un'utopia pensare che possano non esserci guerre. "Si vis pacem para bellum"(se vuoi la pace prepara la guerra, un detto dei Romani), ha concluso. Certo, al momento storico attuale pensare ad un mondo senza guerre è utopico, ma accettare senza reagire che il mondo debba andare così aiuta i governi guerrafondai. I governi fanno la guerra e i cittadini muoiono, soffrono la fame, vivono comunque male. Essere contro la guerra significa promuovere in tutti i modi possibili una cultura alternativa. L'uomo, nella sua parte primitiva è guerriero e aggressivo, fino alla distruzione del suo prossimo. L'uomo, però, è anche un essere evoluto, raziocinante, capace di comprendere la giustezza e l'importanza di un vivere civile basato sulla pace; di capirne anche la convenienza, alla fine. Il discorso sarebbe troppo lungo e lo sintetizzo in poche, semplici parole: promuovere l'uguaglianza di tutti, serve ad impedire ai pochi di soverchiare i molti. Questo è, infatti,quello che succede ad ogni scoppio di guerra, militare,economica o sociale che sia. Utopia? Forse, ma inseguiamola lo stesso, promuovendola tra le generazioni giovani.
|