Le stronzate di Pulcinella

MOLOSIGLIO

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view post Posted on 9/5/2022, 11:59
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molosiglio



I giardini del Molosiglio sono un parco pubblico di Napoli che sorge in via Acton, nel quartiere San Ferdinando nel tratto di passeggiata fra la stazione marittima ed il lungomare. Wikipedia

La definizione di wiki è esatta ma è assai riduttiva, sopratutto perchè legata ai tanti ricordi, non solo personali, ma di tutta la città. La dove terminano i grandi alberghi sul lungomare di via Partenope (Caracciolo), dopo la curva dell'hotel Excelsior, il lungomare, in leggera pendenza, prende il nome di via Nazario Sauro e confluisce con via Cesario Console dove sono i 'giardinetti' che si collegano alla piazza del Plebiscito con Palazzo Reale, mentrela strada che prosegue in discesa verso il porto, via Ammiraglio Acton, sovrasta il Molosiglio ove è ubicata la sede del Circolo nautico Canottieri Napoli dotato di piscina e darsena privata.

Nei giardini del Molosiglio, negli anni 50' fu costruita una delle poche piste da pattinaggio a rotelle esistenti a Napoli, utilizzata, in seguito, anche per allenamenti del basket. Ma parliamo del porticciolo che negli anni 50' ospitava una grossa motobarca, con i colori azzurro (celeste) e bianco, gli stessi della squadra calcistica, e collegava il porticciolo con Marechiaro, in realtà serviva per fare una bella passeggiata nel golfo di Napoli e, d'estate, anche in serata, con il buoi e le stelle, oltre la luna, accompagnata con canzoni melodiche invitanti per gli innamorati.

Sempre in quegli anni, a Napoli c'era la passione della pallanuoto, ma ahimè, non c 'erano piscine coperte per gli allenamenti ed il circolo del Molosiglio, la Canottieri Napoli, non aveva ancora edificato la sua piscvina, nonostante disponesse dina squadra di waterpolo composta da campioni, al pari del circolo Rari Nantes che vinse già nel 1939 il primo scudetto e poi nel 1941-42, 49, e 50 e la squadra fu soprannominata il settebello, poi utilizzato sempre per le squadre campioni e per la nazionale azzurra.

La Rari Nantes Napoli con l'arrivo del fuoriclasse ungherese Bandy Zolyomy, nel 1948, insieme a Giovanni de Silva, Mimì Grimaldi, Enrico Fortunati e Cesare Rubini, Emilio Bulgarelli, grande difensore, e Gildo Arena, l’inventore della “beduina”, la giocata che nella pallanuoto è il corrispettivo della rovesciata calcistica (il giocatore, in acqua, segna con la schiena rivolta alla porta avversaria, compie la beduina, grazie a un particolare movimento del braccio e della spalla), e con altri giocatori, formarono quello che lo stesso Mimì Grimaldi definisce il “Sette bello”.

Si tutto bello e pittoresco, ma dove si giocavano le partite di pallanuoto se non c'erano piscine? S i edificava un piccolo stadio con assi di legno nel porticciolo del Molosiglio e cosi si creava un'area di gioco delimitata, nel mare, e si poteva giocare a pallanuoto. Ovviamente l'ingresso non era gratuito, ma il costo dei biglietti non era esorbitante essendo i giocatori, tutti, o quasi, dilettanti.
Non è che in Liguria le altre squadre avessero piscine ed altre costose attrezzature,ad esempuio l'eterna Rivale la Pro Recco giocava le sue partite in uno stadio similare al napoletano, soprannominato la fossa dei leoni.

Molti calciatori, nella seconda metà degli anni 40 e seguenti, per mantenersi in esercizio fisico, praticavano la pallanuoto agonistica, ricordo che c'era anche un calciatore del napoli in squadra con la Canottieri Napoli.

Ricordi un pò sbiaditi nel tempo
 
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