Le stronzate di Pulcinella

Due novembre di sole

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view post Posted on 2/11/2022, 14:13
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Due novembre di sole

Arriva all’improvviso, lancinante ed insopportabile, il dolore.
Lo conosco bene, l’ho provato altre volte, forse troppe volte, e quasi automaticamente tiro fuori l’astuccio a scatto delle magiche pilloline bianche, quelle sublinguali.

Ne prendo due: mi pare che stavolta sia più deciso, più minaccioso.
Ma non intendo farmi fregare più. Ormai sono stanco, e la mia farsa è durata anche troppo.
Stavolta, non permetterò che “mi tirino su per i capelli” come poi alla fine si vantano tutti i camici bianchi, trascurando che il merito è tutto mio, e che loro hanno solo assecondato la mia tigna del voler continuare a vivere…

Stavolta no. Voglio che sia basta, finalmente basta. Mi appoggio al lampione della piazza, in breve attesa che le pilloline facciano il loro effetto. Mi hanno spiegato che in realtà non tolgono il dolore, non sono curative, fanno solo in modo che io non lo senta.
E sono miracolose: agiscono immediatamente, e già sento che il dolore è diminuito e s’è fatto sordo, sopportabile per me, che non ho paura.
La parte peggiore del dolore è averne paura.
Ma so bene che l’effetto delle pasticche non durerà a lungo e che un’altra dose sarà quasi impotente…

Già mi sembra di respirare quasi normalmente e fo’ cenno ad un taxi di passaggio.
Guida un giovane con la faccia intelligente; sono contento: preferisco i giovani, loro non sanno…

«Devi portarmi al “Fatebene Fratelli”, l’ospedale»

Spero che la mia voce sia stata abbastanza ferma e comprensibile: mi sa che questo ragazzo mi guardi con aria strana.
Gli allungo la mia banconota gialla, quella da duecento euro che ho nel portafogli da sempre, ma che non ho mai usato. E’ per “ogni emergenza” – e se non è emergenza questa! – ma lui si ritrae, scornoso, forse per lo sguardo indagatore che mi ha lanciato, o forse teme di non avere il resto:

«No, no, pagherà dopo, quando saremo arrivati…»

«Dai, prendi – lo sollecito – dopo mi darai il resto, magari… Andiamo al “Fatebene fratelli” ma non ho fretta. Fammi fare un bel giro panoramico… Villanova, Posillipo, lo scoglione di Coroglio, via Petrarca… chissà quando li rivedrò un’altra volta… voglio godermi il panorama, stasera! »

Forse il giovane intuisce qualcosa, forse è avvezzo alle bizzarrie dei turisti.
Prende la banconota e con calma si avvia lungo la litoranea, consapevole delle bellezze della sua città ed orgoglioso nel mostrarle, contento di fare un buon guadagno con un cliente generoso.
Non trascurerà nessuno scorcio suggestivo, non lesinerà su nessun attimo di sosta: la sua bella Napoli, la condivide con gioia. Confermo, è un ragazzo intelligente, e forse intuisce che a me, di arrivare all’ospedale non importa granché.

Medito ora, con negli occhi tanti splendidi paesaggi, sull’immenso senso estetico del Creatore, e sulla sua predilezione per questi luoghi incredibili.

Chissà perché ha voluto concentrare tanta bellezza proprio qui?... non ci hanno sempre detto che lui ama ugualmente tutti i suoi figli? perché qui, questo privilegio?... una ragione ci sarà, e gliela chiederò, quando sarò al suo cospetto…

Mentre Nisida, Monte di Procida e, più oltre, Procida ed Ischia mi sfilano davanti, perle stupende in questo mare di un intenso azzurro surreale, penso che questa potrebbe essere proprio l’anticamera del Paradiso.
E, mentre sento tornare il male con un nuovo attacco, forse il definitivo, oziosamente mi chiedo quale di questi quadri d’autore mi si fisserà sulla retina, per l’eternità…


Lucio Musto 2 novembre 2022
 
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