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. Per sempre Natale è passato, ed anche la sua corte di giornate festive, festose e tumultuose.
Ad una ad una si estinguono le luminarie che fiorirono giorni fa ad illeggiadrire le case e propiziare la Nascita… ed i grassi festeggiamenti. Non restano in giro che tracce di baldoria e qualche coriandolo che va perdendo il suo vivido quanto effimero colore di allegrezza.
Il borgo torna al grigiore di sempre, alla sua usuale malinconica veste di “paese dormitorio”, satellite economico della vicina, prestigiosa cittadina.
Ma non tutto, quest’anno. Una casetta isolata, a mezza collina, continua puntuale ad accendersi ad ogni tramonto delle sue ghirlande di “led” colorati, giocosi in vari ammiccamenti di intermittenze, e sagome ingenue e significative: un babbo Natale, un abete, due renne…
si illuminano e si spengono in alternanza, annunciando l’Avvento, la festa… e forse qualcos’altro;
ora che tutto il resto del paese è grigio, risaltano squillanti, dal tramonto fino a tarda notte,
quando le cellette solari avranno restituita tutta l’energia accumulata di giorno.
Continueranno a farlo ancora per giorni, settimane, mesi…
Chi volete che smonti e riponga quelle gaie luminarie? Gualtiero, lo strambo vecchio che abitava eremita in quella casa a mezza collina da tanti anni, se ne è andato. E’ morto in silenzio, come da tanto viveva, prima del capodanno, e l’hanno ritrovato, disteso sereno nel suo ultimo sonno solo dopo l’Epifania…
Le Feste sono passate, per tutti ormai… ma forse per Gualtiero no; forse nella sua eternità quel Natale non finirà mai e le luminarie da lui curate ed accese con amore continueranno a rallegrare per sempre il suo sempre di animo mite.Lucio Musto 30 dicembre 2022 |
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