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| Premetto che ho sempre avuto grande stima del magistrato Nordio soprattutto quando fu molto polemico con il pool di Milano, accusandoli di essere mossi da intenti politici, ma ora, sulle intercettazioni, devo dire che, dopo l'arresto del mafioso Matteo Messina denaro, è stato non poco sfortunato.
Già dall'inizio del suo mandato ministeriale, infatti, è stato oltremodo critico per l'uso, da lui ritenuto eccessivo, delle intercettazioni fatte dalla magistratura italiana nei confronti degli indagati, lamentando pure il fatto che lo Stato italiano spende circa 200 milioni di euro ogni anno per le spese.
Orbene , ora si trova in un cul de sac, ha quasi contro tutti i pm a favore delle intercettazioni e una gran parte del Governo di cui è ministro ed allora sta provando ad uscire da questo impasse o vicolo cieco nel quale si è cacciato.
Forse qualcuno gli avrà fatto notare che, mentre è vero che per le intercettazioni si spendo milioni di euro, ma è altrettanto vero che, grazie ad esse, lo Stato confisca alle mafie 5/6 volte tanto o gli avranno fatto notare che, grazie alle intercettazioni vengono spesso scoperti quelli che lui ha definito reati minori: peculato, malversazione a danno di privati, concussione, corruzione, falso in bilancio ecc,, delitti dove sempre piu' spesso sono coinvolti non solo funzionari pubblici ma anche organizzazione malavitose.
Ora il povero ministro, in qualche modo sembra meno deciso e piu' accondiscendente .
Eppure lo ricordiamo tutti quando, prima di Natale, sentenziava “i veri mafiosi non parlano al telefono”., ora che si è scoperto che Matteo Messina Denaro aveva ben due iPhone, ha dovuto ingoiare un altro boccone amaro.
E allora ha affermato a Radio24 “Sono anni che ripeto che le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta alla mafia e al terrorismo e per comprendere i movimenti di persone sospettate di reati gravissimi”, . “Quello che va cambiato è l’abuso che se ne fa per reati minori, con la diffusione sulla stampa di segreti individuali che non hanno a che fare con le indagini.Poichè dalle mie parti questo si chiama "mettere 'na pezza a culore", al nostro ministro della giustizia regaliamo questa bella medaglia al valoro di un euro:
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