Le stronzate di Pulcinella

1015/18:quando l'Italia fu quasi bullizzata dagli alleati

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view post Posted on 24/5/2023, 17:16
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Pulcinella291 Forum

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La sera del 29 ottobre le truppe italiane raggiunsero Vittorio Veneto, il 30 Sacile e il giorno dopo Feltre. Il 3 novembre Trento e Trieste furono occupate, mentre nello stesso giorno a Padova, venne firmato l’armistizio, che fissava per il 4 novembre la fine delle ostilità con l'impero austro/ungarico. Quattro anni di guerra che costarono al popolo italiano circa 650.000 caduti e un milione di feriti.
Nella Conferenza di pace di Parigi, a Versailles, dove erano riuniti i «grandi», pero', la nostra fu considerata sostanzialmente una «vittoria prevalentemente italiana», ininfluente sulla sorte del grande conflitto, tanto che Gabriele D'Annunzio nel 1918 conio' l'espressione "vittoria mutilata" adottata poi da nazionalisti, interventisti e reducisti per denunciare la mancanza di tutti i compensi territoriali che ritenevano spettassero all'Italia dopo la prima guerra mondiale a seguito del Patto di Londra e dei termini dell'armistizio di Villa Giusti con l'Austria-Ungheria.
A Versailles la delegazione italiana, guidata da Orlando e dal ministro degli Esteri Sonnino, dava per scontate le compensazioni previste nell’Accordo segreto firmato a Londra nel 1915, che però gli Stati Uniti non avevano sottoscritto. In realtà, sia Orlando sia Sonnino, sostenuti in patria dai nazionalisti, non si resero conto del profondo cambiamento che era intervenuto nella situazione internazionale con la caduta dell’Impero austro-ungarico e con la nascita di nuove entità nazionali nel cuore dell’Europa, oltre che con l’emergere della potenza americana, da cui dipendevano, sul piano economico e finanziario, tutte le potenze vincitrici, compresa l’Italia. Di fatto, alla fine, le richieste dell’Italia furono accolte soltanto in parte.
Visti vani i loro sforzi, i rappresentanti italiani a Versailles abbandonarono la conferenza per chiedere il sostegno del Parlamento (19 aprile 1919), ma l'unico esito di tale iniziativa fu quello di rendere ancor meno incomodo a inglesi, francesi e agli altri alleati, di attribuirsi i "mandati" sulle ex colonie tedesche e sui territori non turchi dell'Impero Ottomano. Solo dopo il ritorno della delegazione italiana furono riconosciuti, in sede di spartizione dei mandati (7 maggio 1919), dei compensi coloniali per l'Italia come previsto dal patto di Londra.
 
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