Le stronzate di Pulcinella

Ho sognato - 16 - L'albero di Natale

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view post Posted on 13/6/2023, 21:55
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Ho sognato – 16 –
l’albero di Natale


Serata difficile, quella di stasera.

Santo Rosario arraffazzonato condotto da fedeli frequentatori di un’altra Parrocchia ed oggi ospiti da noi, Messa del Corpus Domini celebrata da un sacerdote veramente minimalista, con me (e penso parecchi altri) a rimembrare in cuore, e forse un po’ rimpiangere ben altre, fastose, coinvolgenti, forse teatrali celebrazioni… altri tempi…

Bah! inutile lagnare. Un po’ per uno abbiamo cambiato i tempi, e questo ora ci tocca poi che anche, lo sappiamo, l’offerta del Corpo di Cristo è sempre la stessa.

Poi, canonico aperitivo al bar della piazza, stavolta troppo aggressivo per Ro, evidentemente maldisposta, stasera.

Cenetta frugale, nel portico, ché ancora non abbiamo ben smaltito l’abboffata di giovedì sera, ma cenetta comunque complessa. Forse l’aperitivo ha risvegliato argomenti ormai accantonati da tempo ed emozioni, e speranze, forse mai sentite… pensieri desueti da molto e prudentemente coperti.

Confesserò che ho faticato alquanto a controllare i turbamenti indotti da tali ormai sciocchi discorsi, ma ce l’ho fatta ad ostentare il mio solito aplomb.

Finalmente il momento importuno è passato e sembra tornata la normalità: me ne sto comodamente seduto nel mio portico, col fedele ballon di cognac a portata di mano, da baciare con la delicata, parsimoniosa costanza che mi caratterizza ed ascolto la mia musica scelta, dalla cassa che mi ha donato la mia nipotina.
Al momento, un suadente pezzo medievale di cui non ricordo il titolo con note di clavicembalo, liuto e tiorba.

Davvero rilassante, ed infatti mi rilasso e mi lascio trascinare dalla melodia, naturalmente deconcentrandomi dalla realtà razionale che mi circonda…
Così vedo l’Albero di Natale, e lo trovo davvero grazioso.

Il pezzo medievale è finito di colpo per lasciare il posto ad una bella esecuzione strumentale della canzone “Pregherò” di Adriano Celentano, e la mente razionale si scuote in un sussulto:

“NON E’ un Albero di Natale! – siamo a metà giugno, sia pure di un giugno pazzerello, ma nel mio giardino non può esserci nessun Albero di Natale! e comunque non certo con su le lucine accese e le palline come le sto vedendo… Fuori discussione, è IMPOSSIBILE!”

Conflitto d’interessi, deduco.

L’alberello è lì, davanti a me, non grandissimo, forse solo ottanta o novanta centimetri, ma certamente reale! mica sono ubriaco ed ho le traveggole!

E’ li davanti, con le sue fiammelle tremule, gli sprazzi colorati di tutti i colori, i giochi di luce… e forse alla base, ma non distinguo bene, ci sono anche i pacchetti dei doni infiocchettati…
ma no, forse quest’ultima può anche essere una suggestione della penombra…
Quest’ultima considerazione mi riscuote definitivamente, e torno ad essere l’essere raziocinante ed indagatore che conoscete da sempre. Dunque, “quello che vedo, vedo, ma non può essere quello che sembra, quindi, è un’altra cosa”.

Si, ma che cosa? Che cosa di reale, di fisico, sto guardando e che cosa invece le veloci sinapsi del mio cervello derivano da quell’immagine? Cosa rappresenta al mio io pensante questo piccola Albero di Natale con le luci accese?

Mi alzo dalla seggiola e vado a vedere meglio da vicino? Certo che no, non è nel mio stile!
Se mo’ mi alzassi ed andassi ad indagare non risolverei che la metà soltanto, la meno intrigante del mistero. Scoprirei qual è l’effetto ottico che favorisce la visione di quell’immagine, ma non il suo significato!

Rimango quindi immobile col mio liquore a riscaldarsi nel suo vetro ondeggiante sul palmo e lo sguardo fisso all’ectoplasma sempre chiarissimo di fronte a me e rifletto:
“perché proprio un Albero di Natale?”
Ci arrivo subito, è facile! – L’Albero di Natale, con le sue luci, le fragili bolle di vetro, i dolcetti incartati ed i pacchetti sotto, è la sintesi archetipa dei nostri sogni, dei desideri inespressi, dei doni che vorremmo avere, naturalmente gratis…

Proprio quello che ci ha occupato, turbandoci, stasera a cena, quando si parlava a ruota libera del nostro tormentato rapporto, mai veramente libero, mai totalmente appagante, mai completo, mai pienamente felice… eppur longevo come pochi.
Ecco, i tanti pacchetti misteriosi posti sotto l’albero delle speranze e delle illusioni, dei progetti e delle rosee aspettative… uno alla volta i pacchetti vengono aperti, e si scopre che sono sì, doni, magari scelti con amore e confezionati con cura… ma non esattamente quello che avremmo desiderato. Il ringraziamento è d’obbligo, certo anche giustificato, ma non di piena soddisfazione.
Ma poi, con quei “doni di Natale” impariamo a viverci ed entrano a far parte del nostro quotidiano. Non perfetti alla bisogna, ma comunque utili.
Ed anno dopo anno nuovi doni, nuovi pacchetti misteriosi, accettati più che entusiasticamente graditi, ti modellano i giorni.

«Sono sessant’anni che stiamo insieme, ma che pensi? se ti capitasse una ghiotta occasione, mi lasceresti per un’altra?»

«No, credo di no – non me la saprei disegnare un’occasione tanto ghiotta da convincermi… oddio, mai dire mai! ma credo proprio di no. E tu, mi cambieresti con un altro uomo?»

«Certo che no! – non saprei proprio da dove cominciare, e certo non me ne verrebbe la voglia – o almeno credo, adesso non più… che manco mi ricordo come si facesse ad accalappiare un ragazzo!»


Eccolo dunque, l’Albero di Natale a riassumerci la serata… Tutta la vita è così.
Una serie di Alberi di Natale, magari a metà giugno, ognuno col suo bagaglio di promesse immaginate, talvolta approssimate, quasi mai perfettamente realizzate…
E poi, ci sarà un altro Natale, con pacchetti diversi.

Infine, pian piano, anche l’immagine del mio alberello luminoso, visto dal portico, si risolve e svanisce tornando realtà. Basta un refolo di brezza più forte.

Mille foglioline arruffate del pollone del giuggiolo imperlate dalle goccine d’acqua della pioggerellina pomeridiana fanno da riflesso e lente e prisma al lampione dell’aia.
E il respiro lieve della sera le fa fremere e lampeggiare il mio piccolo, dolce, illusorio Albero di Natale quasi a rallegrare di festa questa queta ed un po’ malinconica serata di metà giugno.

Lucio Musto 10 giugno 2023
 
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