Le stronzate di Pulcinella

In MEMORIAM di Peppino GAGLIARDI

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view post Posted on 10/8/2023, 14:50
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E se ne è andato anche lui, silenziosamente,all'età di 83 anni, cosi come apparve improvvisamente sul palcoscenico.

Nato a Napoli nel popolare rione Vasto, comincia a suonare la fisarmonica sin da bambino, per passare poi alla chitarra e quindi al pianoforte. La sua carriera inizia da adolescente, con un complesso che chiama I Gagliardi, giocando con il suo cognome, e che ottiene successo nelle esibizioni dal vivo a Napoli e nei dintorni.

Nel frattempo scrive le musiche delle sue prime canzoni, a cui abbina i testi di un suo amico, Gaetano Amendola, a volte scritti in napoletano, che sono caratterizzati da una ricercatezza e da una poeticità raffinata. All'inizio degli anni sessanta, dopo molta gavetta e serate, Peppino viene scovato dall'etichetta napoletana Zeus.

Ma nel 1963, nonostante non ci fossero ancora le Radio libere (arriveranno 11 anni dopo nel 1974) esplode dai juke box, dai mangiadischi portatili, la canzone "T'amo e t'amerò" che diventa un tormentone napoletano che si espande a macchia d'olio in Italia, nonostante la casa discografica Zeus non avesse ancora diffusione nazionale.

. L'incisione originale vedeva alla batteria un giovane Gianni Averardi, in futuro fondatore e strumentista de Il Giardino dei Semplici. Una cover fuori dall'Italia è stata realizzata da Shahram Shabpareh chiamata Tamo tamero.

Gagliardi riuscì così a farsi notare da Walter Guertler, che rilevò il contratto con la Zeus e lo inserì in una delle più importanti case discografiche dell'epoca, la Jolly.

Il Gagliardi del primo Sanremo, infatti presenta un brano di forte impatto emotivo, dalla linea melodica particolare ed elaborata, il brano scritto dal maestro Carlo Alberto Rossi, <i>Se tu non fossi qui</>, presentato alla massima manifestazione nazionale Gagliardi fornì un'interpretazione particolare e incisiva per l'epoca. Il brano fu poi reinciso, con più successo discografico, da Mina.

Nel 1968 firma con l'etichetta Det-CAM, e dopo un periodo di scarsi risultati discografici, trova nuovamente un discreto successo nazionale con il brano "Che vuole questa musica stasera" (scritta da A. Amendola e R. Murolo[3]), che divenne anche traccia musicale del film Profumo di donna di Dino Risi, Operazione Uncle di Guy Ritchie e del più recente Lo spietato, interpretato da Riccardo Scamarcio. Particolarità di quest'ultimo brano è anche la popolarità ottenuta all'estero, soprattutto in Giappone ed anche il primato di brano italiano più utilizzato nelle pellicole cinematografiche.

Lo spartiacque artistico è rappresentato dal brano "Settembre" (1970), che oltre a classificarsi secondo alla manifestazione "Un disco per l'estate", vende moltissimo. A consolidare l'importante posizione assunta dal musicista napoletano nel panorama nazionale sono i successivi successi: "Gocce di Mare", "Ti amo così", "Sempre sempre" nel (1971), quest'ultima ancora seconda alla manifestazione "Un disco per l'estate", "Come le viole" (con cui ritorna al Festival di Sanremo nel 1972, classificandosi al secondo posto e soprattutto vendendo molte copie) e "Come un ragazzino" (favorita alla vigilia ma solo seconda a Sanremo nel 1973).

Dal 1970 al 1973 Peppino Gagliardi partecipa alle più importanti manifestazioni e trasmissioni televisive dell'epoca, vedendolo quasi sempre protagonista. Gli elementi distintivi sono le sue indubbie doti di rendere armonico il connubio tra la raffinatezza interpretativa e un timbro definito "nervoso", tanto da essere soprannominato "il cantante dell'amore nervoso".

Sono soprattutto l'immediatezza e la raffinatezza interpretativa del musicista che fanno la differenza, ma anche il suo rispetto per la musica prodotta e ben suonata, ed è per questo che è sempre affiancato nelle incisioni da grandi strumentisti e musicisti, basti citare alcuni nomi: Maurizio e Guido De Angelis, Pino Rucher, Cicco Ciro, Tullio De Piscopo, Stelvio Cipriani e il futuro premio Oscar Bill Conti.

Numerosi gli attestati di stima anche da parte di artisti di spessore internazionale, come gli ABBA, che in una intervista alla rivista italiana Panorama (n. 28 di luglio 2010) hanno dichiarato, nello specifico Benny Andersson, di essersi ispirati molto anche alla musica melodica italiana fine anni sessanta e inizi anni settanta, citando nello specifico Peppino Gagliardi, come autore ed interprete. Nel corso di molte interviste, inoltre, la pop star Alvaro Soler ha menzionato più volte Peppino Gagliardi, quale uno dei cantanti ed autori italiani preferiti.

La caratteristica principale è sicuramente nella timbrica vocale molto particolare e dalla sonorità pastosa. Pur accostato ad altri cantanti famosi del periodo, definiti di "scuola melodica", Nicola Di Bari, Peppino di Capri, il suo modo di cantare e approccio musicale è stato sempre molto diverso, anche in considerazione delle sue particolari doti di polistrumentista (chitarra, pianoforte e soprattutto fisarmonica). Nel periodo di estremo successo 1970-1974, è stato più volte definito come il "divo dall'amore nervoso", per il suo modo di interpretare in modo intimistico e passionale qualsiasi brano del suo repertorio, sempre caratterizzato da una sofferenza sentimentale di fondo.

Brani che sintetizzano oggettivamente le doti e le peculiarità del musicista sono: "T'amo e t'amerò" e "Ascolta mio Dio", per l'indubbia rottura verso i modi interpretativi dell'epoca, "Gocce di mare", ballata melodica stile primi anni settanta, "La ballata dell'uomo in più", per l'eleganza di musica e testo, "A soffrire sarò io", per le indiscutibili doti interpretative e per finire l'intero album “Quanno figlieto chiagne e vò cantà.....”, prodotto di assoluto valore storico-artistico in cui le doti musicali, autorali e interpretative vengono sicuramente racchiuse.




R . I . P .


 
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