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| In una intervista di qualche mese fa Giorgina disse:"non sto a sopravvivere, ma a "fare le cose". Naturalmente , quando le cose non vanno è sempre colpa degli altri o dei governi precedenti ma non dice pero' che il suo direttivo sta contribuendo e non poco a far disaffezionare o quanto meno contribuire a far disamorare gli operatori sanitari dagli enti pubblici a favore dei privati. Eppure quel personale durante l'epidemia di covid erano passati come eroi , come coloro che con tanta abnegazione e a rischio della propria pelle si erano tanti adoperati. Ebbene il contratto viene rinnovato con risorse assolutamente ridicole ed insufficienti . In piu' sono stati introdotti o incrementati i gettonati, cioè quegli operatori sanitari che sono pagati per singolo turno coperto in ospedale e che possono essere chiamati presso alcune cooperative private sia nei servizi di emergenza-urgenza, ma anche in altri reparti, dove necessario con un aggravio di spese enorme, senza contare che molti di essi hanno poca esperienza o non l'hanno affatto. Molti di questi, in una settimana , vengono pagati piu' di quanto guadagna un medico interno dell'ospedale stesso. In piu' c'è il blocco del personale, da anni non si assume piu' personale . Sapete cosa ha fatto questo governo? Ha diminuito l'Iva sui trattamenti estetici e si e' aumentata quella sui prodotti dell'infanzia , anzi hanno pure in animo di diminuire i trattamenti pensionistici degli operatori sanitari. Se questo non è un incentivo alle fughe, ditemi voi cos'è! Vogliamo dirla tutta? Questo governo sta svendendo la sanità pubblica a favore dei privati piu' di quanto non fece De Lorenzo prima e Berlusconi poi. Non illudiamoci quindi, la sanità pubblica è a rischio estinzione. Nel nostro Paese, infatti, per le ragioni su esposte, il fenomeno delle dimissioni volontarie ha superato i 2 milioni di persone, anche se si è verificato in misura maggiore nelle regioni del Nord, Lombardia e Veneto in particolare, mentre al sud si fa sempre piu' ricorso allo straordinario, su pause e riposi ridotti, su ferie non godute e remunerazione non adeguata al carico di lavoro richiesto.
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