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| E' un grazioso borgo situato in provincia dell’Aquila. Anversa degli Abruzzi è la destinazione ideale per tutti coloro che amano coniugare un soggiorno all’insegna di cultura e natura. Inserito all’interno del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, Anversa è un vero e proprio gioiellino che fa parte della Comunità montana Peligna e che ospita nel suo territorio la Riserva naturale guidata Gole del Sagittario:
chiamata dagli antichi la “Valle del Suonatore di Flauto“. Ai suoi piedi, sgorgano le Sorgenti di Cavuto, acque purissime, dotate di proprietà terapeutiche.
Antico borgo, le cui origini risalgono sino all’Età del Bronzo (come testimoniano le diverse necropoli che la circondano), Anversa degli Abruzzi è stato il luogo che ha ispirato numerosi poeti ed intellettuali nel corso della storia, viaggiatori instancabili ed avventurieri in cerca di storie da raccontare. Fu proprio qui che l’antica e nobile famiglia dei Belprato, nel corso del 1500, fondò e stabili l’Accademia degli Addormentati; e fu sempre qui che il poeta Gabriele D’Annunzio, innamorato di questi panorami mozzafiato, ambientò la sua migliore tragedia, La Fiaccola sotto il moggio. Lo splendido borgo di Anversa si sviluppa in due parti: la parte più alta è dominata dal Castello normanno, di cui resta soltanto la torre; la parte più bassa, invece, si sviluppa attraverso un dedalo di strade, un labirinto fatto di archi, scale e strette rue in cui è facile perdersi, per ritrovarsi difronte a scorci panoramici mozzafiato -
Assolutamente da vedere sono le chiese, come quelle di Santa Maria delle Grazie (XVI secolo) in stile romanico a tre navate e quella di San Marcello (XI secolo), in stile romanico con portale tardo gotico. Interessante è anche il parco letterario dedicato a Gabriele D’Annunzio.
L’enogastronomia di Anversa degli Abruzzi è fortemente legata ai sapori forti della cucina tradizionale abruzzese: sulla tavola non mancano vini, insaccati, dolci, olii e altre prelibatezze che raccontano il forte connubio che ha sempre unito la comunità locale con la terra. Tra i primi piatti meritano una menzione speciale i quagliatelli e fagioli, una minestra a base di pasta con acqua e farina ma senza uova. Assolutamente da provare è il capretto “cacio e uovo” e le pizzelle cotte con il “ferro” artigianale. Durante le festività natalizie non manncano i dolci come le pizze fritte e i ceci ripieni.
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