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| Il futuro autore de "L'ORO DI NAPOLI" Giuseppe Marotta, da ragazzino abitava a Materdei e quindi bazzicava anche per la salita di Capodimonte. Spesso gli capitava di veder scendere da questa strada un calesse con una dama tozza, bassa e grassoccia seduta dietro il conducente che indossava immancabilmente un qualche vistoso e ridicolo "cappellino" ed una stola di pelliccia intorno al collo : aveva un'antipatica alterigia da gran signora. Lo scugnizzo il pensiero non lo fece patire a lungo e un giorno le tese un agguato. Armato della buccia di mezzo limone spremuto, attese con pazienza il suo arrivo celato dietro il casotto di una banca dell'acqua e quando il calesse gli fu a tiro lanciò il colpo, che andò a segno, facendole sbalzare dalla testa il suo enorme cappellino che cadde dal calesse. La poveretta si guardò attorno tutta contrariata ed offesa, cercando il colpevole, ma non vide nessuno : era Matilde Serao!
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