Le stronzate di Pulcinella

Una strage di Mafia quasi dimenticata:morirono una madre e i due figlioletti

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view post Posted on 1/3/2024, 10:59
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Pulcinella291 Forum

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La mattina del 2 aprile del 1985, poco dopo le 8:35, sulla strada provinciale che attraversa Pizzolungo, posizionata sul ciglio della strada, un'autobomba è pronta per l'attentato al sostituto procuratore Carlo Palermo che dalla casa dove alloggia a Bonagia si sta recando al palazzo di Giustizia di Trapani a bordo di una Fiat 132 blindata, seguito da una Fiat Ritmo di scorta non blindata.

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In prossimità dell'auto carica di tritolo l'auto di Carlo Palermo supera una Volkswagen Scirocco guidata da Barbara Rizzo, 30 anni, che accompagna a scuola i figli Giuseppe e Salvatore Asta, gemelli di 6 anni. La coupé si viene a trovare tra l'autobomba e la 132. L'autobomba viene fatta esplodere comunque, nella convinzione che sarebbe saltata in aria anche l'auto di Carlo Palermo.
L'esplosione si udì a chilometri di distanza.
La coupé invece fa da scudo all'auto del sostituto procuratore che rimane solo ferito. Nella Scirocco esplosa muoiono dilaniati la donna e i due bambini. Il corpo squarciato della donna viene catapultato fuori dall'auto mentre i corpi a brandelli dei bambini finiscono dispersi molto più lontano. Sul muro di una palazzina a duecento metri di distanza una grossa macchia mostra dove è finito un corpicino irriconoscibile. Tra i soccorritori, giungono dalla vicina via Ariston il marito della donna, Nunzio Asta, con suo cognato Vincenzo Rizzo, ma anche la Scirocco è così ridotta in frammenti che sul luogo dell'attentato trovano solo la 132 e la Ritmo e i due non sospettano che i loro famigliari possano essere stati coinvolti nell'esplosione. Dopo l'arrivo della polizia e delle autoambulanze Nunzio Asta torna a casa e si reca in auto al lavoro nella sua officina. Poco dopo la polizia gli telefona per chiedergli il numero di targa della sua auto, senza aggiungere altro, e Nunzio Asta scopre che una sua impiegata ha già verificato che i suoi figli non sono mai giunti a scuola.

Dei quattro agenti della scorta, quelli sulla 132, l'autista Rosario Maggio e Raffaele Di Mercurio, rimangono leggermente feriti mentre gli altri due vengono gravemente colpiti dalle schegge, Antonio Ruggirello a un occhio, Salvatore La Porta alla testa e in diverse parti del corpo. Dopo l'arrivo dei soccorsi e delle autopattuglie il giudice Palermo raggiunge il palazzo di Giustizia con una auto della polizia e qui i colleghi lo convincono a recarsi all'ospedale Sant'Antonio Abate dove viene sottoposto a un esame audiometrico e ricoverato.
Tra i sopravvissuti, Raffaele Di Mercurio, 36 anni all'epoca della strage, morì nel 1993 per una malattia cardiaca. Nello stesso anno morì Nunzio Asta a 46 anni per problemi cardiaci (al tempo dell'attentato aveva già subito un intervento di by-pass): della famiglia Asta rimase solo la figlia maggiore Margherita, 11 anni al momento dell'attentato, che si è successivamente dedicata alle attività dell'associazione antimafia Libera in provincia di Trapani.
Dopo vari processi la Cassazione ha condannato a 30 anni di carcere il boss Vincenzo Galatolo in relazione alla strage
La sentenza definitiva aggiunge un tassello alla ricostruzione della verità giudiziaria sul terribile attentato avvenuto nel Trapanese e per il quale sono già stati condannati Totò Riina, Balduccio Di Maggio, Nino Madonia e il capomafia di Trapani, Vincenzo Virga, tutti ritenuti mandanti.

Galatolo è stato condannato anche in seguito alle dichiarazioni della figlia Giovanna, che aveva riferito della rabbia del padre contro la madre il giorno in cui venne diffusa in televisione la notizia della strage: l'imputato avrebbe brutalmente aggredito la moglie quando gli avrebbe detto che "i bambini non si toccano".
Fonti Wikipedia
Palermo Today
Repubblica.it
 
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view post Posted on 2/3/2024, 18:44
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Quante pagine tristi marcate mafia ndrangheta sacra famiglia
Irrisolti nell oblio di tanta burocrazia e silenzio di chi sa
 
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1 replies since 1/3/2024, 10:59   19 views
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