Le stronzate di Pulcinella

La storia incredibile di un serial Killer italiano

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view post Posted on 12/3/2024, 12:33
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Pulcinella291 Forum

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Oggi parliamo un serial killer con alle spalle una serie di delitti efferati e di clamorose fughe ed evasioni: Bartolomeo Gagliano.
Nel suo curriculum da omicida può ‘vantare’ tre omicidi ed un tentato omicidio tutti compiuti tra il 1981 ed il 1989.
Nella sua fedina penale non mancano altri reati minori, quali estorsione e rapina,
Nato nel 1958 a Nicosia (Enna) e trasferitosi da piccolo in Liguria con la famiglia, Bartolomeo Gagliano commise il primo omicidio nel 1981 quando a Savona uccise con una pietrata una prostituta, tale Paolina Fedi.
Il movente era passionale; Gagliano aveva una relazione extra coniugale con quella prostituta la quale, a pochi giorni dalle nozze dell’uomo, aveva minacciato di raccontare alla fidanzata della loro relazione segreta mandando così a monte il matrimonio. La reazione di Bartolomeo Gagliano era stata molto violenta e portò al delitto di cui sopra.
Fu assolto perché ritenuto infermo di mente e condannato a 10 anni da scontare in ospedale psichiatrico di Aversa.

Dopo due anni di detenzione, sfruttando una licenza premio, tentò di fuggire mettendo in atto una serie folle di sequestri di persona. I suoi problemi mentali erano quindi tutt’altro che risolti. La vicenda si concluse con un altro arresto ed un’altra detenzione presso un ospedale psichiatrico; questa volta si tratta della struttura di Montelupo, in provincia di Firenze.
Quella detenzione sarà paradossalmente l’origine di altri efferati delitti.
Nell’ospedale psichiatrico di Montelupo, Gagliano fa la conoscenza di un altro criminale detenuto per diversi furti e rapine ed anch’esso infermo mentale; si tratta di Francesco Sedda, nato a Nuoro nel 1958 ma cresciuto a Genova. Sedda è un tossicodipendente sieropositivo e ‘vive’ di furti e rapine. Oltre a questo, come detto, è anche infermo mentale, ragione per la quale è internato nel manicomio giudiziario di Montelupo.

I due riescono ad evadere dal carcere nel 1989 e il 6 febbraio dello stesso anno , Gagliano commette il secondo omicidio uccidendo a Cantalupa, in provincia di Milano, Nahir Fernandez Rodriguez, una transessuale uruguaiana.

Qualche giorno dopo, il 14 febbraio, uccide a Genova Francesco Panizzi, un travestito che si trovava in auto con un cliente, il quale è rimasto solamente ferito.
Il giorno seguente, sempre nella stessa zona, servendosi della Beretta 7,65 utilizzata precedentemente, spara a una prostituta 29enne facendole trapassare il proiettile per la gola e fratturandole la mascella, ma la ragazza rimane fortunatamente viva e Bartolomeo e Francesco vengono arrestati qualche giorno dopo e internati nuovamente nell’Opg di Reggio Emilia.

Terzo permesso e terza fuga: nel 1990 gli viene concesso un permesso speciale per andare in discoteca, luogo nel quale conosce una ragazza con cui intrattiene una breve relazione prima di averle sparato un proiettile in faccia con le stesse modalità degli omicidi precedenti. Ma la ragazza si salva, Gagliano si costituisce e torna nell’Opg di Reggio Emilia.

Riesce a fuggire per altre due volte, la prima nel 1991 e la seconda nel 1994, anno in cui viene accusato del ferimento di un metronotte a Pietra Ligure e reinternato. Dopo otto anni, nel 2002, viene considerato guarito e rimesso in libertà.

Torna a vivere con i suoi genitori, ma nella primavera del 2005 inizia a commettere una serie di rapine a supermercati e uffici postali, di cui soltanto cinque accertate. Il 9 maggio 2005 viene nuovamente arrestato in seguito a una rapina ai danni delle Poste di Savona e viene condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere, pena in seguito ridotta grazie all’indulto.

Il giorno seguente all’arresto, durante un interrogatorio effettuato dal pm Alberto Landolfi, distrugge completamente la sala in cui si trovava, staccando persino un attaccapanni dal muro e scagliandolo contro una vetrina.

Nel 2006 viene liberato ma soltanto una settimana dopo viene rimesso dietro le sbarre con l’accusa di aver estorto 2000 euro a un imprenditore di Borgio Verezzi minacciandolo di morte.
In data martedì 17 dicembre 2013 Gagliano, detenuto nel carcere di Marassi di Genova (nel frattempo era fuoriuscito dal sistema degli ospedali psichiatrici giudiziari per miglioramento delle sue condizioni mentali) per estorsione e rapina, esce a seguito di un permesso premio per recarsi a Savona a trovare la madre; avrebbe dovuto far ritorno il giorno successivo, mercoledì 18 entro le 9 di mattina. Di lui nessuna traccia.
Facile giungere a conclusioni per un criminale con il suo passato condito da molteplici evasioni: casomai viene da chiedersi come sia possibile che un serial killer con il suo curriculum possa godere di un permesso premio.
Viene arrestato poco dopo.
In data 22 gennaio 2014 Bartolomeo Gagliano viene trovato morto nella sua cella
del carcere di Sanremo; Gagliano si è suicidato impiccandosi alle sbarre con un lenzuolo.
 
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