Le stronzate di Pulcinella

Posts written by sefora1

view post Posted: 18/1/2022, 14:34 La storia delle sorelle Bucci - LA STORIA FATTA A PEZZI
Quella sera del 28 marzo del 1944 non la dimenticheremo mai. Eravamo già a letto, erano da poco passate le nove. Mamma Mira venne in camera, ci svegliò e ci vestì in fretta. Quando entrammo in soggiorno, c’erano molte persone, una di loro con un cappotto di pelle lungo. Nonna Rosa, inginocchiata davanti a questo uomo, lo implorava di lasciare a casa almeno noi bambini. L’ultimo ricordo è la luce della nostra abitazione. Poi siamo uscite al buio e ci hanno caricati su un blindato», racconta Tatiana.

Tatiana Bucci aveva sei anni e sua sorella Andra quattro, quando i fascisti e i nazisti le catturarono nella casa di Fiume (allora città italiana), per portarle nel campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau in Polonia, con tappa intermedia alla Risiera di San Sabba.

Figlie di un papà cattolico e di una madre ebrea, sono due dei 50 bambini sopravvissuti all’inferno di Auschwitz. Ce l’hanno fatta perché sono state scambiate per gemelle e avrebbero potuto diventare cavie negli esperimenti del terribile dottor Joseph Mengele, medico e criminale di guerra tedesco.

Oggi hanno i capelli bianchi e il volto solcato dalle rughe. Tatiana, che abbiamo intervistato l’anno scorso, vive in Belgio con il marito; Andra in California, con le figlie. Per anni però, in occasione della Giornata della Memoria sono sempre tornate ad Auschwitz, nella baracca dove hanno vissuto dal 4 aprile 1944 al 27 gennaio 1945. Ricordano come se fosse ieri il vagone del treno che le portò verso la Polonia.

L’ORRORE IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE

«Dovevamo stare in piedi per mancanza di spazio», ricorda Tatiana. «In un angolo c’era un secchio che serviva per i nostri bisogni fisiologici». Dai fori delle assi di quel treno, «la mamma fece scivolare un biglietto di carta; un ferroviere lo raccolse e lo consegnò a un carabiniere, che lo fece avere alla famiglia di mio padre. Così seppero che eravamo stati presi». Tatiana, Andra, il cugino Sergio (mai più tornato a casa), la nonna, la zia e la mamma finirono ad Auschwitz – Birkenau. Il papà, invece, era già prigioniero in Sud Africa.

Una volta arrivati al campo di concentramento, i Bucci furono tutti separati. La nonna venne uccisa la sera stessa. Mamma e zia finirono in una baracca poco distante dalle due bambine, ma si riuscirono a vedere poche volte.

«Giravamo con vestiti più grandi delle nostre taglie e scarpe senza calze», dice Tatiana. «Non avevamo sciarpe e cappelli. Non ricordo l’estate passata ad Auschwitz-Birkenau, ma solo l’inverno. Non ci rendevamo conto di quello che ci stava accadendo. Ricordo che giocavamo a palle di neve. Vedevamo tutti i giorni gli scheletri, ma la morte per un bambino di sei anni non è così terribile come per un ragazzo di dieci. Ci ricordiamo perfettamente il camino da cui uscivano fumo e fiamme. Sapevamo che cos’era, ma solo ora mi sconvolge l’idea».

Tatiana ricorda la cattiveria delle addette alla sorveglianza della baracca, ma anche i biscotti che un soldato le regalò e le magliette che una blokova (sorvegliante del lager) donò a entrambe: «Forse anche quelle ci hanno aiutato a non ammalarci».

Il giorno della liberazione è rimasto solo nella memoria di Andra. Tatiana riesce a parlare dei giorni successivi quando furono portate in un orfanotrofio a Praga e poi in Inghilterra, dove ricominciò la loro vita: «Sapevamo solo il nostro nome e cognome perché mamma, quando eravamo nel campo, ce lo faceva ripetere spesso. Avevamo dimenticato l’italiano: conoscevamo il tedesco e il ceco. Quando mamma seppe che eravamo in Inghilterra, rimase incredula: per capire se eravamo davvero noi, si ricordò che quando papà non c’era, ogni sera, ci mostrava una foto di loro due insieme che baciavamo per dar loro la buonanotte. La spedì in Inghilterra, ce la mostrarono e subito li riconoscemmo».

IL LIBRO E IL CARTONE

La storia delle sorelle Bucci ha ispirato articoli e racconti. Tre anni fa la Rai ha prodotto un cartone animato,il primo mai realizzato in Italia e in Europa sul tema,“La stella di Andra e Tati”, che narra proprio la deportazione, la vita nel campo e infine la liberazione delle sorelle Bucci.

Il cartone regia porta la firma di Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli, ed è stato sostenuto dal MIUR, in collaborazione con la RAI e Larcadarte. Alla versione animata è poi seguito il libro, edito da De Agostini nel 2019.
view post Posted: 18/1/2022, 14:19 Come si faceva senza? Ecco la vita priva delle moderne comodità… - DI TUTTO E DI PIU'
Avete mai pensato a come sarebbe la vostra giornata se veniste catapultati indietro di almeno 500 anni? Ecco un assaggio di come si viveva senza le moderne comodità…

UNA GIORNATA NEL PASSATO

Innanzitutto sveglia all’alba, per sfruttare più ore di luce possibili. Per lavarvi non avreste la doccia o il lavandino, ma l’acqua (gelida) del pozzo o del fiume. Per fare i bisogni, invece, dovreste usare una toilette alla turca, esterna alla casa, o un vaso da notte. Il tutto senza carta igienica, che fu inventata molto tempo dopo.

Per la colazione cercate il latte nel frigorifero? Non lo troverete: l’elettrodomestico è apparso solo un secolo fa. È arrivata l’ora dei compiti? Dimenticate l’astuccio pieno di biro: per scrivere dovreste usare una piuma d’oca da intingere nell’inchiostro. E se doveste avere il mal di denti? Potreste rivolgervi al cavadenti ma, ahimè, non ha idea di che cosa sia l’anestesia…

«Basta, sono stufo, è davvero troppo!» state pensando. «Mamma, vieni subito a prendermi!». Eh no, lo smartphone non ce l’avreste: dovreste andare a casa a piedi. E attenti, perché l’accoglienza potrebbe non essere delle migliori: con quelle macchie di inchiostro sulla camicia che vi siete fatti, rischiereste di sicuro una bella sgridata. Per lavarla, infatti, la mamma dovrebbe tenerla a mollo una notte intera e poi sfregare la macchia per chissà quanto tempo: mica c’è la lavatrice. Che giornata terribile. E non potreste nemmeno rilassarvi davanti alla tv: non esiste ancora. Tutti a nanna con le galline!

DUNQUE COME SI FACEVA SENZA…

…La carta igienica
Prima dell’Ottocento nessuno conosceva l’uso della carta igienica. Al suo posto si usavano foglie, ramoscelli e sassolini. Ma non solo: gli antichi Egizi, per esempio, utilizzavano la sabbia profumata con oli essenziali. Nei bagni pubblici dell’antica Roma, invece, venivano messe a disposizione delle spugne, che dopo l’uso erano risciacquate in rigagnoli d’acqua corrente. A inventare la carta igienica fu l’americano Joseph C. Gayetty nel 1850 circa.

La lavatrice
Anche l’invenzione della lavatrice risale alla metà dell’Ottocento. Prima di allora per lavare i panni si andava al fiume o alle fontane pubbliche. Il procedimento era molto lungo: i panni dovevano restare a mollo per una notte intera in enormi tinozze e, il giorno successivo, per farli diventare puliti li si doveva sfregare energicamente con sapone e spazzole! E il detersivo? Quello che usiamo noi oggi non esisteva, al suo posto molti usavano la cenere.

…Lo smartphone
Il telefono è un’invenzione di un italiano: Antonio Meucci, emigrato in America nell’Ottocento. Prima di allora, comunicare a distanza non era semplice. Oltre alle tradizionali lettere, alcuni popoli usavano i segnali di fumo o il suono dei corni (se le distanze non erano eccessive) oppure ricorrevano ai piccioni viaggiatori: volatili a cui veniva legato un messaggio. Il primo telefono cellulare è stato inventato nel 1973, meno di 50 anni fa.

…Le mutande
Oggi uscire senza mutande è improponibile. Eppure, in passato, molti popoli giravano senza problemi con i propri “gioielli” all’aria: i Greci, per esempio, sotto le tuniche non avevano nulla; i Romani, invece, a volte usavano un perizoma ottenuto con un pezzo di stoffa fatto passare tra le gambe e legato in vita (subligatula). Il termine mutanda nasce nel Medioevo e deriva dal latino mutandae, che signi ca “da cambiarsi”. Ma la svolta avvenne nel ’500, quando Caterina de’ Medici introdusse un modo diverso di cavalcare, non più all’amazzone, cioè con entrambe le gambe da un lato, ma con il piede sinistro nella staffa e la gamba destra orizzontale sull’arcione. In questo modo, però, si rischiava di mostrare più del dovuto. Così Caterina introdusse l’uso di mutande attillate di cotone o fustagno.

…L’anestesia
Il mal di denti è un problema antichissimo: sono state trovate testimonianze di interventi alla bocca già in epoca preistorica, eseguiti con delle specie di trapani composti da bastoncini di legno lunghi fino a 15 centimetri ai quali erano fissate sottilissime punte in pietra. Gli interventi dovevano però essere molto dolorosi: l’anestesia infatti è stata introdotta nell’Ottocento. Prima di allora, per togliere il dolore si usavano botte in testa, ghiaccio e sostanze naturali come l’oppio.

L’automobile
Spostarsi non era semplice come oggi: prima della metà dell’800 non c’erano treni e nemmeno aerei o macchine. Al massimo qualche carrozza trainata da cavalli che accompagnava a destinazione le persone più fortunate che potevano permettersela. Tutti gli altri si spostavano a piedi o a dorso di asino o cavallo. E molti bambini, non più di 100 anni fa, per andare a scuola percorrevano diversi chilometri a piedi ogni mattina.

L’elettricità
La luce elettrica è un’invenzione dell’Ottocento. Prima le abitazioni venivano illuminate con le candele o con le lampade a olio. Sulle strade delle città, al calar del sole, scendeva il buio e quasi nessuno dopo il tramonto si aggirava per le strade. Le persone si chiudevano in casa e passavano il tempo raccontandosi storie oppure leggendo (chi lo sapeva fare) libri a lume di candela.
view post Posted: 18/1/2022, 14:07 Come è nato internet - UTENSILI ATTREZZATURE E DISPOSITIVI MECCANICI NELLA STORIA
Come è nato Internet? L’invenzione del World Wide Web


Oggi Internet viene usato per cercare informazioni, postare selfie, organizzare incontri e e tantissime altre cose che ci hanno reso la vita molto più facile. Eppure il World Wide Web, come tante altre invenzioni, nacque per scopi militari.

I PRIMI PASSI DI INTERNET

Nel 1969 il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti decise di creare un sistema di comunicazione che fosse in grado di scambiare informazioni tra computer sparsi in tutti gli Stati Uniti e che riuscisse a resistere anche nell’eventualità di una Guerra mondiale (ai tempi in molti pensavano che un conflitto nucleare con l’Unione Sovietica fosse quasi inevitabile).

L’obiettivo era quello di strutturare una rete – in inglese “web” – che non facesse a capo ad un solo terminale, ma potesse continuare a funzionare anche nell’eventualità in cui uno dei supporti “fisici” venisse distrutto.
Fu così creata una rete sperimentale chiamata Advanced Research Projects Agency Network (Arpanet), che collegava e faceva dialogare tra loro computer militari di tipo differente. Anche varie università vennero “messe in rete”, cioè collegate tra loro con quel sistema.

Il primo messaggio via Arpanet venne inviato il 29 ottobre 1969. L’imput doveva contenere la parola LOGIN, ma furono spedite solo le prime due lettere: dopo il sistema ebbe un crash.

Era iniziata una nuova era, ma non se ne accorse quasi nessuno,

LE ORIGINI DEL WORLD WIDE WEB

Vent’anni dopo, nel 1990, il fisico inglese Tim Berners-Lee perfezionò quell’idea originaria e inventò il World Wide Web (il famoso WWW) come lo conosciamo oggi.

Il 12 marzo 1989 infatti descrisse per la prima volta una rete per gestire le informazioni scambiate dagli scienziati del CERN (il centro europeo di ricerche nucleari) di Ginevra. Tale sistema era stato concepito come una ragnatela (che in inglese si dice web) che permettesse di navigare attraverso i vari contenuti dei diversi archivi informatici dei laboratori di ricerca. Qualche tempo dopo, il 6 agosto del 1991, Berners-Lee pubblicò dunque il primo sito web al mondo: http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html (che è ancora attivo!)

Grazie alla sua geniale intuizione oggi tutti i computer, i tablet e i telefonini del mondo si possono collegare tra loro e possono comunicare.

È così che è nata la “ragnatela mondiale”, il World Wide Web, le cui iniziali, www, sono proprio quelle che digitiamo quando andiamo su Internet!
view post Posted: 18/1/2022, 11:08 Riflessioni - IO LA PENSO COSI'
Non ho mai visto un popolo così pecorone e un governo così stronzo.
view post Posted: 17/1/2022, 17:21 CITAZIONI LATINE CON TRADUZIONE - PENSIERI E AFORISMI
Timeo Danaos et dona ferentes

Temo i greci anche se portano doni.
view post Posted: 9/1/2022, 17:36 Per quelli che sono contro al green pass - IO LA PENSO COSI'
Hai ragione e ho chiesto scusa. Il discorso sarebbe troppo lungo e non voglio tediare più nessuno.
view post Posted: 9/1/2022, 17:25 Per quelli che sono contro al green pass - IO LA PENSO COSI'
Mi sa Ciro che non hai capito a cosa mi riferisco ma è comprensibile. Scusami.

Forse è meglio che non scriva più anche perché non mi va che si prenda in giro Dio.
view post Posted: 9/1/2022, 15:42 Per quelli che sono contro al green pass - IO LA PENSO COSI'
Semplicemente come fa lei con tutte le cavolate che scrive. Ecco qua. Passo e chiudo. Quanne ce vo ce vo.
view post Posted: 9/1/2022, 13:34 Per quelli che sono contro al green pass - IO LA PENSO COSI'
Ognuno è libero di scegliere. C'è chi sceglie Dio e chi sceglie mammona. Mi dispiace per chi non crede perché quando si renderà conto che il tempo di grazia sarà finito ormai non ci sarà più nulla da fare......i morti saranno come la sabbia del mare.
Beato coloro che prendono parte alla prima resurrezione, su loro non ha potere la seconda morte.

Ma dico io se non credete in Dio che campate a fare? Solo per questi pochi anni che trascorrono più nel dolore che nella gioia? Mah! Eppure la salvezza è gratis ha pagato Cristo alla croce per le nostre nefandezze. Prego per voi.
view post Posted: 9/1/2022, 08:49 Per quelli che sono contro al green pass - IO LA PENSO COSI'
NON CONFONDIAMO LA VACCINAZIONE COL GREEN PASS
Potevano mettere obbligatoria la vaccinazione e non inventarsi l'infame tessera verde e con essa obbligare comunque a vaccinarsi.
Questa non è la Repubblica delle banane è la Repubblica dei vigliacchi. Meglio i rumeni in quattro e quattr'otto ritiro del green pass.

Opinioni dal WEB

IL G.P. CORRISPONDE ALL'IDENTITÀ DIGITALE DEL NASCENTE E PROSSIMO FUTURO TOTALITARISMO ALLA CINESE. IN TALE CODICE CONFLUIRANNO NON SOLO TUTTI I NOSTRI DATI E POSSEDIMENTI, MA ANCHE TUTTI I NOSTRI COMPORTAMENTI E LA 'QUALITÀ' DEL NOSTRO RAPPORTO CON IL POTERE, IN PARTICOLAR MODO RELATIVAMENTE AL RISPETTO DELLE 'NORME' LE QUALI, COME STIAMO VEDENDO, SONO E SARANNO SEMPRE PIÙ ESTREME, ARBITRARIE E LIBERTICIDE. EBBENE, IL NOSTRO RAPPORTO CON CHI CI GOVERNERÀ SARÀ VALUTATO E GESTITO ATTRAVERSO IL CODICE DIGITALE (OGGI DETTO GREEN PASS..) DENTRO CUI, IL POTERE TOTALITARIO, ACCREDITERÀ O NEGHERÀ OGNI NOSTRO DIRITTO PREESISTENTE SULLA BASE DI UNA VALUTAZIONE A PUNTI, I QUALI SARANNO CARICATI O DETRATTI IN BASE ALL'OBBEDIENZA, ALLA FEDELTÀ ED AL RISPETTO DEGLI ORDINI IMPARTITI, QUALUNQUE ESSI SIANO. OGGI, AD ESEMPIO, SIAMO SULLA SOGLIA DELLA QUARTA DOSE DI VELENO, PRENDERE O LASCIARE PAGANDONE LE CONSEGUENZE. SIAMO SICURI CHE IL G.P. È CIÒ CHE VOGLIAMO?!
view post Posted: 9/1/2022, 06:31 PENSIERO DEL GIORNO - PENSIERI E AFORISMI
Mettetevelo bene in testa: non faranno finire l'emergenza, dacché, se finisse, si dovrebbe tornare allo Stato-secondo-Costituzione e alle libertà da esso garantite. L'emergenza perpetua, reale o narrata, è un preciso metodo di governo. E' una riorganizzazione autoritaria globale.

Pace a voi fratelli che Dio vi benedica.
view post Posted: 15/12/2021, 13:42 PENSIERO DEL GIORNO - PENSIERI E AFORISMI
L'Italia è ormai alla deriva e con lei il popolo. L'anziano è rassegnato, non ha più niente da chiedere alla vita; il giovane insegue l'illusione della carota; la classe lavoratrice è costretta a subire il ricatto per poter campare. Ma una buonissima parte è convinta che tutto ciò è a fin di bene.
5197 replies since 8/4/2008