Le stronzate di Pulcinella

UFO E ALIENI :MISTERI ,VERITA' NASCOSTE O CHE ALTRO?

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view post Posted on 31/8/2012, 07:40
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Pulcinella291 Forum

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Se pensiamo che gia' nel IV secolo dopo Cristo, lo scrittore latino Giulio Ossequente ci parlava di "scudi infuocati" che stazionavano nei cieli dell'antico impero romano , questo ci farebbe credere che qualcosa di sconosciuto nella galassia esista davvero. E’ comunque interessante notare come avvenimenti accaduti in quell’epoca siano riconducibili a fenomeni UFO odierni. I fatti di cui si narra appartengono ad incontri ravvicinati di vario tipo. Se pensiamo oggi al fatto che per noi è difficile spiegare tali avvenimenti possiamo immaginare quanto lo sia stato a quell’epoca. Esaminiamo ora quello che lo scrittore ci dice :
1)501 a.C.: Nella notte furono visti ardere nel cielo oggetti infiammati dalla forma di lance da combattimento;

2)464 a.C.: Il cielo fu visto ardere;

3)462 a.C.: Fu visto nuovamente e con grande fulgore ardere il cielo e molti altri prodigi di forme e figure strane si mostrarono agli sguardi spaventati degli spettatori

4)460 a.C.: Il cielo fu visto ardere;

5)459 a. C.: La terra tremò per un gran sisma. Fu di nuovo veduto ardere il cielo. Si ebbero molte apparizioni di sembianze umane ed in molti loghi furono udite voci orribili

6)223 a.C.: In Toscana il cielo parve che ardesse. In Rimini, nel cuore della notte, risplendette una luce chiarissima come di giorno. Tre lune furono viste contemporaneamente in diverse regioni del cielo

7)217 a. C.: In diverse località furono viste sembianze di uomini in vesti bianche, in Sicilia a molti soldati, si incendiarono spuntoni ed analoghe armi nelle aste e i lidi frequentemente risplendettero a causa di grandi fiamme apparse. Il cerchio solare fu visto diminuire notevolmente di grandezza. In Arpi apparve nel cielo uno scudo e fu visto combattere il sole con la luna e sempre di giorno si videro due lune;

8)214 a.C.: In Adria si videro un altare in cielo, e molte sembianze di uomini vestiti di bianco attorno ad esso;

9)213 a.C: Nel porto di Terracina furono viste navi lunghe come mai furono viste in quel luogo;

10)204 a.C.: Due soli furono visti. Di notte fu vista una luminosità come diurna a Sezze una fiamma fu vista estendersi da oriente ad occidente;

11)203 a.C.: In Anagni, si videro nel cielo numerosi fuochi sparsi ed infine una cometa;

12)202 a. C.: A Cuma il sole parve che diminuisse di grandezza;

13)200 a.C.: In Lucania il cielo fu visto ardere;

14)198 a.C.: In sinuessa parve che la rotondità del sole diminuisse;

15)197 a.C.: In Frosinone, in una notte oscura venne una luminosità chiarissima;

16)176 a.C.: Fu veduta una meteora andare per il cielo;

17)174 a.C.: Da una piazza di Roma furono visti risplendere 3 soli e la notte seguente caddero dal cielo molte fiammelle nel Lanuvio;

18)173 a.C.: In Lanuvio fu veduta i cielo una grandissima armata navale;

19)169 a.C.: in Anagni in cielo fu vista una meteora ed una vacca parlò; a Minturno, nel medesimo tempo, parve che il cielo ardesse;

20)166 a.C.: a Lanuvio, di notte una meteora fu vista nel cielo; a Cassino un sole fu visto per molte ore della notte;

21)163 a.C.: di notte a Capua fu visto un Sole; Il cielo arse; a Formia furono visti, durante il giorno due soli;

22)162 a.C.: Di notte ad Anagni il cielo arse;

23)156 a.C.: A Consa furono viste volare armi nel cielo;

24)152 a.C.: Poiché in Aricia erano piovuti sassi, si tenne una supplica, così come avvenne in Roma, poiché in molti luoghi furono viste sembianze di togati che eludevano gli occhi di coloro che si avvicinavano;

25)147 a.C.: A Cerveteri scaturirono fiotti di sangue e di notte il cielo e la terra furono visti ardere; a Lanuvio, fra la terza e la quinta ora due anelli di diverso colore circondarono il Sole, l’uno con una circonferenza rosseggiante e l’altro con una circonferenza bianca; una cometa rifulse per 32 giorni;

26)140 a.C.: A Palestrina ed in Cefalonia, furono visti cadere dal cielo degli “astri”;

27)137 a.C.: A Palestrina fu vista in cielo una meteora luminosa e tuonò a cielo sereno;

28)134 a.C.: In Amiterno fu visto di notte un Sole e la sua luce fu visto per un certo tempo;

29)128 a.C.: fu vista in cielo una meteora ed in roma fu udita la voce del gufo;

30)122 a.C.: in Gallia furono visti 3 soli e 3 lune;

31)113 a.C.: Il Monte Albano di notte fu visto ardere; nella Gallia il cielo fu visto ardere;

32)106 a.C.: A Roma durante il giorno fu osservato in alto na meteora volante; fu udito un cupo boato (proveniente) dall’alto e dal cielo fu vista cadere una palla;

33)104 a.C.: Delle armi celesti di giorno e di notte a oriente e ad occidente furono viste combattere e ad ovest essere sopraffatte; la Luna durante il giorno apparve in compagnia di una stella dall’ora terza fino all’ora settima; nella terza ora del giorno una eclissi solare oscurò il giorno; nel Piceno furono visti 3 soli; nella campagna di Bolsena una fiamma scaturì dalla terra e fu vista giungere fino al cielo;

34)102 a.C.: In Gallia una luce di notte rifulse in un accampamento;

35)100 a.C.: A Tarquinia una meteora luminosa fu vista estesamente, mentre cadeva con uno scorrimento repentino; verso l’ora del tramonto del sole un corpo rotondo simile ad uno scudo fu visto passare rapidamente;

36)94 a.C.: A Bolsena la Luna nuova si eclissò e non ricomparve che il giorno dopo all’ora terza; una meteora apparve nel cielo e l’intero cielo fu visto ardere;

37)93 a.C.: A Palestrina, della bambagia volò qua e la; a Bolsena una luce diffusa fu vista all’alba splendere nel cielo; essendosi concentrata in un sol punto, la luce assunse un aspetto bruno come il ferro; il cielo fu visto aprirsi e nell’apertura di quello apparvero vortici di fiamma che si avviluppavano assieme;

38)92 a.C.: una meteora fu vista in cielo;

39)91 a.C.: verso il sorger del sole, una palla di fuoco apparve verso settentrione con ingente fragore; una fiamma scaturita da una apertura del terreno guizzò fuori verso il cielo; nel territorio di Spoleto una palla di fuoco di colore aureo discese verso terra e, diventata più grande, dalla terra fu vista muoversi rapidamente verso oriente e per la grandezza ricoprì il sole

40)88 – 85 a.C.: Nel territorio di Modena, due monti si abbatterono l’uno verso l’altro, urtandosi con orrendo fragore, e nel ripiegare su se stessi, dal mezzo uscì in alto una grande fiamma con fumo, durante tale urto, ville animali e ciò che era in mezzo furono distrutti;

41)63 a.C.: In un giorno , prima completamente sereno, verso l’undicesima ora discesero le tenebre, poi ritornò la luminosità;

42)62 a.C.: Una trave ardente da ovest si estese fino a notevole altezza;

43)44 a.C.: Il sole di un limpido e sereno cielo e di un globo di mediocre grandezza fu circondato da un anello dalla circonferenza la più ampia (proprio) come suole estendersi l’arcobaleno fra le nubi. Al tempo dei giochi di Venere Genitrice, che ottavio istituì per il collegio, nell’ora undicesima, una stella crinita, apparsa nel cielo di settentrione, rivolse su di sé lo sguardo di tutti; una meteora fu vista muoversi rapidamente nel cielo verso occidente, una cometa risplendette per sette giorni. Tre Soli rifulsero e intorno all’ultimo Sole una corona simile ad una spiga risplendette nel cielo, ed in seguito, ridottosi il Sole al suo unico cerchio per molti mesi la luminosità fu fiacca;

44)42 a.C.: Di notte un corpo luminoso rifulse talmente che, come fosse incominciato il giorno, ci si alzò per lavorare;

45)17 – 16 a.C.: Una meteora spostandosi dal sud al nord , rese l’oscurità notturna simile alla luminosità diurna.

Diamo per scontato che molti di questi eventi che allora potevano sembrare prodigiosi , possono essere riconducibili a fenomeni atmosferici o fenomeni celesti come esplosione di Nove, Eclissi, o fenomeni di origine Tellurica (vedasi ad esempio fenomeni come le Luci Sismiche, o quelli inerenti ai gas sotterranei, altri ci appaiono quantomeno strani .
Come strani possono apparire i dipinti di Piero della Francesca e di Masolino da Panicale
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dove compaiono strani oggetti volanti dal colore plumbeo e dalla forma ovale. All'epoca in cui ili dipinti sono stati realizzati non esistevano certo macchine volanti (anche se di lì a poco Leonardo da Vinci, 1450-1519, avrebbe cominciato a progettarne!). Ma ci sono anche altri dipinti dell'epoca che hanno qualcosa di poco chiaro :jpg
cosa può essere quell’oggetto non identificato che “vola” nel cielo che fa da sfondo alla “Madonna con Bambino e San Giovannino”, esposta nella Sala di Ercole di Palazzo Vecchio a Firenze, ed attribuibile con buona probabilità a Filippino Lippi? Nel paesaggio di fondo, alla destra della figura della Madonna, si nota un contadino che ammira una “nuvola-navicella” che si libra nel cielo; sembra proprio un UFO al punto che l’opera è stata soprannominata la “Madonna del disco volante”.
Anche nel caso di questo "Battesimo di Cristo" di Aert De Gelder è davvero difficile non individuare un disco volante

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Da quello che appare come un disco si dipartono ben quattro raggi luminosi che rischiarano il terreno intorno al Battista e al Cristo,quindi la stranezza non sarebbe solo il disco ma anche il fatto da questo partono dei raggi.
Strani oggetti sigariformi che sembrano decollare appaiono anche nella Madonna con Bambino(1480 ca.). (cm 21x15) di Carlo Crivelli conservata alla Pinacoteca Civica di Ancona. Sullo sfondo del dipinto sono visibili, tra stormi di uccelli, oggetti molto simili a moderni missili a reazione in fase di decollo. Sebbene l’immagine, complessivamente, sia molto piccola è possibile, con opportuni ingrandimenti, rendersi conto di alcuni particolari decisamente interessanti, come: la forma dei missili (cilindrica, con una larga base) e la presenza di una scia giallo-rossastra che fuoriesce dalla base.»


GLI ANTICHI DEI E GLI UFO


Tutte le culture dell'antichità hanno una forte relazione con dèi che abitano il cielo e molti di questi dèi dispongono di "carri volanti" per spostarsi, scendere sulla Terra e risalire in alto: Ptah, Atum, Amon, Iside e Osiride nell'Egitto dei Faraoni; Anu e Marduk per Accadi, Sumeri, Assiri e Babilonesi; El e Baal presso i Fenici, Varuna e Rudra tra gli Indiani; Zeus e Apollo per i Greci; gli Elohim popolavano il cielo degli Ebrei; Giove quello dei Romani, Wotan e Thor quello dei Germani.
Un discorso analogo può essere fatto per i "luoghi sacri" che, come nel caso di Nazca, potrebbero essere antiche piste di atterraggio e partenza di Ufo: i monti Oreb, Sion e Sinai per gli Ebrei; Parnaso, Ida, Liceo e Olimpo per i Greci; Meru, Mainaka e Kailasa per gli Indiani; ancora il Sinai per i Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi...
I sacerdoti "leggevano" gli eventi del cielo, anche quelli più lontani (tutti i popoli antichi avevano una conoscenza stupefacente della volta celeste), come messaggi per i terrestri. All'attività divinatoria era spesso associata un'attività artistica (disegni su vasi, tavolette, colonne) e grazie a questa molti ufologi di oggi attribuiscono significati "extraterrestri" a molti dei miti religiosi dell'antichità.
I gruppi iniziatici dell'antica Grecia (i famosi misteri orfici), per esempio, parlavano dell'"occhio di fuoco che gravita su di noi senza peso" per indicare il Sole, ma anche ogni oggetto avvistato nel firmamento.
Il dio germanico Thor guidava un carro volante trainato da due arieti (due razzi?) e disponeva di un micidiale martello che dopo aver colpito tornava nelle sue mani. Era anche dio del tuono, e alcune leggende gli attribuivano questa facoltà proprio per il chiasso del suo carro in fase di discesa o salita. Identico discorso vale per i cavalli volanti delle Walkirie, il vestito alato di Wieland, l'abito da falco di Loki e la sua "astronave" a forma di noce.
In Egitto era comune attribuire agli dèi addirittura l'esplicito utilizzo di un "disco volante", o di un grosso uovo dotato delle medesime possibilità. I Faraoni sapevano che per poter ottenere la via celeste a fianco delle divinità dovevano essere seppelliti nelle piramidi; queste erano collocate in una determinata posizione rispetto al cielo, in modo che i messaggeri degli dèi potessero riconoscerli.
Gli scrittori latini Plinio il Vecchio, Tito Livio e Seneca hanno scritto dell'avvistamento di "scudi volanti".
Gli antichi testi indiani stimolano un vasto repertorio di ipotesi: il Ramayana parla di carri volanti, infuocati e dal rumore terribile; il Mahabarata racconta come, nel momento della battaglia decisiva fra due famiglie di origine divina, vari dèi arrivassero dal cielo su oggetti volanti e prendessero parte alla lotta deviando i proiettili e indirizzandoli a favore dei propri alleati; il Vishnu Purana parla dei manvantara, lunghi periodi di tempo cui presiede un Manu, padre delle razze umane e sicuramente abitante dei cieli. Passi di questi testi appaiono come espliciti riferimenti a essere extraterrestri: "Quando il mondo scomparirà, gli Aditya si manifesteranno come dodici soli" dal (Mahabarata); gli Asvin, fratelli divini e signori della luce, appaiono all'alba a bordo di un luminoso carro d'oro (dal Rigveda); i chakra, oltre che essere i centri di energia del corpo umano, nelle mani di Brahma diventano dischi infuocati che solcano il cielo e lanciano saette letali; infine i Vimana, antiche navi volanti descritte in più testi, hanno forma ovale o sferica, volano a velocità incredibili ed emettono fumo e fiamme; non possono essere danneggiati né bruciati; restano immobilinel cielo; diventano invisibili e spiano i pensieri degli uomini.
In tutti i casi cui si è accennato l'interpretazione oscilla sempre fra due possibilità; il rapporto diretto con il cielo, quindi con il Sole, i pianeti e le stelle come divinità visibili; oppure il ricordo tramandato nei millenni di visitatori extraterrestri arrivati su tremende macchine volanti.
da “Atlante del mistero"
continua



Edited by Pulcinella291 - 24/5/2021, 17:10
 
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a me sembrano gli usuali controlli che vengono fatti allo sviluppo della razza umana.

Cosa dovrebbero dire i cavolfiori, ogni volta che il contadino va a verificarne lo sviluppo, e magari interviene per togliere un baco o strappare un'erbaccia?...
Mai visto un cavolfiore farla lunga col contadino come noi la facciamo con gli alieni!
 
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view post Posted on 2/9/2012, 12:47
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...."Curioso" aspetto il....<continua> ^_^
 
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view post Posted on 3/9/2012, 07:19
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Pulcinella291 Forum

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LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI PILOTI SU STRANI OGGETTI NELLO SPAZIO

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Durante le missioni degli astronauti nello spazio, molte sono state le testimonianze di avvistamenti di strane luci e oggetti sconosciuti, esaminiamone qualcuno:
24 maggio 1962.

Pilota: Scott Carpenter; capsula: Mercury «Aurora 7»; quote orbitali: km 1250/150.
Durante la sesta orbita avvista e fotografa diversi corpi sconosciuti, dei quali non sa indicare le dimensioni.

16 maggio 1963.

Pilota: L. Gordon Cooper; capsula: Mercury «Faith 7»; quote orbitali: km 270/160.
Durante la quindicesima orbita vede avvicinarsi «un oggetto verdastro luminescente, seguito da una coda rosso-arancione, in moto da Est verso Ovest». A Terra il radar della stazione di avvistamento di Muchea, che segue il volo di Cooper, inquadra anch'esso l'oggetto, stimandone la quota a circa 150 km.

8 aprile 1964.

Capsula senza ' equipaggio Gemini 1; quote orbitali: km 330/160.
Subito dopo l'equilibramento in orbita, la capsula viene avvicinata da quattro oggetti sconosciuti che, come rivelano i radar delle stazioni terrestri, la seguono per tutto il suo primo giro intorno al nostro pianeta. Quindi scattano via all'improvviso e scompaiono nello spazio. LA NASA in un primo momento spiegò trattarsi delle parti strutturali del secondo stadio del vettore (un missile Titan), separatesi dalla capsula stessa. Questa spiegazione venne tuttavia smentita quando si apprese che il piano di volo non prevedeva tale separazione, e che in effetti il secondo stadio del vettore e la capsula erano rimasti congiunti fin quando non si disintegrarono precipitando insieme nell'atmosfera. La NASA non emise altri comunicati.

4 giugno 1965.

Piloti: James McDivitt e Edward F. White; capsula: Gemini 4; quote orbitali: km 280/160
Sopra le Hawaii, McDivitt avvista un «singolare oggetto cilindrico, con delle sporgenze simili a braccai», e lo riprende con la cinepresa di bordo. Calcola la distanza a circa 15 chilometri, e parla di «dimensioni notevoli».
L'oggetto scompare alla vista quando il Sole va a battere direttamente sul vetro della capsula. In seguito, sulle coste cinesi, viene fotografata una luce chiara simile ad una grande stella, in movimento ad una quota superiore. Per il primo avvistamento, la NASA parlò del satellite Pegasus-B destinato allo studio delle micrometeoriti; ma, fatti i conti, si scopri che esso doveva trovarsi a oltre 1800 chilometri dalla Gemini, e di conseguenza risultare invisibile. Del secondo avvistamento non si disse nulla: tuttavia, cosa singolare, di quest'ultimo venne fatta conoscere la documentazione fotografica mentre, al contrario, le immagini relative al primo «caso» non furono rese note. Anche la Commissione Condon è stata costretta a siglare come «unknown» l'oggetto osservato da McDivitt. C'è da aggiungere, comunque, che al termine del volo l'agenzia United Press divulgò la seguente dichiarazione di un portavoce dell'ente nazionale americano: «Un accurato esame delle foto scattate da McDivitt dimostra che il veicolo avvistato non ha alcuna analogia con un satellite artificiale».

4 dicembre 1965..

Piloti: Frank Borman e James Lovell; capsula: Gemini 7; quote orbitali: km 330/160.
Durante la seconda orbita Borman segnala un oggetto luminoso davanti alla capsula, che non può essere il razzo vettore, in quanto anche quest'ultimo risulta visibile attraverso l'oblò. Più tardi vengono fotografate strane luminosità azzurrognole, munite di appendici vaporose, che passano sotto la Gemini. Per il primo avvistamento, la NASA parla di un ignoto frammento di vettore in orbita, forse i resti di un Titan ma il NORAD (l'ente cÌe segue le rotte di ogni satellite) dichiara: «E' impossibile che resti di un Titan o di qualsiasi altro missile si possano trovare in quella posizione». Per il secondo avvistamento si parlò di fulmini globulari nell'alta atmosfera.

20 luglio 1966.

Piloti: Mike Collins e John Young; capsula: Gemini 1.0; quote orbitali: km 763/257.
Alle 7,20 del mattino la Radio Svizzera trasmette la seguente notizia: «Mai astronauti sono stati tanto taciturni come Mike Collins e John Young. Li si è addirittura obbligati a parlare. Collins ha alla fine dichiarato che avevano visto un oggetto tanto grande e lucente da poter addirittura essere scambiato per un pianeta».

12 settembre 1966.

Piloti: Charles Conrad e Richard F. Gordon; capsula: Gemini 11; quote orbitali: km 370/185.
Sull'Atlantico meridionale Conrad fotografa «un globo di luce giallo arancione, molto brillante». Secondo il San. José Mercury News, al ritorno Gordon dichiara: «Lo vedemmo dall'oblò di sinistra mentre ci superava. Sembrava proprio un mezzo spaziale (...) Scattammo in fretta qualche foto. era giallo-arancione, doveva essere metallico per avere simili riflessi».
La NASA parlò del satellite sovietico Proton ITI: ma i dati dell'orbita, ancora una volta, non coincidevano con quelli reali, ed inoltre i satelliti del tipo Proton hanno forma di un cilindro appiattito, mentre l'oggetto fotografato da Conrad appare simile ad una sfera leggermente schiacciata e circondata da un anello.

Dicembre 1968.

Piloti: Frank Borman, James Lovell e William Anders; capsula: Apollo 8; missione circumlunare.
Ecco ciò che accadde alla missione del comandante Borman, secondo quanto rivelato dal settimanale americano National Examiner e dallo scrittore svedese Gòsta Rehn nel suo libro Telefaten àr hàr! (Gòteborg-Malinò,1973), a quanto consta, mai smentiti. Durante la rotta verso il nostro satellite l'equipaggio dell'Apollo 8 nota un oggetto discoidale che assume una rotta parallela a quella della capsula. Gli strumenti di bordo cessano di funzionare. Un forte senso di stordimento ed acuti dolori alle orecchie vengono provati dagli astronauti, che però correggono la rotta dell'Apollo.
L'UFO si allontana velocemente e a bordo gli strumenti ricominciano a funzionare. I contatti a Terra, con Houston, interrotti a causa delle interferenze, sono ripresi. Ma l'avventura non è ancora finita. Entrati in orbita lunare, si presenta un altro UFO, enorme, che emana una luce purpurea:
all'apparizione seguono ondate di calore, ronzii insopportabili, e le apparecchiature si bloccano di nuovo.
Borman, Lovell e Anders sono colti da emicrania, difficoltà di respirazione, tremori alle mani, «vuoti di memoria». Il tutto dura una decina di minuti, mentre a Houston i tecnici Russel Hoicombe e Scott Harnister stabiliscono che l'Apollo si é allontanato dalla rotta stabilita che non potrà essere diretto nuovamente verso la Terra. I tre astronauti escono dalla. situazione critica per la loro presenza di spirito, facendo ricorso ai comandi manuali. La missione può essere così portata felicemente a termine.
Al loro ritorno la NASA fa riferimento ai disturbi dell'equipaggio dell'Apollo 8 (il primo ad aver affettuato un viaggio così lungo e ad aver circumnavigato il nostro satellite), ma le vere cause di essi secondo il National Examiner e Gosta Rehn, sono taciute per il timore di far sorgere il panico.

Novembre 1969.

Piloti: Charles Conrad, Richard Gordon e Alan Bean; capsula: Apollo 12; volo e discesa sulla Luna.
Durante il volo di trasferimento verso il nostro satellite, il 15 novembre alle ore 14,18 il comandante Conrad riferisce a Houston: «Da ieri siamo accompagnati da un curioso oggetto che vediamo dagli oblò quando l'angolo di rotazione è di 35, gradi. Che cosa potrebbe essere?»
Nessuno dei membri dell'equipaggio fu in grado di riconoscere l'oggetto, che sembrava animato da un moto rotatorio. Il fatto venne confermato da dottor Glenn Seaborg, Premio Nobel e presidente della Commissione per l'energia Atomica, il quale ne parlò sulla rivista Valeurs Actuelle del dicembre 1969. Ma anche per questa missione lunare si dovettero registrare altri imprevisti. Lo studioso tedesco Adolf Scheneider, nel suo libro Besucher aus dem All, afferma che gli astronauti incontrarono gli altri corpi spaziali sulla rotta dell'Apollo 12 e che così li descrissero a Houston:
«L'oggetto è luminosissimo, ha una rotazione al secondo... o una e mezzo... o, almeno, scintilla in quel lasso di tempo. L'altro si allontana a grande velocità». Cosi' prosegue poi Schneider:
«Quando gli astronauti arrivarono sulla Luna udirono, come i tecnici di Houston, rumori strani: specie di pigolii, fischi, parole incomprensibili. Ed un terzo bizarro avvenimento si ebbe durante il ritorno sulla Terra: l'equipaggio vide sull'India un oggetto rosso, brillante, che scomparve di . colpo. Ecco la comunicazione dell'Apollo 12:
"Adesso è al centro del globo terrestre, è davvero luminosissimo, sembra avere uno spessore considerevole, è accecante. Non possiamo immaginare che cosa sia... è grande almeno quanto Venere".
Sviluppati i film ripresi sulla Luna, si notò una specie di alone argenteo lucente che, in apparenza, seguiva Conrad.
«Un funzionario della CIA», afferma sempre Schneider, «dichiarò che l'organizz'azione era in possesso di numerose prove circa l'esistenza degli UFO ed il loro controllo da parte di esseri intelligenti».

Testimonianze dirette

Più volte gli astronauti (molti dei quali sono rimasti fortemente impressionati dall'incontro con gli UFO) hanno parlato in pubblico o rilasciato dichiarazioni sulle loro esperienze. Ne raccogliamo una serie delle più significative.

Maggiore Gordon Cooper
Uno degli astronauti della capsula Mercury, e ultimo americano a volare nell.o spazio da solo.
Il 15 maggio 1963 salì nello spazio nella Mercury per effettuare un viaggio di 22 orbite intorno al mondo. Durante l'orbita finale, avvisò la stazione di Muchea (vicino Perth in Australia) che stava vedendo un oggetto luminoso, grigiastro, di fronte a lui che si avvicinava velocemente alla sua capsula. L'UFO era solido e reale, tant'è che era stato rilevato anche dal radar della stazione di Muchea.
L'avvistamento di Cooper fu riportato dal circuito televisivo nazionale, che seguiva il volo passo passo; ma quando l'astronauta atterrò, ai giornalisti fu detto che non sarebbe stato permesso fare domande circa l'avvistamento.
Il Maggiore Cooper credeva fortemente negli UFO. Dieci anni prima, nel J951 aveva avvistato una formazione di oggetti volanti sconosciuti, mentre sorvolava la Germania Ovest a bordo di un F-86. Gli oggetti erano metallici, a forma di disco e volavano ad una considerevole altitudine.
Il maggiore Cooper rilasciò una testimonianza di fronte alle Nazioni Unite: "Io credo che questi veicoli extra terrestri ed i loro equipaggi stiano visitando il nostro pianeta e provengano da altri pianeti... Molti miei colleghi astronauti sono riluttanti a parlare di UFO... Io ho avuto l'occasione nel 1951 di poterne osservare molti, in due giorni diversi; erano di dimensioni differenti, volavano in formazione da combattimento, da est verso l'ovest d'Europa".
E secondo un' intervista registrata fatta da J.L.Ferrando, il maggiore Cooper affermò:
"Per molti anni ho vissuto con un segreto, imposto a me come a tutti gli astronauti. Posso ora rivelare che ogni giorno negli Stati Uniti i nostri strumenti radar intercettano oggetti di forme e composizioni a noi sconosciute. E ci sono migliaia di rapporti di testimoni ed una gran quantità di documenti che lo provano, ma nessuno vuole renderli pubblici".
Perché? gli ha chiesto l'intervistatore. "Perché le autorità hanno paura che la gente possa pensare agli UFO come a invasori ostili. Perciò la parola d'ordine è ancora: dobbiamo evitare il panico a tutti i costi".
. "Inoltre", ha aggiunto Cooper, "sono stato testimone di un fenomeno straordinario, qui sul pianeta Terra. E' accaduto qualche mese fa in Florida. Ho visto con i miei occhi una zona ben delineata di terreno che si stava consumando con delle fiamme, con quattro solchi sulla sinistra lasciati da un oggetto volante che era sceso nel centro del campo. I piloti avevano lasciato il veicolo (c'erano altre tracce che lo provavano). Sembrava avessero studiato la topografia del luogo, avevano raccolto campioni di terreno e poi, probabilmente, erano tornati da dove erano venuti, scomparendo ad una velocità incredibile... Casualmente ho poi scoperto che le autorità avevano fatto di tutto perché questo avvenimento non fosse portato a conoscenza della stampa e della televisione, per paura di una reazione di panico da parte del pubblico".

James Lovell e Frank Borman
Nel dicembre del 1965, gli astronauti della navicella Gemini Lovell e Borman videro degli UFO durante la loro seconda orbita di quel volo che durò 14 giorni. Borman raccontò che vide una navicella non identificata a poca distanza dalla capsula. La torre di controllo di Cape Kennedy gli disse che stava vedendo la parte finale della loro navicella. Borman confermò che quello che stava osservando era sicuramente qualcosa di completamente diverso dalla loro navicella.
Ecco il dialogo svoltosi fra Gemini 7 e la base:
Lovell: Un oggetto vola alto sopra di noi, ad ore 10.00!
Capcom: Qui è Houston. Ripeti ancora, 7 !
Lovell: Ho detto che c'è un oggetto che vola alto, ad ore 10.00!
Capcom: Gemini 7, è veramente un avvistamento?
Lovell: Si é vero. Siamo testimoni di numerosi avvistamenti in questo momento.
Capcom: ...potete stimare la distanza o la grandezza?
Loveli: Gli UFO sono sulla nostra traiettoria...

Neil Armstrong e Edwin "Buzz" Aldrin .

Secondo l'astronauta della NASA Neil Armstrong (il primo uomo a metter piede sulla Luna), gli alieni hanno una base sul nostro satellite e ci dicono, in termini piuttosto decisi, di stare alla larga dalla Luna. A quanto dicono i rapporti finora noti, sia Neil Armstrong che Edwi.n Aldrin videro degli UFO dopo il famoso atterraggio sulla Luna dall'Apollo 11 il 21 luglio 1969. Uno degli astronauti riferì di aver visto una "luce" sopra e dentro un cratere durante la ripresa televisiva, seguita da una richiesta di maggiori informazioni da parte del controllo missione. Ecco il dialogo che si sarebbe svolto fra Luna e Terra:

NASA: Che cosa c'è? Controllo missione chiama Apollo 11...
Apollo 11: Quei "cosi" sono enormi, mio Dio! Enormi! Oh, mio Dio, non ci credereste! Vi dico che stiamo vedendo altre ' navicelle qui fuori. Sono ferme sulbordo del cratere! Sono sulla luna e ci stanno osservando!
Un professore, ha voluto rimanere anonimo, ha inviato alle organizzazioni ufologiche il seguente resoconto di un dialogo da lui avuto con Neil Armstrong durante un simposio della NASA:
Professore: Che cosa accadde veramente fuori dell'Apollo 11?
Armstrong: Una cosa incredibile, anche se noi abbiamo sempre saputo di questa possibilità. Il fatto è che loro (gli Alieni) ci hanno intimato di allontanarci! .
Professore: Che cosa vuole dire "intimato di allontanarci"?
Armstrong: Non posso entrare nei dettagli, posso solamente dire che le loro astronavi sono di gran lunga superiori alle nostre sia per dimensioni che per tecnologia. Accipicchia se erano grandi!... e minacciose!
Professore: Ma la NASA ha ugualmente inviato sulla Luna altre missioni dopo l'Apollo 11... .
Armstrong: Naturalmente: la NASA le aveva già annunciate a quel tempo, e non poteva rischiare il panico sulla Terra.
Secondo l'ufologo americano Vladimir Azhazha, "Neil Armstrong disse al Controllo Missione che due enormi oggetti sconosciuti stavano osservando lui ed Aldrin dopo l'atterraggio sulla Luna. Ma questo messaggio non è mai stato ascoltato dal pubblico, perché la NASA lo ha censurato."
Aleksandr Kasantesev afferma che Buzz Aldrin fece un film a colori dell'UFO da dentro la navicella, e continuò a filmare loro, Armstrong e lui stesso anche quando furono fuori. Armstrong confermò che la storia era vera, ma rifiutò di dare ulteriori dettagli, poi ammise che la CIA voleva nascondere l'accaduto.

Donald Slayton
Astronauta del progetto Mercury, rivelò in un'intervista che aveva visto un UFO nel 1951:
"Stavo collaudando un caccia P-51 a Minneapolis quando scorsi quell'oggetto. Ero a circa 10.000 piedi di altezza in un pomeriggio di sole. Pensai che fosse un nibbio, poi mi resi conto che nessun nibbio vola a quell'altezza. Più mi avvicinavo, più l'oggetto mi appariva simile a un pallone gonfiato, grigio e di circa un metro di diametro. Ma non appena gli andai davanti la "cosa" non somigliò più a un pallone.
Sembrava un disco volante.
Allo stesso tempo realizzai che l'oggetto stava improvvisamente allontanandosi da me, ad una velocità di circa 450 chilometri l'ora. Lo inseguii per un breve tratto, ma d'improvviso l'oggetto virò a 45 gradi, accelerò e sparì".

Maggiore Robert White
Il 17 luglio 1962 White dichiarò di aver visto un. UFO durante un volo ad un'altezza di 80 chilometri su un X-15. Così disse alla base: "Non ho idea di che cosa possa essere. E' di colore grigiastro ed è di circa 10-15 metri di lunghezza". Poi, secondo un articolo del Time Magazine, il maggiore White esclamò alla radio: "Ci sono cose quassù! E' indubbio!" .

Il pilota della NASA Joseph A.Walker
L'11 maggio 1962 Walker dichiarò di aver avuto disposizione di intercettare gli UFO eventualmente avvistati durante i voli sul suo X-15. Aveva già filmato 5 o 6 UFO durante un volo nell'aprile del 1962 ad un'altezza di 80 chilometri. Era la seconda volta che filmava degli ÙFO in volo.
Durante una conferenza al Secondo Meeting Nazionale sugli usi pacifici delle ricerche spaziali dichiarò: "Non sono autorizzato a dire nulla. Tutto quello che so é ciò che compare sul film che è stato sviluppato dopo il volo". Nessuno di questi film fino ad oggi è mai stato fatto visionare al pubblico.

Comandante Eugene Cernan
Cernan è stato il comandante dell'Apollo 17. In un articolo del Los Angeles Times del 1973 affermò quanto segue:
"Molte volte mi sono state poste domande circa gli UFO. Ho già detto pubblicamente che sono qualche altra cosa rispetto a noi, qualcosa che viene da un'altra civiltà".

Scott Carpenter
"In qualsiasi momento, quando gli astronauti sono nello spazio da soli, c'è una costante sorveglianza da parte degli UFO".

Maurice Chatelain della NASA
Nel 1979 Maurice Chatelain, responsabilè del Sistema di Comunicazioni della NASA confermò che Armstrong aveva veramente detto di aver visto degli UFO sul bordo di quel cratere lunare. Chatelain pensa che gli UFO possano provenire dal nostro stesso sistema solare, in particolare da Titano. Ecco alcune sue dichiarazioni:
"Gli incontri ravvicinati sono eventi ben conosciuti alla NASA, ma nessun ne ha mai parlato fin ad ora". Tutti i voli Apollo e Gemini sono stati seguiti a distanza, a volte anche abbastanza ravvicinata, da veicoli spaziali di natura extraterrestre: da dischi volanti o da UFO, se li volete chiamare con quel nome. Ogni volta che ciò si è verificato, gli astronauti hanno informato la torre di controllo che ha sempre ordinato il più assoluto silenzio". "Credo che Walter Schirra a bordo del Mercury 8 sia stato il primo degli astronauti ad usare il nome in codice 'Santa Klaus' per indicare la presenza di dischi volanti nei pressi della capsula spaziale. Per esempio James Lovell, a bordo dell'Apollo 8, disse improvvisamente 'Vi informo che c'è Santa Klaus'.
Anche se ciò accadde il giorno di Natale del 1968, molta gente ebbe la sensazione che c'era dell'altro dietro le sue parole.

SULLA LUNA C'ERANO GLI ALIENI?

Maurice Chatelain, ex capo dei Sistemi di comunicazione della NASA ha confermato che Armstrong aveva riportato di aver visto due UFO sul bordo di un cratere e che la NASA,era a conoscenza dell'avvistamento,ma ha tenuta nascosta la notizia.
Gli scienziati sovietici sarebbero stati i primi a confermare l'incidente. "Secondo le nostre informazioni, l'incontro è stato riportato subito dopo l'atterraggio del modulo", ha detto il Dott. Vladimir Azhazha, un fisico e professore di matematica all'Università di Mosca. "Neil Armstrong comunicò il messaggio al Controllo Missione che due grandi oggetti misteriosi li stavano osservando dopo essere atterrati nei pressi del modulo lunare ma il suo messaggio non è mai stato ascoltato dal pubblico perché la NASA lo censurò'.Secondo un altro scienziato sovietico, Dr. Aleksandr Kazantsev, Buss Aldrin ha girato un filmato a colori degli UFO dall'interno del modulo, e ha continuato le riprese anche dopo che Armstrong usci' dal modulo.
Dr. Azhazha sostiene che gli UFO partìrono pochi minuti dopo che gli astronauti uscìrono sulla superficie lunare.Maurice Chatelain ha anche confermato che all'Apollo 11 sono state interrotte a più riprese le trasmissioni radiofoniche in modo da nascondere la notizia da parte del pubblico.

LE CONVERSAZIONI TRA TRA GLI ASTRONAUTI ED IL CENTRO CONTROLLO DI HOUSTON


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Occorre inoltre aggiungere che da tempo circola su internet un file audio che riporta la conversazione tra gli astronauti ed il centro di controllo di Houston, captata da diverse stazioni radio terrestri a frequenza ultrarapida, prima che la NASA la sopprimesse nella trasmissione televisiva che illustrò l’arrivo di Apollo XI sulla Luna (nonostante la NASA affermi il contrario, esisteva infatti una leggera differita tra le reali comunicazioni Nasa-Apollo e quelle ritrasmesse al mondo). Ecco il testo integrale: Astronauta 1: Ma cos'è quello? Astronauta 2: Avete una spiegazione? Houston: Non vi preoccupate, attenetevi al programma! Astronauta 1: Mio Dio, ma è incredibile, questo è fantastico, non lo potreste mai immaginare! Houston: Sappiamo di questo, andate dall'altra parte! Astronauta 1: Ma che diavolo è quello? È incredibile ...... Dio ... ma cos'è? Allora, me lo dite? Houston: Cambiate frequenza, usate Tango, Tango! Astronauta 1: Allora è una forma di vita, quella! Houston: Cambia frequenza. Houston: Usa Bravo Tango, Bravo Tango, scegli Jezebel, Jezebel! Astronauta: ......sì! ..... ma tutto questo è incredibile! Houston: Passa su Bravo Tango, Bravo Tango! A questo punto la comunicazione viene interrotta.

VERITA' O FANTASIE?

E assai difficile stabilire quanto di cui sopra corrisponda a verità, è però utile ricordare che verso la fine degli anni 70’ il ricercatore Leonard Stringfield raccolse molte storie simili. Parecchi militari riferirono di aver visto filmati mostranti esseri alieni e la loro tecnologia. In particolare, uno specialista di radar disse a Stringfield che nel 1953, mentre era di stanza a Fort Monmouth, New Jersey, gli fu mostrato il film di un UFO apparentemente precipitato nel deserto.

Le immagini contenevano anche una breve prospettiva dell’interno del disco e corpi di alieni morti in una tenda militare.

Il filmato era pieno di graffi e di resa grafica piuttosto scadente, segno che era stato proiettato molte volte. L’ufficiale presente alla proiezione disse ai presenti “di pensarci su e di non parlarne con nessuno”. Due settimane dopo, un ufficiale dei servizi di intelligence della base disse all’operatore radar di dimenticare il film che aveva visto perché si trattava di una beffa ! Qualche anno dopo un altro militare, anch’egli operatore radar, raccontò al testimone di aver visionato lo stesso film e di aver ricevuto le medesime istruzioni.

continua
 
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view post Posted on 3/9/2012, 13:33
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.....Bellissimo "lavoro" Seb...mi piace... anche se sono sempre + "perplessa"!? :huh:
Credere non credere....e quante cose ci avranno nascosto!?!?....?..... <_<

Grazie....e il "continua"...mi piace! ^_^
 
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view post Posted on 4/9/2012, 07:21
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L'AREA 51 E I SEGRETI NASCOSTI


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L'8 luglio 1947, il termine "disco volante" entra ufficialmente nel lessico americano.
Gli USA si svegliarono nel panico dopo un comunicato stampa a firma del generale William "Butch" Blansarnt, che affermò di aver raccolto detriti da un UFO in aeroporto militare di Roswell
Dopo l'incidente gli ufologi sono convinti che dappertutto ci siano basi dove si nascondono i resti di altri UFO e alieni. Alcuni di loro sostengono che queste strutture hanno livelli sotterranei e gallerie, unendo varie località segrete e contengono magazzini pieni di tecnologia aliena.
Una di questa secondo alcuni sarebbe la cosiddetta AREA 51. La località in questione si trovava a 130 miglia da Las Vegas, in Nevada, abbastanza vicino a Groom Dry Lake. Per molti anni però, i cartografi non riportarono sulle carte l'esistenza di tale luogo, era come se l'AREA 51 non esistesse.
Lo spazio aereo sopra l'Area 51 è conosciuto come R-4808, è interdetto il volo degli aeromobili commerciali o militari, a meno che non appartengano alla base stessa. Per costruire questa base nel 1947 furono spesi un miliardo di dollari. Quasi quarant'anni dopo, nel 1985 sono stati costruitii nuovi impianti che sono costati più di tre miliardi di dollari.
L'Air Force utilizzato l'area per la sperimentazione di armi convenzionali, come l'aereo spia U-2. Ma ci sono stati testati molti altri aerei come gli F-111, F-15, F-117 Stealth, B-1, B-52, B-2 e anche l'Aurora, che è il primo aeroplano convenzionale ad essere costruito sulla base di tecnologia aliena e che volava a 6 mach.

Molto vicino si trovava il ranch di Bob Lazar il quale sostiene di aver lavorato presso l'area S-4 del Nevada Test Site (vicino all'Area 51) sotto speciale richiesta di Edward Teller.

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Bob è stato il primo a sostenere di aver visto testare velivoli alieni . Il punto divenne noto come il Black Mailbox, e si trovava nei pressi della superstrada 375, in Nevada naturalmente. quel tempo nel ranch di Bob si riunivano molte persone per assistere ai "voli extraterrestri". Alcuni esperti dicono che in realtà erano voli di addestramento, ma questi erano gli aerei del U.S. Air Force. Alcuni di questi aerei sperimentali avevano una strana forma e c'erano anche droni con finti abitacoli per i piloti.
Per decenni, la base è rimasta nascosta da quasi tutti e tutto, fino a quando nel 1988 fu immortalata in una fotografia di un satellite sovietico. Il governo USA a quel punto, dopo aver fatto un blando tentativo di negare anche l'evidenza ne dovette ammettere l'esistenza e le foto dell'AREA 51 finirono su tutti i giornali. Fino ad allora l'AREA 51 era stata protetta dal governo USA da azioni legali intentate dai dipendenti per motivi di "sicurezza nazionale. Robert Scott Lazar affermò di aver visto all'interno dei dischi volanti con caratteristiche sorprendenti: cabine di pilotaggio molto piccole che avrebbero potuto ospitare a malapena un bambino e in nessun caso un uomo adulto, velivoli costruiti con materiali sconosciuti sulla Terra e privi di punti di saldatura, come se l'intero chassis fosse stato fuso all'interno di uno stampo. A ciò si aggiungono le testimonianze di alcuni ex dipendenti, che affermerebbero di aver lavorato a contatto con esseri alieni per lo sviluppo di queste nuove tecnologie e i numerosi avvistamenti giornalieri che i turisti e le equipe televisive di tutto il mondo, hanno immortalato in questi anni con le loro videoriprese e foto.
Sono in molti pero' a sostenere che la maggior parte della base si trovi nel sottosuolo .
90 piani sotto terra dove il livello di segretezza e protezione aumenterebbe con l'aumentare della profondità. Alcuni ufologi che sostengono che il governo degli Stati Uniti ha o avrebbe avuto contatti con extraterrestri[senza fonte], mantenuti per diverse ragioni all'oscuro dell'opinione pubblica generale. In particolare tra gli ufologi è diffusa la convinzione che dopo il cosiddetto incidente di Roswell (1947), i resti di un UFO e del suo equipaggio fossero stati trasportati all'interno della base. Teoria cospirativa sostenuta, tra gli altri, almeno in parte, anche dall'ex ministro alla difesa canadese Paul Hellyer.

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continua
 
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proteus_13
view post Posted on 5/9/2012, 09:37




Argomento affascinante e difficile. Difficile per i silenzi che impongono gli Stati, e non solo per non angosciare i cittadini. Gli usa finanziarono, per esempio, un film che trattava di un atterraggio di un disco a Waschington, proprio per saggiare l'opinione e le reazioni degli americani. nessuno si suicidò per la paura. In epoca moderna già il famoso caso Roswelt fece scalpore in tutto il mondo. Gli avvistamenti, le foto, i video ormai sono milioni e davvero pochi sono i falsi non scoperti. Sia cosmonauti che scienziati che medici hanno confermato avvistamenti e ritrovamenti di strani oggetti non terrestri nel corpo umano. Le cosidette abduction (rapimenti) controllati e studiati dai medici, lasciano pochi dubbi: è quasi impossibile mentire sotto ipnosi. Dunque, cosa dedurne? Mah..il fatto di non avere conferme, se non rarissimamente dagli organi ufficiali, lascia molto perplessi.
Personalmente sono propenso a pensare che non siamo soli nell'universo e che dunque è possibile che esistano civiltà più avanzate della nostra da qualche parte.
Non abbiamo nessuna certezza sulla costruzione delle piramidi e siamo ancora lontani dal capire cosa succede nei nostri cieli.
 
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view post Posted on 5/9/2012, 14:05
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"Argomento affascinante e difficile"...hai ragione...però è il fatto di "non avere conferme" che coinvolge e incuriosisce e anch'io sono molto perplessa.

Ottimo lavoro Seb....Grazie mi piace proprio!!! ^_^


Ho trovato questa citazione che è... "adatta all'argomento"....

< Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.>
[Bertrand Arthur William Russell (1872 - 1970) Scrittore, filosofo e matematico britannico, premio Nobel per la letteratura 1950]




 
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proteus_13
view post Posted on 6/9/2012, 07:54




Una domanda seria ce la potremmo fare ed è questa: Come hanno fatto i sumeri 6000 anni fa, quando non esistevano nè binocoli nè cannocchiali ad incidere su bassorilievi dei pianeti invisibili ad occhio nudo? Qualcuno li ha informati? Se sì, chi? Questo vale anche per l'Egitto di 4000 anni fa ed anche per i atzechi, i toltechi, i maya.
C'è da sospettare, alla luce di questi fatti, che sulla terra probabilmente sono venute altre civiltà ad osservare o studiare l'uomo.
Peccato che nè i governi nè la scienza ufficiale ci dicano come stanno le cose.
 
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view post Posted on 6/9/2012, 07:59
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MISTERIOSE CUPOLE METALLICCHE IN RUSSIA



La chiamano la valle della morte e si si trova nella Russia nord-orientale (Siberia) ed è un vasto tratto di foresta di conifere prevalentemente arido, completamente incontaminato e inesplorato .
E' proprio in queste terre che, secondo i racconti locali, dimorerebbe il Chuchuna, la creatura umanoide conosciuta anche come Yeti o Big Foot. Ma c'è un mistero più affascinante che avvolge la Valle della Morte. Nei pressi del bacino superiore del fiume Viliuy, c'è una zona difficile da reggiungere che porta i segni di un tremendo cataclisma avvenuto circa 800 anni fa e che ha sradicato l'intera foresta e sparso frammenti di roccia per centinai di chilometri quadrati.
Secondo i racconti degli abitanti locali, l'intera area sarebbe piena di strane e innaturali strutture metalliche a forma di cupola, situate in profondità nel permafrost e rilevabili in superficie a causa per il loro colore in contrasto con le vegetazione locale. Il nome antico di questa zona è "Uliuiu Cherkechekh", che si traduce, appunto, come "Valle della Morte", perchè per gli abitanti del luogo, chi si avventura questa zona, difficilmente ne può uscire vivo.
I cacciatori nomadi solitari hanno descritto queste cupole come delle grandi "case di ferro" (kheldyu) impiantate nel terreno perennemente ghiacciato. Sembra siano fatte di un metallo simile al rame nell'aspetto ma, a differenza del rame, non può essere scalfito o danneggiato. Nessuno è mai stato in grado di tagliare anche un frammento. Alcune di queste caldaie - la forma ricorderebbe quella di una pentola capovolta - hanno un'apertura sulla parte superiore, con una scala a chiocciola che conduce fino a una galleria circolare con numerose "camere metalliche". Nonostante i - 40 gradi esterni, i cacciatori affermano che gli interni risultano essere piacevolmente caldi.

Gli anziani del luogo non conoscono l'origine di queste strutture misteriose che chiamano "olgius". I racconto mitici fanno risalire la loro costruzione ai demoni della taiga, Niurgun Bootur e Tong Duurai. Inoltre, sanno molto bene quanto siano pericolosi per l'uomo questi oggetti. Infatti, si racconta degli effetti che le caldaie hanno sulla vegetazione vicina e delle reazioni fisiche delle persone che si sono avvicinati troppo e per troppo tempo. In passato, c'erano uomini audaci tra i cacciatori locali che avrebbero dormito in queste stanze utilizzandole come rifugio per la notte. Costoro hanno contratto una malattia sconosciuta, e coloro che vi avevano trascorso diverse notti di fila, presto morirono. Per questo motivo, gli anziani delle tribù locali hanno dichiarato queste zone maledette, e quindi proibite.
Esistono anche storie recenti di viaggiatori che si sono imbattuti nelle cupole della Valle della Morte. In tempi antichi, la zona faceva parte di un percorso nomade utilizzato dal popolo Evenk, che partiva da Bodaybo fino ad arrivare sulla costa del Mare di Laptev e la storia delle "cupole maledette" era conosciuto solo dalla popolazione locale.

La prima testimonianza indiretta risale al 1853. Richard Maack, - noto esploratore, antropologo e geografo russo, famoso per essere stato uno dei primi ad esplorare la lontana Russia orientale e la Siberia - scrive nei suoi resoconti: "A Suntar - un insediamento Yakut - mi è stato detto che nel corso superiore del fiume Viliuy si trova un enorme cupola di metallo affondata nel terreno. [...] La sua dimensione è sconosciuta in quanto è visibile solo il cerchio sopra il terreno". La stessa cosa la affermerà nel 1989 D. Arkhipov, antropologo esperto delle cultura Yakut: "Tra la popolazione del bacino Viliuy esiste una leggenda che risale ai tempi antichi e che narra dell'esistenza, nella parte alta di quel fiume, di enorme cupole di bronzo o olguis".

L'INDIA E IL MISTERO DELLE VIMANA


Facciamo ora un passo indietro e portiamoci nell'antica India e piu' precisamente parleremo di alcuni antichissimi testi religiosi di circa 5 mila anni fa,dove si parla di "VIMANA"cioè un oggetto misterioso che vola. Secondo le descrizioni di questi testi sacri, i vimāna sono in grado sia di volare nell'aria, nello spazio e di immergersi sott'acqua.In uno di questi testi, il Ramayana di Valmiki si legge testualmente:

"La splendente astronave irradiava un bagliore fiammeggiante. Fiammeggiando come un fuoco rosso vivo, volava il carro alato di Ravana. Era come una cometa nel cielo". Le Vimana vengono descritte come i mezzi di trasporto degli "esseri celesti", forse Antichi Astronauti che, in forza della loro tecnologia avanzata, vennero scambiati per divinità dai nostri antenati.
Un altro testo antichissimo ,scoperto nel 1875 , il il Vymaanika-Shastra o Scienza dell’Aeronautica, riporta in dettaglio la costruzione e le caratteristiche di volo di un vimana.Il testo contiene in apertura questa affermazione: “Gli esperti in scienza aeronautica dicono:’Ciò che può volare da un posto all’altro è un Vimana’.Il Vymaanika–Shastra, dopo aver fornito istruzioni sull’equipaggiamento e la dieta dei piloti simile a quella degli astronauti, prosegue elencando 32 segreti che gli stessi devono adottare in volo, il più importante dei quali il trasferimento di poteri spirituali latenti nell’uomo alla macchina stessa. Seguono: invisibilità, alterazione della forma, velocità ipersonica, radar, telecamere spia e apparati di rilevamento sonoro, raggi infrarossi, creazione di ologrammi per confondere i nemici, concentrazione della luce solare su vaste zone, oscurità temporanea, armi ultrasoniche e batteriologiche. Poche le differenze con gli odierni velivoli spia.
Ma il Vymaanika–Shastra non è l’unica opera in circolazione sui vimana; nella letteratura indiana, la quasi totalità dei testi sacri ne fa menzione, dai quattro Veda, ai Brahmana, allo Srimad–Bhagavatam sino a comparire in numerosi trattati di varia natura, classificati come cronache documentate. Tra questi, il Samarangana Sutradhara stabilisce che le aeronavi disponevano di una propulsione a mercurio e potevano muoversi anche grazie al suono. Nel "Dronaparva" che in realtà è una parte del "Mahabarata" i Vimana sono descritti come sfere dalle quali esce un fiotto di fuoco che fa muovere a grande velocità quegli oggetti che, guarda caso, si dice funzionino con un motore a mercurio.
Curiosamente, ricorda il teosofo David Childress, i Russi hanno recentemente scoperto in alcune caverne del Turkestan e nel deserto del Gobi, degli strani oggetti semisferici che loro chiamano "vecchi strumenti per la navigazione spaziale", di vetro e porcellana contenenti alcune gocce di mercurio.
Dobbiamo anche dire che il mondo della scienza ufficiale snobba questi antichi testi, con la scusa che fornirebbero erronee interpretazioni di una realtà aulica e non tecnologica dell’antica India. Quale sara' la verita' vera?

GLI STRANI DISCHI DI BAIAN-KARA-ULA


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Durante una spedizione nell’impervia area di Baian-Kara-Ula, una catena montuosa che corre lungo il confine Cinese/Tibetano, l’archeologo Chi Pu Tei scoprì diverse cave all’interno delle quali furono rinvenuti scheletri che presentavano strane caratteristiche. Il cranio era enormemente grande rispetto al resto del corpo e l’altezza media si aggirava attorno a 4 piedi e 4 pollici (1 piede=33 cm circa; 1 pollice=2,54 cm).
Ma la particolarità della scoperta, oltre agli scheletri, consisteva nel rinvenimento di dischi di pietra (diametro di circa 1 piede con uno spessore di circa 1/3 di pollice) sui quali era incisa una sorta di antica e sconosciuta scrittura.
Questi dischi raccontavano la storia di un'astronave extraterrestre malamente atterrata nella zona montagnosa di Baian-Kara-Ula 12.000 anni fa.
I giornali occidentali presero la notizia come "propaganda comunista", ma un operatore turistico tedesco ha confermato la storia: i dischi esistono Lentamente, le montagne di Baian-Kara-Ula, lungo il confine Cina-Tibet, iniziarono a rivelare i loro segreti agli archeologi.
Gli scienziati scoprirono una intricata rete di gallerie interconnesse. In una di queste apparvero, ordinatamente allineate, le tombe di una razza che appariva alquanto particolare: esseri umani di dimensioni molto minute, eccetto i teschi, sproporzionatamente grandi.
All'inizio, gli scienziati credettero che le grotte fossero tane di scimmie; ma il loro dirigente, il professore di archeologia Chi Pu Thei, sottolineò di non aver mai sentito parlare di scimmie che inumano i loro morti. Durante il disseppellimento dei corpi, un archeologo recuperò un disco di pietra dal fondo di una fossa.
Gli studiosi si raccolsero attorno all'artefatto, rigirandolo in ogni direzione, cercando di capirne il significato. Un foro circolare nel mezzo, e una spirale incisa verso l'interno o l'esterno, comunque la si volesse guardare, erano le uniche apparenti caratteristiche.

Un'ispezione più accurata mostrò che le scanalature, in realtà, erano una linea di piccole incisioni o segni. Ogni disco poteva quindi essere un "libro litico" ma, all'epoca della scoperta, nel 1938, nessuno possedeva un dizionario capace di interpretarlo.

Tutti i dischi vennero raccolti insieme agli altri reperti ritrovati nell'area e non si vide ragione di considerarli speciali, erano solo bizzarri. I dischi vennero conservati a Pechino dove, per i successivi vent'anni, un grande numero di esperti cercarono di interpretarli, ma inutilmente.
Solo nel 1962 il Prof. Tsum Um Nui finalmente vi riuscì, e apprese l'incredibile messaggio contenuto nei dischi.
Egli annunciò le sue scoperte ad un piccolo gruppo di amici e colleghi, ma il grosso pubblico sarebbe stato sempre tenuto, deliberatamente, all'oscuro, in quanto le autorità ritennero più prudente non annunciare le scoperte del professore, al punto che l'Accademia di Preistoria di Pechino gli proibì di pubblicare qualunque notizia in merito (un cover-up "made in China").



Così, dopo due anni di totale frustrazione, il professore e quattro suoi colleghi furono autorizzati a pubblicare il risultato della loro ricerca, che chiamarono "Rapporto su un'astronave che, come riportato sui dischi, discese sulla Terra 12.000 anni fa". I dischi trovati nella grotta, 716 in tutto, raccontavano la storia degli abitanti di un altro mondo bloccati sulle montagne di Baian-Kara-Ula. Le intenzioni pacifiche di questi esseri non furono compresi dalla popolazione locale.

Molti di loro vennero inseguiti e uccisi dai membri della tribù Han, che vivevano nelle grotte vicine. Il professor Tsum Um Nui lesse alcune righe della sua traduzione: "I Dropa sbucarono dalle nubi con i loro aeroplani. Prima dell'alba i nostri uomini, donne e bambini si nascosero nelle grotte per dieci volte.

Quando alla fine capirono i segni del linguaggio dei Dropa realizzarono che i nuovi arrivati avevano intenzioni pacifiche..." Un'altra parte del testo dice che gli Han furono dispiaciuti che i Dropa fossero precipitati in quella zona impervia e che non fossero in grado di costruire un nuovo veicolo per tornare al loro pianeta.

Ma i colleghi, totalmente increduli, derisero Tsum Um Nui e tale atteggiamento indispettì il professore che decise di trasferirsi in Giappone dove morì qualche anno dopo.



Dopo 25 anni altri archeologi raccolsero nuovi elementi sul sito dove era stata effettuata la scoperta in base ai quali la storia, come appariva nella traduzione di Tsum Um Nui, poteva risultare corretta. Leggende, che ancora circolavano a quel tempo, parlavano di uomini bassi, senza capelli, di colorito giallo, che "erano discesi dalle nubi molto tempo prima".

Quegli esseri avevano grosse e nodose teste su piccoli corpi ed erano mostruosi a vedersi, secondo gli abitanti locali che li avevano inseguiti a cavallo. La loro descrizione coincideva con le caratteristiche dei corpi che il professor Chi Pu Thei recuperò nel 1938. All'interno delle grotte furono trovate pitture murali che indicavano il sorgere del Sole, la Luna, stelle non identificate e la Terra, tutte interconnesse da linee punteggiate.

I dischi e i contenuti delle grotte furono datati a circa 10.000 anni prima di Cristo. Le grotte erano ancora abitate da due tribù che si autodefinivano Han e Dropa, questi ultimi alquanto strani. Alti a malapena un metro e trenta, non erano né cinesi né tibetani e gli esperti brancolavano nel buio in merito all'individuazione del loro ceppo etnico. Il rapporto sulla traduzione dei dischi, pubblicato nel 1964, non avrebbe segnato la fine di questo mistero, infatti altri privati ed organizzazioni di ricerca se ne stavano interessando. I dischi furono esaminati da scienziati sovietici, che dopo aver rimosso parti di "sporcizia" e condotto analisi chimiche, rimasero di stucco nel constatare che i dischi contenevano quantità piuttosto alte di cobalto e di altri metalli.

Furono quindi messi in rotazione su una macchina simile ad un fonografo. Attivato il dispositivo, i dischi "vibravano" o "ronzavano" come se una carica elettrica passasse attraverso il disco ad un ritmo particolare o che, come disse uno scienziato sovietico, "essi facessero parte di un circuito elettrico".

Era la prova che, in qualche modo, un tempo i dischi erano stati esposti ad elevate cariche elettriche. Poco dopo la decifrazione di Tsum Um Nui, alla fine degli anni '60, esplose la rivoluzione culturale in Cina, e nessuno si occupò più di quei dischi e del loro messaggio.



Nel 1974 l'ingegnere austriaco Ernest Wegerer si imbatté in due dischi nel Museo Bampo di Xiang e li fotografò. Fu però Hartwig Hausdorf, nel marzo 1994, a cambiare la situazione.

Assieme all'amico Peter Krassa partirono per la Cina alla ricerca dei dischi.

Tra mille difficoltà - il direttore del museo, a causa della foto concessa a Wegerer era stato destituito e i dischi erano stati rimossi dalle sale del museo, ma l'ostinazione di Hausdorf, arrivato fino in Cina per quei dischi, infine vinse, ma gli fu mostrata solo una copia ingrandita di quei dischi.

Raccolsero anche la storia di un inglese, il Dott. Karyl Robin-Evans, a cui avevano mostrato un disco in pietra che credeva fosse stato trovato in Nepal.

Il disco aveva il raggio di 12 centimetri e lo spessore di 5 centimetri. Il professore aveva posto il disco su una bilancia-registratore, che mostrava come nello spazio di tre ore e mezza il disco, apparentemente, guadagnava e perdeva peso.

Come poteva un disco di pietra cambiare peso?









CONTINUA




Edited by Pulcinella291 - 7/9/2012, 10:28
 
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view post Posted on 10/9/2012, 12:29
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ondata di avvistamenti UFO a Stephenville (Texas)



Saltiamo da palo in frasca e parliamo ora degli avvistamenti avvenuti nel Texas nel 2008. Lo “Stephenville Empire Tribune” ha riferito che decine di residenti e nel vicino Erath County sono stati testimoni di strane luci nel cielo.Diverse decine di persone – tra cui un pilota, agenti di polizia e titolari di aziende – hanno dichiarato di aver osservato un enorme oggetto volante silenzioso che si spostava a bassa quota e ad altissima velocità sopra il cielo di Stephenville. L'oggetto secondo le testimonianze, emetteva luci assolutamente diverse da quelle dei velivoli convenzionali. Steve Allen, titolare della società di trasporto merci e pilota, ha avuto la fortuna di osservare l'oggetto stimandone le dimensioni: lunghezza di circa 1,6km e larghezza di circa 800 metri. Mentre i funzionari federali insistono nel tranquillizzare che ci deve essere una spiegazione logica, gli abitanti della zona giurano che l’oggetto volante era più grande, più silenzioso, più veloce e volava ad una quota più bassa di un qualsiasi aereo. I testimoni hanno anche dichiarato che l'oggetto era contornato da luci in movimento assolutamente diverse rispetto a quelle di un aereo; nel frattempo secondo altre testimonianze provenienti da diverse città.
L’avvenimento ha dato coraggio anche a persone come Machinist Ricky Sorrells, che ha rivelato solo ora un avvistamento del passato un oggetto metallico di circa 300 metri si librava sopra il pascolo vicino alla sua casa di Dublino. Il Maggiore Karl Lewis, un portavoce della 301 Fighter Wing alla Joint Reserve Base Naval Air di Fort Worth, ha detto che nessun F-16 o altri velivoli sono decollati dalla base nella notte dell’8 gennaio, quando la maggior parte delle persone hanno segnalato l'avvistamento. Secondo il parere di Lewis, l'oggetto potrebbe essere stato causato da un'illusione ottica di due aerei. Le luci dei velivoli appaiono straordinariamente luminose «Sono sicuro al 90 per cento che si tratta di un aereo di linea» ha detto Lewis «con i riflessi del sole, può giocare strani effetti e confondere». I Funzionari delle basi aeree di Abilene Dyess e Sheppard in Wichita Falls hanno a loro volta dichiarato che nessuno dei loro aerei sono decollati o atterrati durante il periodo che interessava l’avvistamento. Quale sara' la verita'?

GLI AVVISTAMENTI UFO NEGLI URALI


Negli ultimi tempi, nei cieli di un villaggio degli Urali chiamato Kackanara, un oggetto non identificato fosforescente fa la propria comparsa in maniera ormai regolare e gli abitanti del villaggio in questione hanno iniziato a tempestare sia i mass-media locali che le forze dell'ordine.

I racconti dei numerosi testimoni oculari sono pressoche' simili fra di loro: negli ultimi tempi ogni sera verso le sette, fa la propria comparsa nel cielo un oggetto fosforescente a froma sferica di colore verde e rosso che si muove costantemente in maniera assai lenta.

Uno dei quotidiani locali, il "Kackanarskij Rabocij" sta preparando un'edizione speciale interamente dedicata al fenomeno anomalo e una volta resa nota la notizia, la redazione del giornale e' stata letteralmente presa d'assalto dai testimoni oculari dell'accaduto desiderosi di contribuire alla pubblicazione mostrando le foto da loro stessi scattate, nonche' le riprese effettuate con le proprie telecamere.
Secondo quanto reso noto dal redattore capo del quotidiano in questione, una delle rubriche dell'edizione speciale verra' interamente dedicata all'opinione di esperti, la maggior parte dei quali tende pero' a smentire categoricamente la presenza di un UFO nei cieli di Kackanara, facendo riferimento ad esercitazioni militari che in questi giorni avvengono nella zona.
Da parte loro invece, gli ufologi locali sostengono che gia' da tempo sia la regione di Perm che quella di Ekaterinburg sono diventate le zone piu' anomale della Russia centrale per cio' che riguarda la comparsa di oggetti volanti non identificati e che al confine tra le due regioni esiste la cosiddetta zona anomala degli Urali, meglio conosciuta come "zona M" o "triangolo M".

GLI STUDI INGLESI SUGLI UFO


Il ministero della Difesa britannico ha ammesso l'esistenza di una sezione segreta denominata DI55 addetta ad indagare sul fenomeno degli UFO. Le informazioni altamente segrete sono divenute accessibili a causa di un errore di cancelleria risalente al 1983, a causa del quale i riferimenti all'attività della sezione DI55 non furono cancellati dai file segreti che contengono tuttora informazioni ottenute da piu' di 10.000 testimoni oculari.

La caccia alla documentazione relativa all'attività della sezione segreta prese il via nel 1976, quando lo studioso di ufologia Julian Hennessy chiese di poter aver accesso ai documenti del ministero della Difesa sulle osservazioni degli UFO.

Ovviamente i militari gli risposero picche, motivando la loro decisione col fatto che i documenti contengono informazioni segrete e "non hanno alcun valore nell'ambito di una seria ricerca scientifica", il che non fece altro che aumentare l'interesse dell'opinione pubblica nei confronti della sezione segreta.

Successivamente, quando mancava ormai pochissimo allo scadere della cosiddetta "regola dei 30 anni", termine dopo il quale i documenti perdono il loro grado di segretezza, i funzionari militari tentarono di distruggere gli appunti relativi all'esistenza della sezione segreta DI55. Tuttavia, come riportato dal quotidiano inglese Guardian, un errore di cancelleria nel 1983 fece sì che non venne cancellato dai file segreti l'elenco dei destinatari dei documenti altrettanto segreti legati alla ricerca sugli UFO, cosicché gli ufologi iniziarono a fare domande.

E finalmente la sezione segreta "DI55" decise di raccontare all'opinione pubblica la verità a proposito della propria attività. Una nota inviata dalla sezione segreta DI55 alla sezione UFO 5 datata giugno 1995 dice: "Non vedo ragioni logiche per le quali si debba continuare a negare che i servizi segreti del ministero della Difesa siano interessati all'attività degli UFO. Tuttavia se cio' verrà riconosciuto ufficialmente, al ministero della Difesa verranno fatte domande sia sul ruolo che sull'interessamento dei servizi segreti sul problema in questione. Ciò può creare un clima di sfiducia e di imbarazzo dal momento che saranno ben in pochi a credere che la mancanza di finanziamento ed il cambio di priorità hanno fatto sì che migliaia di testimonianze non venissero studiate".

 
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I PIU' FAMOSI RAPIMENTI EFFETTUATI DAGI ALIENI


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Il fenomeno, detto anche incontro ravvicinato del IV tipo secondo la classificazione Hynek, è stato descritto da chi sostiene di averlo vissuto come un'esperienza sovente invasiva e traumatica che ha come incipit il Missing time, ossia un presunto blocco del tempo non dimostrato scientificamente.
Gli scettici fanno rilevare che nessun rapimento alieno è stato osservato da testimoni indipendenti; anche nel caso di Travis Walton, che si può definire il più clamoroso, i compagni di lavoro non hanno visto il presunto rapito entrare nell'UFO. Le storie dei rapimenti si basano quindi essenzialmente sulle testimonianze dei cosiddetti "rapiti". Secondo tali testimonianze, gli esseri di presunta origine extraterrestre cancellerebbero apparentemente la memoria dell'evento nel soggetto "rapito" per un periodo di tempo spesso prolungato. Secondo alcune correnti dell'ufologia, la stessa memoria dell'evento potrebbe essere recuperata attraverso sedute di ipnosi regressiva, con la programmazione neurolinguistica e l'analisi grafologica - tecniche che tra l'altro non sono considerate scientifiche in ambito psicologico. Tra gli stessi ufologi non mancano però gli scettici, i quali si chiedono come mai una razza progredita di alieni riesca a cancellare il ricordo del rapimento dalla memoria cosciente e non anche dal subconscio.

I PRINCIPALI RAPIMENTI


Rimane materia di dibattito quale sia stato il primo caso presunto di abduction. Raymond W. Bernard racconta che nel 1947 alcuni dischi volanti recanti svastiche avrebbero costretto l'ammiraglio Richard Evelyn Byrd, in volo sull'Antartide, ad atterrare in un'immensa area sotterranea abitata da esseri dall'accento tedesco simili ai cosiddetti "Nordici".[8] Risalirebbe al 1953 il rapimento di due elettricisti (Karl Hunrath e Wilbur Wilkinson) scomparsi durante un volo sui cieli della California[9]. Sarebbe avvenuto invece nel 1957 in Brasile, nello stato di Minas Gerais, il famoso caso del contadino Antonio Villas Boas[10]. Nello stesso anno Reinhold O. Schmidt sarebbe stato prelevato nel Nebraska e portato in una base aliena artica[11]. Ma secondo alcuni ufologi, i primi "abdotti" della storia sarebbero stati i coniugi Hill, che sarebbero stati rapiti mentre tornavano da un viaggio in Canada la notte fra il 19 e il 20 settembre 1961[12]. Si noti che in un'enciclopedia del paranormale è riportato che, durante una regressione ipnotica, Barney Hill avrebbe definito "nazista" uno dei suoi presunti rapitori[13]. John Fuller scrive un libro sul caso Hill, inserendo le testimonianze ottenute grazie alla cosiddetta "ipnosi regressiva".[14] Nel 1967 un caso di presunto rapimento alieno ha coinvolto un sergente di polizia, Herbert Schirmer; il caso è stato esaminato dalla Commissione Condon con la collaborazione dello psicologo R. Leo Sprinkle. Un altro famoso caso di presunto rapimento alieno è il rapimento alieno di Pascagoula, che è avvenuto nel 1973 e ha coinvolto due operai, Charles Hickson e Calvin Parker.[15].

Tra i casi più celebri vi è il presunto rapimento del taglialegna Travis Walton: dalla sua esperienza e dalle testimonianze raccolte è stato tratto anche il noto film di fantascienza Bagliori nel buio (Fire in the sky). Il 5 novembre 1975 sette taglialegna dell'Arizona (USA), tornando verso le loro case con il camion, avrebbero visto una "strana" luce discoidale nel bosco. Travis Walton, che era tra loro, avvicinatosi, sarebbe stato colpito da un raggio di luce, mentre i suoi compagni fuggivano dalla paura. Walton riapparve solo dopo cinque giorni, in stato confusionale, raccontando di essersi svegliato all'interno di una strana cella metallica disteso su un tavolo operatorio, e attorno a tre esseri alti circa un metro; avrebbe cercato di scappare, ma sarebbe stato afferrato da "strani esseri" più alti, che dopo avergli sistemato una maschera sul viso, lo avrebbero riaddormentato. Avrebbe sentito gli esseri dire che non volevano fargli del male, solo studiare "gli strani esseri del pianeta", in perfetta lingua inglese[16].

Il ricercatore ufologo Budd Hopkins negli anni ottanta scrive alcuni libri che riportano numerose storie di statunitensi legate ad esperienze di abduction. Uno dei casi più noti descritti da Hopkins riguarda Linda Cortile Napolitano vedrebbe come testimone un'importante figura della politica internazionale[17], che molti identificano in Javier Pérez de Cuéllar; sul caso esistono però diversi dubbi, tra cui le analogie con il racconto di fantascienza Nighteyes[18]. Durante lo stesso decennio, Whitley Strieber scrive una sua biografia personale riguardante il suo rapimento, da cui è stato tratto il film Communion. Anche in questi casi si sono usate tecniche di ipnosi regressiva.

Indagini sui rapimenti alieni con l'uso della regressione ipnotica sono state effettuate anche da James Harder, docente universitario di ingegneria.

David Michael Jacobs, professore di storia alla Temple University, fu il primo a mettere in relazione con i progetti degli alieni le esperienze subite dai rapiti, sostenendo che gli alieni perseguissero un progetto ben preciso, esponendosi così alle critiche della comunità accademica americana[19].

John Edward Mack, docente di psichiatria ad Harvard, sostenne l' idea di Jacobs sull' autenticità dei rapimenti alieni[20], ma anche lui si attirò le critiche della comunità accademica, per cui nel 1993 fu insignito del Premio Ig Nobel insieme a Jacobs

LA SCIENZA NEGA I RAPIMENTI


La comunità scientifica costituisce de facto il più grande detrattore del fenomeno delle abduction, sostenendo l'impossibilità di verificare se le testimonianze di adduzione abbiano un riscontro reale oppure immaginario. Dal punto di vista scientifico, dunque, non vi è alcuna prova che questi "rapimenti" siano realmente avvenuti. Solitamente la comunità accademica imputa il fenomeno (cioè la convinzione di essere stati rapiti da intelligenze extraterrestri) ad altre cause, generalmente di tipo psicologico e biochimico, e in alcuni casi psicopatologico. Alcuni "rapimenti" potrebbero essere spiegati con la paralisi nel sonno, altri con la creazione di falsi ricordi in un contesto di credenze già deliranti, altri ancora come illusioni ipnagogiche e allucinazioni ipnopompiche, altri, infine, come elaborate allucinazioni indotte dall'interazione elettromagnetica tra particolari fonti di energia elettrica e il complesso sistema neuro-elettrico del cervello umano.

Effettivamente la difficoltà nell'accettare per reali questi eventi sta tanto nelle tecniche quanto nella metodologia usate per identificarli. L'ipnosi regressiva, che nella teoria dei rapimenti alieni dovrebbe fornire la prova conclusiva dell'esistenza del rapimento stesso, per la quasi totalità degli scienziati non ha validità epistemica, perché può dimostrare, in linea di massima, che il soggetto non mente, ma non può determinare se si è trattato di un'esperienza reale o immaginaria[22]. Anche la programmazione neurolinguistica è attualmente oggetto di molte critiche, sotto il profilo epistemologico, nell'ambito della psicologia ufficiale
Chris French, psicologo, ha esaminato una ventina di persone convinte di essere state rapite dagli alieni ed ha rilevato in esse una tendenza alla fantasia, alle allucinazioni, alla dissociazione e alla credenza nel paranormale maggiore della norma. French è arrivato alla conclusione che non c'erano motivi per ritenere che quelle persone fossero state realmente rapite da extraterrestri.[23]

Frederick Malmstrom, psicologo, sostiene che le descrizioni delle facce degli alieni riferite dalle persone che sostengono di essere state vittime di rapimenti sono molto simili al modo in cui un neonato vede il volto della madre[24]. Quest'immagine resterebbe fissata nel subconscio e riemergerebbe nella fase di dormiveglia, in cui viene riferita la maggior parte delle esperienze di rapimento alieno, o anche durante la regressione ipnotica.

Alvin Lawson, professore di letteratura inglese alla California State University, ha condotto una ricerca sui rapimenti alieni insieme al medico William Mc Call, nel corso della quale un gruppo di volontari è stato sottoposto a ipnosi regressiva e invitato sotto ipnosi a immaginare un rapimento alieno. Le descrizioni dei rapimenti immaginari sono state molto simili a quelle di persone che ritengono di essere state rapite realmente. Lawson ha ipotizzato che le sensazioni legate al trauma della nascita affiorino durante l'ipnosi regressiva e vengano usate per costruire la storia di un rapimento alieno non avvenuto nella realtà
da wikipedia.
 
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L'ATTERRAGGIO DI UN UFO A VORENHEZ IN RUSSIA
(da Repubblica del 11 ottobre 1989)


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Come nel film E.T. anche in URSS i marziani hanno cercato i bambini. E ieri, un giorno dopo l'annuncio della Tass sull'incredibile avvistamento degli extraterrestri nel parco centrale di Voronezh, proprio loro, i bambini russi, sono diventati i veri protagonisti di una storia sconcertante, che si arricchisce di ora in ora di nuovi particolari, di ricostruzioni dettagliate, di descrizioni sempre piu' rigorose e molteplici, fino al racconto di un giovinetto di sedici anni "vaporizzato" da un tubo - pistola di un extraterrestre e poi riapparso, sotto gli occhi increduli di tutti, pochi minuti piu' tardi, non appena il disco volante si e' richiuso per ricomparire, al di la degli alberi, nel cielo della Russia, a Voronezh.
Vincendo il naturale scetticismo, e respingendo con forza l'ipotesi di una psicosi collettiva e di massa, ieri mattina il corrispondente locale della "Sovetskaja Kultura" ha voluto fornire ai suoi lettori uno di rendiconti piu' affascinanti e completi su questa vicenda.
Dalle testimonianze raccolte, tutto lascerebbe pensare che l'Ufo si sia avvicinato ripetutamente alla cittadina di Voronezh a partire dal 21 e fino al 29 settembre scorso. Ma il "fatto", concreto e tangibile, che sembra aver cancellato ogni dubbio con un colpo di spugna, sarebbe avvenuto il 27 settembre scorso all'imbrunire, verso le 18,30. A quell'ora il parco di Voronezh era pieno di gente. Dei gruppi di ragazzini avevano appena finito di giocare a pallone e si erano raccolti, insieme ad altre decine di persone, accanto alla piu' vicina fermata dell'auto, per tornare a casa. E' stato proprio in quel momento che alcuni di loro, Vasja Surin, Zhenja Blinov e la loro amichetta Julija Sholokhova, hanno visto qualcosa di strano brillare nel cielo: una specie di disco rosso scuro del diametro di almeno 10 metri che si e' avvicinato alla terra per poi riprendere il volo e scomparire.
Solo pochi minuti e l'oggetto si e' abbassato pericolosamente, fino a fermarsi, come sospeso in aria, a circa tre metri dal suolo.
Quello che e' accaduto dopo, lo hanno visto tutti. Dal ventre del disco immobile si e' aperto un oblo', da cui ha fatto capolino una strana creatura con tre occhi, una tuta argentea, stivali color bronzo e un quadrante giallognolo sul petto, che girava la sua minuscola testa come per perlustrare il luogo dell'atterraggio. Qualche minuto piu' tardi, l'oblo' si e' richiuso e il disco ha cominciato a scendere lentamente, fino a toccare il suolo.
A questo punto i "grandi" non ricordano piu' nulla, non riescono a ricostruire cio' che e' accaduto e al mondo restano solo le deposizioni dei bambini che giurano di dire tutta la verita' e nulla di piu'. La strana porticina, che si aprirebbe dall'alto verso il basso, come nei film di fantascienza, si sarebbe spalancata per lasciar passare due individui: uno alto e sottile, con tre occhi in mezzo alla fronte, e l'altro piccolo e vestito di nero, probabilmente un robot, seguiti da un triangolo luminescente che sarebbe sparito come per incanto pochi secondi dopo, senza lasciare traccia.
Soffocato dalla paura, uno dei ragazzini presenti si sarebbe allora messo a gridare con tutto il fiato che aveva, attirando l'attenzione del marziano che si sarebbe girato verso di lui e gli avrebbe puntato addosso lo sguardo di tre occhi accesi, pietrificandolo per alcuni secondi. A questo punto, del tutto inaspettatamente, la lunga creatura e il suo compagno meccanico sarebbero rientrati nell'astronave e avrebbero ripreso il volo per tornare dopo pochi minuti.
L'individuo in tuta d'argento si e' ripresentato armato. Dalla cintola pendeva un tubo - pistola lungo almeno mezzo metro, che prima non cera: l'avrebbe alzata lentamente contro il ragazzo, avrebbe sparato, e in un breve secondo, sotto gli occhi di tutti, il giovinetto si sarebbe "vaporizzato".
Al telefono da Voronezh, il corrispondente di "Sovietskaja Kultura" Eduard Efremov, non riusciva davvero, ieri sera, a mantenere la calma. Dice che per quanto incredibile possa apparire, la storia raccontata dai ragazzi trova confronto in mille riscontri. Intanto vi hanno assistito numerosi adulti che confermano tutto sebbene la loro memoria appaia meno fervida e i dettagli riportati molto meno coloriti. Polizia, giornalisti e scienziati locali sostengono che tutti i disegni descrittivi fatti dai ragazzi separatamente nella giornata di ieri coincidono fin nei particolari piu' insignificanti.
L'opinione degli scienziati appare ancora divisa. Non e' solo il capo del laboratorio, il professor Silanov, ad affermare con certezza che "qualcosa di assolutamente inedito per il nostro pianeta h accaduto a Voronezh il 27 settembre". Altri studiosi, fisici e geologi, si riservano ancora il diritto del dubbio e ipotizzano movimenti geologici sotterranei in grado di produrre sottomovimenti del terreno visibili a Voronezh sul luogo dell'atterraggio. E rimandano a ulteriori analisi sul minerale abbandonato dai marziani.
E' difficile sottrarsi all'impressione che sotto tutto questo fumo ci sia anche un pezzettino di arrosto. Il corrispondente di "Sovietskaja Kultura", facendo forza sui suoi stessi sentimenti, ci ha raccontato un'altra vicenda che rende ancora piu' fitto il mistero di Voronezh: quella stessa sera il 27 settembre, nella campagna che circonda la citta', un operaio avrebbe visto qualcosa di luminoso ruotare nell'aria. Quella notte non poti prendere sonno, gli occhi e la mente erano pieni di strane visioni su una civilta' sconosciuta e aveva l'impressione di assistere personalmente a tutto cio' che in quel momento accadeva in casa sua, lontana molti chilometri a Voronezh. Il mattino dopo confido' le sue angosce ai due compagni di trasferta. E anche loro, quella notte, avevano vissuto gli stessi incubi e avuto le stesse visioni.


LO SHUTTLE E GLU UFO


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Anche in occasione delle nuove missioni con lo Shattle gli astronauti ebbero modo di essere testimoni della presenza di oggetti non identificati e soprattutto di origine palesemente non terrestre.
Il 2 agosto 1991, durante la missione dello Shuttle Atlantis, l'equipaggio ebbe modo di osservare un oggetto che era comparso all'improvviso a pochi metri dalla navicella e che vi rimase affiancato per alcune ore per distaccarsi poi all'improvviso scomparendo nel buio dello spazio. L'oggetto venne descritto dagli astronauti come un grosso paraurti di un'auto, di forma oblunga e con due coppie di corti alettoni.
L'inspiegabile fenomeno venne anche fotografato e ripreso in video da uno degli astronauti dell'equipaggio.

Un altro “incontro ravvicinato” con oggetti non convenzionali avvenne durante la missione dello Shuttle Discovery, nel settembre del 1991. L’equipaggio fu testimone dell’avvistamento di una serie di vari oggetti sconosciuti, che vennero anche filmati con una videocamera personale di uno degli astronauti impegnati nella missione.
Gli oggetti che si avvicinarono alla navicella erano numerosi e di varie dimensioni. La maggior parte di essi si presentavano come piccole sfere luminose di pochi centimetri di diametro. Sembravano possedere un movimento proprio e alle volte antagonista con la direzione orbitale della navicella. Alcuni di essi da una posizione ferma si lanciavano all’improvviso in avanti per poi scomparire, producendo una sorta di lampo-flash, riapparendo immediatamente dopo a pochi metri di distanza.

Il 20 settembre 2006, lo Shuttle Atlantis era nuovamente in orbita. Aveva terminato la sua missione intorno alla Terra e si stava apprestando a fare ritorno, quando all’improvviso il suo rientro fu inspiegabilmente rinviato dalla NASA di alcuni giorni.
A preoccupare i responsabili della NASA era stata la comunicazione ricevuta dagli astronauti dell’Atlantis che avevano relazionato sull’apparizione improvvisa di alcuni oggetti luminosi non identificati che si erano affiancati a poca distanza dalla navicella.
Uno di questi oggetti aveva la forma di un globo luminoso, un altro ancora di una sorta di inconsueta piattaforma con due grandi braccia mobili, dissimile da qualsiasi satellite conosciuto dagli astronauti e con le caratteristiche già osservate durante la missione di Apollo 12 nel 1969.
I tecnici di Houston in un primo tempo dichiararono che il prolungamento forzato della missione era da imputare al fatto che si temeva che gli oggetti osservati e filmati dagli astronauti potessero essere parte del rivestimento termico dello Shuttle che si era staccato e che, al rientro nell’atmosfera, avrebbe potuto compromettere la sicurezza della navicella.
Ma i dubbi furono presto fugati dall'ispezione condotta direttamente dagli astronauti dell'Atlantis e dalle rilevazioni telemetriche degli oggetti sconosciuti che orbitavano accanto alla navicella.
L’Atlantis era ancora in orbita stazionaria intorno alla Terra quando, dopo qualche giorno dal primo avvistamento, l'equipaggio dello Shuttle ebbe modo di osservare l’avvicinamento di altri due oggetti globulari non identificati, fortemente luminosi, che si unirono a quello dalla forma di globo luminoso per assumere una formazione a triangolo che rimase a fluttuare, silenziosa, a fianco dell'Atlantis.
Alla fine, visto che non stava accadendo nulla di particolarmente pericoloso per la navicella spaziale e che non si riusciva a prendere contatto con i misteriosi oggetti non identificati, la base di Houston diede finalmente l’ordine di rientro allo Shuttle, che atterrò sulla pista a terra senza riportare danni.

La relazione dell’incontro ravvicinato tra gli astronauti e gli UFO finì come sempre negli inaccessibili archivi della NASA. Rimasero solo le preziose testimonianze personali degli astronauti che rivelarono l’accaduto ai giornali statunitensi.

I NAZISTI E GLU UFO


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Gli UFO nazisti (in tedesco Haunebu, Hauneburg-Geräte o Reichsflugscheiben ovvero dischi volanti del Reich), talvolta detti V7, sono ipotetici velivoli ad alta tecnologia o navi spaziali che sarebbero stati sviluppati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale e che scienziati nazisti avrebbero continuato a sviluppare nel dopoguerra. Le fonti sugli UFO nazisti si trovano in massima parte in opere di fantasia, malgrado alcuni di questi riferimenti siano presentati come veri.
I racconti sugli UFO nazisti sono di frequente collegati all'esoterismo nazista, visto come un'ideologia che ipotizza la possibilità di una restaurazione nazista grazie a mezzi soprannaturali o paranormali, quali presunti contatti con entità extraterrestri.[1]
Questi miti appaiono ispirati dall'effettivo sviluppo di velivoli a reazione da parte della Germania come l'Me 262, di missili guidati o balistici come il V1 e il V2, la cui tecnologia in seguito avrebbe fornito la base per i primi programmi missilistici e spaziali sia dell'Unione Sovietica che degli Stati Uniti. Sono in molti a credere
che i dischi volanti avvistati nei cieli di tutti il mondo non sono altro che nuovi velivoli volanti costruiti segretamente dalle grandi potenze.


CONTINUA





Edited by Pulcinella291 - 14/9/2012, 08:54
 
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"Fantastico"... "c'aggia fa me piace" ...ma dove le trovi!?!? ^_^ Bravo Seb!
 
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view post Posted on 15/9/2012, 06:23
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Pulcinella291 Forum

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Facendo un po' di ricerche sul web, guardando national geographic channel su sky, aggiungendo qualche mio commento, non so fino a che punto se appropriato o meno.
 
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