Le stronzate di Pulcinella

intervista immaginaria a Giovanni Boccaccio un napoletano d'adozione

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view post Posted on 19/1/2013, 13:49
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Pulcinella291 Forum

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Boccaccio




P: Don Giuva' io vi ringrazio assai per aver accettato l'intervista
B:e come non accettarla? Pulcinella che intervista me che sono napoletano adottivo, ma scherziamo !
P: ecco proprio di questo vorrei parlare con voi, della vostra vita vissuta a Napoli
B:'na storia longa , sei sicuro che non annoiera'?
P: ma no! raccontate pure!
B: dunque , devi sapere che mio padre Boccacino di cui ero figlio illegittimo, a Firenze dove sono cresciuto era un mercante
P. chiedo scusa, Don Giuva', dunque eravate figlio illegittimo ?
B: si mia madre non era di una famiglia ricca e mio padre sposo' un'altra donna , una certa Francesca da Mardoli dalla quale ebbe un altro figlio :Francesco. Dicimme che a me sta cosa non è andata mai giu' , e con mio padre ho avuto sempre un rapporto, dicimme, conflittuale
P:ah ecco..
B: dunque... ti dicevo . Nel 1327 mio padre avendo deciso di fare di me un mercante, per farmi fare pratica bancaria mi porto' a Napoli, presso la compagnia dei Bardi di cui era socio.
Ma a me sta cosa piaceva poco io volevo fare tutt'altro. E accussi' cominciarono altri litigli, appicceche , come dite voi, con mio padre che m'indirizzo' verso il diritto canonico. Ma che me ne futteva a me del diritto canonico
P: scusate don giuva' ma che volevate fare allora?
B: tenevo 18 anni, me vulevo diverti' e po' me piaceva scrivere
P: ah..
B:cominciai a frequentare la corte angioina e a studiare da solo. Qui oltre a tanta femmine , conosco Cino da Pistoia un poeta toscano, costretto a lasciare Pistoia a causa della sua appartenenza alla parte ghibellina il quale influenzo' molto la mia scelta di darmi alla letteretura
P: don Giuva' una confidenza, se me la potete fare
B:dimmi pure
P: ma è vera la storia con figlia illegittima del re di Napoli?
B:che ti devo dire? Un gentiluomo non parla mai di queste cose , ma, visto che sono passati tanti anni, ti dico che 'na buttarella di cefalo glie l'ho data
P:ok , grazie assaie, continuate pure
B: e c'aggia continua', tu me faie ricurda' e cose belle, e allora ti diro' che a Napoli conobbi l'amore della mia vita , va bbuo'??
P:Parlate di Fiammetta?
B: e certo , e allora di chi?
P: scusate don Giuva', ma Fiammetta era sempe a figlia d'o rre?
B:ovvi'? Mo' vuo' sape' troppi cose , accontentati guaglio' accontentati
P: e va be', scusate, ma io rimango sempre del parere che Fiammetta sia Maria dei Conti d'Aquino 'a figlia del re Roberto.
B:Tu rimani comme vuo', su questo argomento nun parlo.Ti dico che la conobbi il sabato santo del 1336, nella chiesa di S. Lorenzo, quella che si trova ora centro antico della città, presso piazza San Gaetano, "grazioso e bel tempio" a fianco , nel convento, dimoro' anche il mio amico Petrarca.
P: e fu Fiammetta ad ispirare molte opere vostre?
B: e si capisce. Tutte le mie opere giovanili sono dedicate a lei , dal Filostrato al Ninfale Fiesolano, sino al romanzo Elegia di Madonna Fiammetta e alla Amorosa Visione. E' inutile che ti spiego 'o stile, gli schemi e la metrica di questi sonetti, perchè annoirei te e i lettori, mi limito a dire che furono 'na specie di innovazione va bbuo'??
P. comme vulite vuie, anche se qualcosa so sull'argomento
B: sarebbe?
P:l'acrostico della Amorosa Visione
B: azz! bravo e famme senti' jamme
P: niente, so per esempio che le iniziali delle 26 terzine e dei versi finali formano esattamente i versi dei tre sonetti scritti
B: bravo , anche se devo dire che la forma e lo stile che usai erano nu poco approssimativi. A Napoli , oltre alle donne studiai i Classici Latini e la letteratura cortese francese e italiana, mi formai insomma.
P:e con Fiammetta come fini?
B: azz! la lingua batte dove il dente duole , che t'aggia dicere? Fini' male, perchè ella mi abbandono', e poi io dovetti tornare a Firenze poichè il vecchio mi richiamo', pecchè , come dite voi, e cose non andavano bone.
P: ah si?
B: si, c'erano delle difficoltà economiche a causa del fallimento della banca di Bardi. Per me la vita non fu più serena come quella vissuta a Napoli, ma triste, aggravata dalle preoccupazioni economiche.
P: davvero? Questo non lo sapevo
B:ma continuai a scrivere opere poetiche e narrative come Ninfale d'Amleto o Commedia delle Ninfe fiorentine (1341-42), elegia di Madonna Fiammetta (1343-44); in quest'opera si vede il mio rimpianto per il mondo napoletano. Guaglio', Napoli mi è rimasta nel cuore, e non lo dico perchè sei napoletano, ma perchè è vero.
P: continuate don Giuva' vi prego
B. Nel 1348 a Firenze ci fu la peste e la scampai bella, mio padre mori' nel 50 e amministrai quelpoco che era rimasto del patrimonio. Feci un po' la vita cittadina, che non era certo quella di Napoli e cominciai a scrivere il Decamerone. Poi strinsi una vera amicizia con Petrarca che considero il mio migliore amico
P: ma è vero che le consiglio di distruggere il Decamerone?
B:si è vero, ma io non lo feci
P: parlamme mo' di Dioneo
B: 'o sapevo! Lo spurcissimus Dioneo solo quello ti ricordi dell'opera?
P: no no! ma Dioneo raccontava la novelle piu'..
B: fetenti, è vero.
P. ma anche le piu' divertenti
B: anche questo è vero! A lui fu concesso di raccontare sempre l'ultima storia scegliendo un tema a suo piacimento. In effetti il trucco c'era
P. e quale?
B:che nelle giornate in cui era stato prestabilito un tema triste, c'era sempre un lieto fine nelle novelle raccontate da Dioneo.
P: ah ecco il perchè delle novelle licenziose?
B: licenziose? Io ho raccontato una galleria vasta e multicolore di vicende e figure, emblemi e simboli di virtù e di vizi.
P: a me piace molto le storiella riguardanti lee passioni erotiche e travolgenti della moglie di Guglielmo Rossiglione, di Ghismonda di Salerno, di Lisabetta da Messina.
B: Guaglio', chiariamo una cosa, io le ho raccontate senza alcun compiacimento
P: pe carita' e chi dice il contrario
B: sai com'è . non vorrei passare per un pornografo
P: ma vogliamo scherzare? Voi pornografo? E sareste passato come uno dei maggiori scrittori della nostra letteratura?
B: ah , bravo! Accussì me piace. Ma mo' t'aggia saluta'.
P: grazie mille , don Giuva' e se lo incontrate salutatami Petrarca
B: sarai servito !






Edited by Pulcinella291 - 4/2/2019, 14:35
 
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view post Posted on 28/1/2013, 01:42
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Come sempre....applaudo!!! :D
 
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view post Posted on 4/2/2019, 14:33
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