|
|
| Nereo Rocco come allenatore oltre ad essere un fautore del catenaccio, rimase nella storia per le vittorie ottenute col Milan e per essere uomo pratico e mai allontanatosi dalle sue radici, dalla sua Trieste, dai suoi “manzi” (i calciatori).Sono rimaste storiche alcune sue frasi simpaticissime, vediamone qualcuna:
"Domenica giocheremo così: Cudicini in porta e tutti gli altri fuori...".
„Frase tipica nell'intervallo quando qualcosa non andava] Testa de gran casso ti e anca quel che t'ha messo in squadra.“
Io posso prendere un terzino e metterlo all'ala senza che nessuno dica niente. Ma se prendo un'ala e gli chiedo una volta, per un'emergenza, di fare il terzino ne devo render conto al sindacato?
Dedicato a Nils Liedholm: "Quel mona de Baròn. Con lui me toca sempre parlar italiano".
Ascoltando le dichiarazioni di Giovanni Trapattoni nel dopo-partita: "Maria Vergine, ma quanto monade che dice Giovanin nostro".
"Mi te digo cossa far, ma in campo te va ti".
Madrid 1969 finale Coppa dei Campioni, Malatrasi si rivolge a Rocco per la marcatura di Anquilletti su Cruijff: "Signor Rocco, cambi". Lui si volta verso il dottor Monti: "Cossa xe che'l vol? "Dice di cambiare marcatura". "Dighe che s'el cambiassi le mudande".
sul difensivismo: "Solo noi femo el catenaccio, i altri fa calcio prudente".
Primi anni sessanta, trasferta del Milan in Francia, un giornalista locale: "Monsieur Rocco, mon ami". Risposta: "Mona a mi??" Mona a ti e anca testa de gran casso".
al presidente del Padova, alla prima sconfitta disse :"“Presidente, musi longhi qua dentro ghe ne xe za’ bastanza, no manca che el suo…”
a chi lo chiamava mister :"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco”.
ai calciatori della primavera li chiamava:"cagainbraghe "
di un suo attaccante un giorno disse:"Gavemo un centravanti che no ‘l tira gnanca la cadena del cesso”.
Edited by Pulcinella291 - 26/1/2019, 17:07
|
| |