Le stronzate di Pulcinella

1940/45 i bombardamenti e gli sfollati italiani:con immagini d'epoca

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Pulcinella291
view post Posted on 12/12/2016, 10:32 by: Pulcinella291
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I Bombardamenti di Mestre e Porto Marghera


Durante la seconda guerra mondiale, il nodo ferroviario di Mestre e soprattutto le industrie di Porto Marghera erano obiettivi strategici, per cui tutte le aree abitate circostanti furono duramente colpite. Mestre fu presa di mira già nel 1940, da aerei francesi, che però provocarono danni lievissimi. Furono soprattutto gli Anglo-Americani, nella primavera del 1944, a bombardare Mestre, specie nella vasta zona compresa fra Piazza XXVII Ottobre e Catene. In tutta Mestre mille furono le abitazioni colpite, migliaia di persone rimasero senza casa. Anche i danni alle industrie furono ingentissimi. Il bombardamento peggiore fu quello del 28 marzo 1944, che causò 164 morti e 270 feriti. Ma i bombardamenti a Porto Marghera divennero frequentissimi e il pericolo era aggravato dal fatto che i rifugi antiaerei erano scarsamente sicuri e poteva essere più consigliabile cercare nascondigli nella campagna circostante.
Nel filmato del Cinegiornale dell’Istituto Luce che segue si vedono immagini girate inizialmente a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Mestre, in Località Bandiera (la parte finale di via Cappuccina fino alla zona di Ca’ Marcello). Oltre alle case disastrate si riconoscono i locali della Ex Gil all’angolo con via Sernaglia. Nell’ultima sequenza si può intravedere in distanza un ancora spoglio Corso del Popolo (che si chiamava all’epoca Viale Principe di Piemonte) con i riconoscibilissimi profili di Palazzo Mantelli (all’angolo di via Tasso), dell’Asilo Notturno (nel corso del tempo più noto per aver ospitato le lezioni di Istituto Volta, Media Giulio Cesare ed una materna) e del Liceo Franchetti. Anche il rione Barche ed il quartiere popolare di Altobello subirono pesantissimi danni:

Video
Gli alleati sapevano che a partire dagli anni ‘30 in questa zona si era sviluppata l’industria metallurgica e dei materiali non ferrosi (alluminio e sue leghe, zinco) e venne realizzato un grande impianto per la produzione dell’ammoniaca sintetica per concimi azotati (utilizzando il gas di cokeria), a cui si aggiunsero stabilimenti alimentari.
Nel 1935 Marghera disponeva inoltre della più potente centrale termica d’Italia A fianco di queste attività si insediarono in quegli anni svariate produzioni minori (profumi e lenti per occhiali, tessitura feltri e lavorazione del malto per la birra) e imprese di servizi (tra le quali aziende di trasporto):ecco il motivo di tanto accanimento.
Le scuole furono chiuse e gran parte della popolazione fu costretta ad esodi presso le campagne dove il pericolo avrebbe dovuto essere un po’ minore, senza bombardamenti e senza quella continua, insidiosa guerriglia tra resistenti e truppe d’occupazione.
Si prendono in affitto appartamenti di fortuna e spesso si è costretti ad una forzata promiscuità.
La vita in campagna, pero', non è agra più di tanto, anzi, scorre tranquilla, quasi monotona, seguendo i ritmi della natura: si fa quasi tutto in casa, a cominciare dal cibo. Si abbrustolisce l’orzo per il caffè, si pigia l’uva per avere il vino, si spaccano i semi di ricino per fare il sapone; a volte, al mercato nero del paese (dove si trova sempre di tutto, anche i generi che sarebbero razionati, a patto di poter pagare), si scambia la farina con la pasta: ma più spesso il pane e la pasta li si produce in casa, ci si siede sul torchio e da sotto vengon fuori gli spaghetti.
Non saranno rari episodi di generosità contadina, elargita a piene mani.

continua
 
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