Le stronzate di Pulcinella

1940/45 i bombardamenti e gli sfollati italiani:con immagini d'epoca

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Pulcinella291
view post Posted on 25/12/2016, 12:39 by: Pulcinella291
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Il bombardamento di Roma


Il 19 luglio 1943 Roma viene bombardata per la prima volta. Lo stesso giorno in cui si tiene il Convegno di Feltre, nel quale Mussolini e Hitler discutono della situazione nel teatro di guerra del Mediterraneo, con particolare riguardo agli avvenimenti del fronte italiano, l'aviazione alleata compie la prima incursione aerea su Roma con settecento fortezze volanti. Il bombardamento della Capitale produce molti danni e molte vittime nel popoloso quartiere Tiburtino. Subito dopo l'attacco aereo, mentre si provvede ai primi soccorsi ed alle ricerche fra le macerie, nessuna delle autorità fasciste si reca nei quartieri colpiti. Ciò è spiegabile con il loro timore di confrontarsi direttamente con una popolazione esasperata e costituita in gran parte da operai ed edili.


Soltanto il papa Pio XII si porta nei quartieri colpiti cercando di portare solidarietà e conforto ad una popolazione prostrata.
I bombardieri restano sul cielo della città per oltre sei ore, sganciando su di essa tonnellate e tonnellate di bombe. I danni arrecati alle installazioni ferroviarie ed a tutti quegli obbiettivi che potevano in qualche modo rivestire importanza ai fini strategici, sono relativamente trascurabili a confronto di quelli subiti dai palazzi, dalle chiese, dagli ospedali, sventrati senza alcuna discriminazione. Il bombardamento a tappeto per la sua stessa natura non può fare distinzioni di sorta, e non ne fà. Le perdite subite dalla popolazione civile sono elevate e costituiscono un brusco e doloroso risveglio per quanti sperano di essere immuni dalle offese dall'aria, dato il carattere particolare della città e la vicinanza del Vaticano. Le zone di Roma più colpite dalla tremenda incursione del 19 luglio sono i quartieri popolari del Tiburtino e di S. Giovanni. In stridente contrasto con tutte le promesse già formulate, gli anglo-americani portano così la morte e la distruzione fra la gente più povera e più umile di Roma. Ma i futuri liberatori si prefiggono lo scopo di fiaccare la resistenza morale del popolo italiano e perciò tendono a troncarla alla base.



Il cimitero del Verano è devastato con molte tombe sventrate e cadaveri sparsi per tutto il plesso, così come è sventrata la Basilica di San Lorenzo fuori le mura. Viene colpito anche l'ospedale Regina Elena. E' solo l'inizio, Roma subirà diversi bombardamenti che distruggeranno parecchi quartieri di nord-est.
Su Roma muoverà la flotta aerea più potente che si sia mai mossa nei cieli italiani: 930 velivoli, 662 bombardieri scortati da 268 caccia Lightning che scenderanno spesso a bassa quota mitragliando i grandi slarghi, piazzale del Verano, largo Preneste, piazzale Prenestino. Sulla città in poco più di due ore vengono sganciate 1.060 tonnellate d’esplosivo, 4.000 fra bombe dirompenti e spezzoni incendiari: la maggiore incursione compiuta sino a quel momento sull’Italia anche come tonnellaggio, la più tragica come numero di vittime. Gli aerei statunitensi rientrano alle basi avendo subito una sola perdita, tre gli aerei da caccia italiani abbattuti.
Il 13 agosto 1943, alle 11 precise, Roma è bombardata per la seconda volta: 409 aerei tra bombardieri e caccia, decollati dagli aeroporti della Tunisia, dell’Algeria, ma anche da Pantelleria, passano sulla città a varie quote e in un’ora e mezzo scaricano 500 tonnellate di esplosivo. Alle 12,33 suona il cessato allarme. L’attacco si concentra sui quartieri Tuscolano e Casilina ma Portonaccio e San Lorenzo vengono anch’esse colpite duramente. Le vittime saranno circa 500. Roma è bombardata dagli Alleati altre 51 volte dopo il 13 agosto. Dall’ottobre 1943 i bombardieri che effettuano le incursioni su Roma decollano dagli aeroporti della Capitanata, intorno a Foggia. Quello del 14 marzo 1944 nelle zone del Nomentano, del Prenestino, e Italia può essere considerato il terzo bombardamento per tonnellaggio di bombe e per numero di vittime. Nel bombardamento del 3 marzo 1944 al Tiburtino avviene una delle stragi più terribili: una bomba centra il ricovero antiaereo di un edificio al numero 364 di via Tiburtina dove si sono rifugiati 200 operai della vicina fabbrica “Fiorentini”.


I vigili del fuoco ci metteranno tre giorni per estrarre le salme, alla fine allineeranno 189 bare sul marciapiede. L’ultima incursione è del 3 giugno 1944, quando viene attaccata una colonna di automezzi tedeschi nella zona Casilina. Il 4 giugno Roma è liberata.

continua
 
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