Le stronzate di Pulcinella

Fotografie che hanno fatto la storia

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/10/2017, 13:59
Avatar

Sr. member

Group:
Member
Posts:
437
Location:
Roma

Status:


Non sono fotografie ma un video che dentro c'è anche un po di storia






 
Top
view post Posted on 12/10/2017, 18:42
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


20228780_1291176314326677_4602560402794017178_n



8 agosto 1969. Abbey Road
La copertina di Abbey Road, una delle più famose e citate della storia, ritrae il gruppo dei Beatles intenti ad attraversare Abbey Road, la via londinese dove si trovano gli Abbey Road Studios, dove il quartetto incise per l'intera carriera. La foto è di Iain McMillan, che verso mezzogiorno dell'8 agosto 1969, in bilico su una scala in mezzo alla strada, con la sua Hasselblad professionale immortalò i Beatles che andavano avanti e indietro lungo le strisce pedonali.
La copertina inoltre contiene molti elementi che contribuirono ad alimentare la leggenda della morte di Paul McCartney come il fatto che lo stesso McCartney sia l'unico scalzo (in Inghilterra i morti sono sepolti scalzi), fuori passo e porti una sigaretta con la mano destra, lui che è mancino, o come gli abiti indossati (bianco sacerdote, nero impresario delle pompe funebri e jeans becchino).
La targa LMW 281F (letta 28IF) del maggiolino parcheggiato sulla sinistra indicherebbe l'età di Paul se fosse stato in vita all'epoca dell'uscita del disco (ma all'epoca della celebre fotografia, scattata l'8 agosto 1969, Paul aveva 27 anni, essendo nato il 18 giugno 1942); LMW viene interpretato come "Linda McCartney Weeps" (Linda McCartney piange). Sul lato opposto un grosso furgone nero parcheggiato ricorda un "Black Maria", di quelli utilizzati dalla polizia mortuaria negli incidenti stradali.
Un piccolo aneddoto: la targa stradale di Abbey road è la più rubata del Regno Unito.
 
Top
view post Posted on 15/10/2017, 11:51
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


FB_IMG_1508064459973_0

Questa rubrica non riguarda solo fatti storici intesI come guerre o pezzi di storia passata e studiata sui libri ma intendo per ogni foto inserita un fatto che ha riguardato un tempo un anno un evento particolare che secondo me deve essere ricordato e in quanto tale fotografie che restano a dimostrare cio che è stato
Era il 12 ottobre 1998 muore Matthew Shepard, uno studente gay statunitense, dopo essere stato derubato e torturato da due giovani uomini in una località vicino a Laramie, Wyoming, la notte tra il 6 ottobre e il 7 ottobre precedenti. Durante il processo, gli imputati ammisero di avere inflitto le torture a Shepard perché questi era omosessuale.
Subito dopo la mezzanotte del 7 ottobre 1998 il ventunenne Matthew Shepard incontrò in un bar Aaron James McKinney e Russell Arthur Henderson. Secondo McKinney, Shepard chiese loro un passaggio a casa. Successivamente Shepard fu derubato, picchiato selvaggiamente, legato ad una staccionata e lasciato lì a morire. McKinney e Henderson trovarono anche il suo indirizzo, con l'intenzione di svaligiare la sua casa. Shepard fu trovato 18 ore dopo da un ciclista di passaggio, vivo e in stato di incoscienza. Shepard aveva una frattura dalla nuca fino oltre l'orecchio destro. Parte del cervello era stata danneggiata in modo tale da risultare compromessa la capacità del suo corpo di regolare il battito cardiaco, la temperatura corporea e altre funzioni vitali. C'era inoltre circa una dozzina di piccole ferite sulla testa, sul collo e sulla faccia. È stato riportato che Shepard era stato colpito con una violenza tale da rendere il suo volto completamente ricoperto di sangue, ad eccezione di dove era stato lavato dalle sue lacrime. I medici giudicarono le sue lesioni troppo gravi per poter essere operate. Shepard non riprese più conoscenza e rimase sempre in rianimazione. Morì alle 00.53 del 12 ottobre all'ospedale Poudre Valley a Fort Collins, in Colorado. La polizia arrestò McKinney e Henderson poco dopo, trovando l'arma insanguinata, le scarpe della vittima e la carta di credito nel loro camion. I due assassini avevano cercato di procurarsi un alibi grazie alle loro fidanzate. Nel mondo iniziarono diverse manifestazioni a favore di Shepard, subito dopo la brutale aggressione: queste manifestazioni portarono alla ribalta mediatica il caso e l'attenzione dell'opinione pubblica si concentrò sull'omofobia e sulla discriminazione sessuale che Shepard era stato costretto a subire. I suoi assassini stanno attualmente scontando la pena in prigione. Il suo caso, grazie anche alla famiglia che ha scelto di non mettere a tacere l'episodio ma di parlarne in pubblico, è diventato un simbolo contro l'omofobia e la discriminazione delle persone LGBT in tutto il mondo.
 
Top
view post Posted on 16/10/2017, 08:34
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


21752425_1340426572734984_323692060046221231_n




Kuwait, 1991.
Alla disperata ricerca di acqua e pascoli incontaminati, alcuni cammelli vagano attraverso i campi petroliferi ancora in fiamme dopo la guerra del Golfo.
La foto venne scatta da Steve McCurry che disse: 'Le fotografie non riescono a rendere il rombo assordante che pervade questo scenario nero, infernale'.
 
Top
view post Posted on 17/10/2017, 07:39
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


FB_IMG_1508222317716
Era il 16 ottobre 1968. Gli atleti statunitensi Tommie Smith e John Carlos vengono espulsi dalla nazionale olimpica.
Probabilmente la foto più famosa della storia delle Olimpiadi e una delle più iconiche del Novecento: Tommie Smith, al centro, e John Carlos, a destra, alzano al cielo il pugno avvolto in un guanto nero per dire no al razzismo dopo aver vinto rispettivamente oro e bronzo nei 200 metri.
Prima della finale dei 200 metri, Tommie Smith studia qualcosa che sia fatto di vittoria, di silenzio e di grande carica simbolica. Il piano viene studiato e i due atleti dominano la gara applicando poi il loro "piano" sul podio: calzini abbassati per denunciare la povertà della loro gente e pugno guantato di nero (simbolo del Black Power) sollevato durante l'inno nazionale statunitense ascoltato rigorosamente a testa bassa (per vergogna) e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti e per questo venne linciato”)..
Ma tra questi giganti, pochissimi notano il secondo classificato. Un bianco australiano di nome Peter Norman. E' lui a suggerire ai due americani di usare un guanto nero a testa, dato che non ne avevano due paia. Chiede poi di poter utilizzare anche lui lo stemma del Progetto per i Diritti Umani. In suo aiuto accorre il canottiere Paul Hofmann, anche lui attivista del Progetto Olimpico, il quale presta all'atleta australiano il suo stemma.
Subito dopo la premiazione scoppia la bufera. Il Comitato Olimpico Internazionale pretende una punizione esemplare. Tommie e John non chiedono scusa venendo così esclusi dal team americano e cacciati dal villaggio Olimpico. Il tempo darà loro ragione.
 
Top
alessio60
view post Posted on 20/10/2017, 11:29




Uno sfizio leggere questa rubrica non sai mai quale foto capiterà oggi...grazie Aurora663 te la leggo spessissimo
 
Top
view post Posted on 23/10/2017, 08:15
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,065

Status:



Ecco un'altra foto diventata un'icona. Rappresenta in piazza Tienanmen a Pechino nel 1989, il Rivoltoso Sconosciuto, uno studente che solo e disarmato si parò davanti a una colonna di carri armati per fermarli: le fotografie che lo ritraggono sono diventate celebri in tutto il mondo.


In questa foto vengono rappresentati gli organizzatori cercano di impedire a Kathrine Switzer di competere alla maratona di Boston. Diventò la prima donna a tagliare il traguardo, 1967.
Kathrine Virginia "Kathy" Switzer (Amberg, 5 gennaio 1947) fu una maratoneta e attivista statunitense, nota per essere stata la prima donna a correre la maratona di Boston nel 1967 grazie a uno stratagemma.
La sua iscrizione alla maratona di Boston del 1967 avvenne eludendo il divieto di partecipazione imposto alle donne: l'atleta, infatti, si registrò come “K.V. Switzer”, indicando, cioè, le sole iniziali del nome e del middlename. Ottenne il pettorale numero 261.
Una volta avvedutisi del fatto, i giudici di gara cercarono di impedirle la continuazione, strattonandola per costringerla a uscire fuori dalla pista a tre chilometri dalla partenza. La Switzer, tuttavia, riuscì a resistere al tentativo di esclusione (aiutata dal suo fidanzato, anche lui iscritto alla competizione, che la protesse dall'aggressione) e portò a termine la gara nel tempo di 4 ore e 20 minuti.



Quella che vediamo in foto è Annette Kellerman (Sydney, 6 luglio 1887 – Southport, 5 novembre 1975),promuove il diritto per le donne di indossare un costume da bagno aderente ad un pezzo, 1907. Fu arrestata per oltraggio al pudore.
Nuotatrice professionista, divenne famosa in tutto il mondo per le sue imprese natatorie eccezionali. Diventò attrice, lavorando anche nel vaudeville e girando numerosi film. Fu una delle prime donne a usare il costume a un pezzo cosa che, all'epoca, provocò grande scandalo.
Le viene spesso accreditata l'invenzione del nuoto sincronizzato. Lo si deve a un suo spettacolo del 1907 al New York Hippodrome quando, immersa in una piscina di vetro, si esibì in quello che viene considerato il primo balletto acquatico.


Questa immagine rappresenta la tragedia di Superga avvenuta il 4 maggio 1949.
Alle ore 17:03, il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, siglato I-ELCE, con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese; le vittime furono 31. In ricordo della tragedia, la FIFA ha proclamato il 4 maggio come Giornata mondiale del giuoco del calcio.

 
Web  Top
view post Posted on 24/10/2017, 06:31
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


FB_IMG_1508822376133
Oggi ci imbattiamo in una foto che esprime proprio in un certo senso la paura di aprirsi all’altro e come dire di rimanere scottato .....questa potrebbe essere la spiegazione dell’uomo che brucia in copertina.

"Wish you were here", vorrei che fossi qui.Una delle canzoni piu, belle del mondo
questa malinconica canzone dei Pink Floyd, pezzo indelebile nella storia della musica.

Quante volte lo abbiamo detto a una persona cara lontano da noi
Anche la copertina dell'album dei mitici Pink Floyd doveva riflettere l'idea dell'assenza, filo conduttore delle canzoni raccolte in esso.
Il perchè di tale scelta è spiegato in buona parte dalla storia personale di Syd Barrett (cofondatore della band) e del suo viaggio personale che lo aveva portato prima fuori dal gruppo e poi fuori dalla realtà. La copertina doveva dunque ricreare questa assenza dal reale immortalando due persone in giacca e cravatta, che si stringono asetticamente la mano in mezzo ad un panorama desolato. Lo scatto fu effettuato a Burbank (California), sul retro degli studi cinematografici della Warner Bros, il posto dove la vita immaginata da registi e sceneggiatori prendeva il sopravvento su quella reale.
 
Top
view post Posted on 25/10/2017, 08:04
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


19665170_1271024406341868_7868174937445552145_n

questa foto risale al lontano 11 luglio 1982 quando La nazionale italiana di calcio vince il suo terzo titolo mondiale.
Forse la foto più celebre del mundial spagnolo è proprio questa. Una partita a carte, una partita a scopone per l’esattezza. Al tavolo il capitano della nazionale Zoff, l’allenatore Bearzot, Franco Causio e il Presidente della Repubblica Pertini. Gli accoppiamenti sono Zoff-Pertini, Bearzot-Causio. Il tavolo è quello dell’aereo che riporta a casa gli azzurri dopo la trionfale finale. Sul tavolo, in primo piano, la Coppa del Mondo.
Bearzot non è un gran giocatore e al tavolo doveva sedere Cesare Maldini (allora allenatore in seconda). Ma Maldini si alzò nel momento sbagliato e la partita iniziò senza di lui. Di quel “match” Causio ricorda il punto decisivo, neanche fosse una partita di calcio: “Io ero in coppia con Bearzot, il presidente con Zoff. Io feci una furbata: calai il sette, pur avendone uno solo. Pertini lo lasciò passare e Bearzot prese il settebello. Abbiamo vinto così quella partita.”
Pertini si arrabbiò con Bearzot, per la giocata, e con Zoff, accusandolo di averlo fatto perdere. Il presidente amava giocare, ma non era una gran giocatore e in quell’occasione fu lui a sbagliare. Ma non lo ammise mai in pubblico, così come nulla disse Zoff. Ma a distanza di un anno, quando il portiere appese i guantoni al chiodo, Pertini mandò un telegramma al compagno di scopone, ammettendo la colpa della sconfitta: “Caro Zoff, io non dimenticherò mai la tua bravura nel Mundial et la tua bonarietà quando tuo compagno in una partita a scopone sull’aereo che ci riportava a Roma ti ho fatto perdere […] Vieni a trovarmi, giocheremo a scopone e cercherò di non fare più gli errori che mi hai giustamente rimproverato. Auguri mio caro Zoff.
 
Top
view post Posted on 25/10/2017, 09:42
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,065

Status:



Questa foto ritrae Abebe Bikila ( Jato, 7 agosto 1932 – Addis Abeba, 25 ottobre 1973) il maratoneta etiope, campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 e Tokyo 1964.
Agente di polizia e guardia del corpo personale dell'imperatore Hailé Selassié, Abebe Bikila, nato nel villaggio di Jato in Etiopia, divenne un eroe nazionale dopo aver vinto la medaglia d'oro a Roma che corse e vinse correndo senza scarpe.
Bikila divenne il simbolo dell'Africa che si liberava dal colonialismo europeo, conquistando la prima medaglia d'oro del continente africano ai Giochi olimpici.


Una foto segnaletica di Benito Mussolini del 1903 quando venne arrestato in Svizzera a causa della sua difesa di uno sciopero generale violento, ha trascorso due settimane in carcere, è stato deportato in Italia, è stato liberato lì, ed è tornato in Svizzera dove nel 1904 viene arrestato di nuovo ed espulso per la falsificazione delle sue carte.



Questa drammatica foto, conosciuta in Italia con il nome di "Bambino con avvoltoio" fece il giro del mondo e fece vincere al suo autore i Kevin Carter il il Pulitzer della fotografia nel 1994.
La foto divenne subito celebre, già dalla sua comparsa nel New York Time del 23 Marzo 1993, poichè rappresentava uno dei peggiori flagelli dell'Africa e di gran parte dei paesi del terzo mondo: la carestia e la fame. L'avvoltoio sembra consapevole che da lì a poco , il bimbo morirà di stenti e fame e lui potra' cibarsene.
Non si è mai saputa niente sulla fine di quel bimbo , ma sulla morte del fotografo si!
In molti chiesero a Carter cosa ne sia stato del bambino ritratto nella foto. Carter non ha mai risposto e in molti hanno visto in questo silenzio quasi un senso colpa del fotografo che subito dopo lo scatto si era completamente disinteressato del bambino.
Si iniziò a diffondere la voce che per scattare questa foto , il fotografo sia stato in attesa ben 20 minuti e che subito dopo il bambino sia morto di stenti e fame.
Molte insinuazioni furono pesanti e portarono Carter alla depressione,tanto che in una successiva intervista dichiarò di odiare profondamente quella foto, e di maledire il momento stesso in cui l'abbia scattata.
Nello stesso anno in cui vinse il Pulitzer, Carter si suicidò con i gas di scarico della sua macchina.
 
Web  Top
view post Posted on 26/10/2017, 12:32
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,065

Status:



Questa foto potremmo intitolarla "partono 'e bastimenti", una immagine di quando agli inizi del 1900 eravamo noi ad imbarcarci su navi sovraffollate,in condizioni igieniche precarie e tante discriminazioni ,per cercare fortuna all'estero.



Questa foto è la foto della strage di San Valentino compiuta a Chicago il 14 febbraio 1929 con il quale gli uomini di Al Capone sterminarono la banda di Bugs Moran. In totale furono 7 le persone assassinate.
Al Capone - detto "Il Napoletano"(i suoi genitori erano di Castellammare di Stabia)e l'irlandese George "Bugs" Moran si contendevano il controllo della città e del mercato degli alcolici. Con questa operazione la banda italo-americana prese il sopravvento.




Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956: nel Bois du Cazier muoiono 262 minatori. Tra di loro 136 sono italiani, 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 3 algerini, 2 francesi, 3 ungheresi, 1 inglese, 1 olandese, 1 russo e 1 ucraino.
Fu una grande tragedia mineraria, è una grande tragedia dell’emigrazione italiana e non.




Questa foto ritrae l'incidente ferroviario che ebbe luogo il 3 marzo 1944 nella galleria "Delle Armi" nei pressi della stazione di Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza. È anche conosciuto come "Sciagura del treno 8017" dal numero del convoglio coinvolto, il treno 8017. Nella tragedia morirono circa 500 persone, benché le stime siano tuttora oggetto di discussione e il numero potrebbe essere maggiore. Il disastro di Balvano è il più grave incidente ferroviario per numero di vittime accaduto in Italia e uno dei più gravi e misteriosi .disastri ferroviari della storia.
Nella galleria "Delle Armi", a causa dell'eccessiva umidità, le ruote cominciarono a slittare. Per la perdita dell'aderenza il treno perse velocità fino a rimanere bloccato, senza riuscire a uscire dalla galleria. La galleria è situata tra le stazioni di Balvano e di Bella-Muro Lucano, e si estende per 1.968,26 metri con una pendenza media del 12,8‰ (0,73° di inclinazione) e punte del 13‰. Il treno si fermò a 800 metri dall'ingresso, con i soli due ultimi vagoni fuori.
La galleria, dotata di scarsa aerazione, presentava già una significativa concentrazione di gas monossido di carbonio a causa del passaggio poco prima di un'altra locomotiva.


 
Web  Top
view post Posted on 26/10/2017, 19:18
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
12,818

Status:


FB_IMG_1508884526766

Questa foto è mia l ha fatta una cara amica scattata a Monterosso una delle cinque terre della provincia di la Spezia in Liguria
E risale al momento tragico dell alluvione ,purtroppo devastante e ancora oggi si portano I segni di quel giorno

L'alluvione dello Spezzino e della Lunigiana del 25 ottobre 2011 si verificò a seguito di una forte precipitazione che in sei ore aveva riversato 542 mm di pioggia sulla provincia della Spezia e di Massa e Carrara

Questo evento meteorologico causò la piena dei fiumi Vara e Magra e dei torrenti affluenti nelle zone colpite, con inondazione di diverse entità in tutta la Val di Vara e la Val di Magra.

I centri più colpiti furono quelli di Borghetto di Vara, Brugnato, Bonassola, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza in provincia della Spezia e Aulla in provincia di Massa-Carrara

A questo evento seguì pochi giorni dopo, l'alluvione di Genova del 4 novembre 2011, anch'essa causata da fortissime precipitazioni che registrarono punte superiori ai 500 mm in poche ore in diverse zone di Genova e provincia causando l'esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e la piena dei torrenti Sturla, Scrivia e Entella con 6 morti.

Sono passati anni da quella giornata distruttiva e assassina. Una giornata che nessuno riuscirà a dimenticare. Come ogni anno, Monterosso e Vernazza ricordano l’evento con una giornata commemorativa, appunto per non dimenticare, se sarà mai possibile, quelle vite spezzate: il giovane volontario della protezione civile di Monterosso Sandro Usai, insignito dal Presidente della Repubblica della medaglia d’oro al valore civile, i tre vernazzesi Giuseppina Carro, Sauro Picconcelli e il gelataio Giuseppe Giannoni, ma anche le persone decedute in Val di Vara.
 
Top
view post Posted on 27/10/2017, 12:15
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,065

Status:



Ecco un'altra foto passata alla storia:"La testata di Zidane a Materazzi"
Domenica 9 luglio 2006, si gioca la finale dei Mondiali di calcio Italia - Francia.
La Francia passa in vantaggio al 7' minuto del primo tempo, Zizou lascia partire un cucchiaio strepitoso dal dischetto e batte Buffon. Francia 1 Italia 0.
Gli azzurri non mollano e reagiscono subito schiacciando gli avversari nella propria area. Al 19' arriva il gol del pareggio, Marco Materazzi è l'autore, dalla bandierina Pirlo batte l'angolo, Marco vola più in alto di tutti e batte in rete è il gol dell'1 a 1.
I 90 minuti terminano in parità, si va ai supplementari.
E qui scoppia il giallo. Al 98' minuto Zidane viene innervosito da una affermazione di Marco Materazzi, i due discutono, il francese sembra tornare in posizione, quando improvvisamente cambia direzione e si riporta verso l'azzurro e gli rifila una cappocciata in pieno petto, stendendo Materazzi.
Zidane BOOMIl francese viene espulso, ma non subito, sarà il guardalinee a dire all'arbitro dell'accaduto. La finale prosegue in 11 contro 10, ma l'Italia non riesce ad approfittare del vantaggio numerico e si arriva ai rigori. L'Italia poi vincera' il mondiale.



La foto che rappresenta la drammatica ritirata dei soldati italiani, tedeschi, rumeni e polacchi
nella steppa della Russia, era il 1943.




CUBA

Il 1 gennaio 1959 il dittatore cubano Fulgencio Batista, salito al potere con un colpo di stato nel 1952, fugge da Cuba dopo la notizia che i ribelli del Movimento 26 luglio, di cui fanno parte Fidel Castro e Che Guevara, stanno conquistando diverse città dell’isola.
Qui vediamo Fidel che entra vittorioso a L'Avana e saluta i suoi sostenitori.



La morte di Che Guevara.
Guevara, dopo Cuba, cercò poi di "esportare" la rivoluzione in altri Paesi del mondo, e nel '65 si trasferì nell'ex Congo Belga con un gruppo di guerriglieri cubani per sostenere i rivoluzionari nel ribaltamento del governo locale; dopo sette mesi di tentativi infruttuosi il Che abbandonò il Congo per tornare in America Latina. Dopo diverso tempo si seppe che si trovava in Bolivia, dove stava organizzando un campo per l'addestramento di guerriglieri, e dove condusse diverse azioni militari contro l'esercito boliviano. Dopo diversi mesi il suo reparto fu catturato in un villaggio l'8 ottobre 1967. Il giorno dopo il Che fu ucciso, e il suo corpo venne mostrato alla stampa.


 
Web  Top
view post Posted on 27/10/2017, 18:17
Avatar

Gold member

Group:
Supporter
Posts:
7,598

Status:


CITAZIONE (aurora663 @ 26/10/2017, 20:18) 
(IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff3020973/F...08884526766.jpg)

Questa foto è mia l ha fatta una cara amica scattata a Monterosso una delle cinque terre della provincia di la Spezia in Liguria
E risale al momento tragico dell alluvione ,purtroppo devastante e ancora oggi si portano I segni di quel giorno

L'alluvione dello Spezzino e della Lunigiana del 25 ottobre 2011 si verificò a seguito di una forte precipitazione che in sei ore aveva riversato 542 mm di pioggia sulla provincia della Spezia e di Massa e Carrara

Questo evento meteorologico causò la piena dei fiumi Vara e Magra e dei torrenti affluenti nelle zone colpite, con inondazione di diverse entità in tutta la Val di Vara e la Val di Magra.

I centri più colpiti furono quelli di Borghetto di Vara, Brugnato, Bonassola, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza in provincia della Spezia e Aulla in provincia di Massa-Carrara

A questo evento seguì pochi giorni dopo, l'alluvione di Genova del 4 novembre 2011, anch'essa causata da fortissime precipitazioni che registrarono punte superiori ai 500 mm in poche ore in diverse zone di Genova e provincia causando l'esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e la piena dei torrenti Sturla, Scrivia e Entella con 6 morti.

Sono passati anni da quella giornata distruttiva e assassina. Una giornata che nessuno riuscirà a dimenticare. Come ogni anno, Monterosso e Vernazza ricordano l’evento con una giornata commemorativa, appunto per non dimenticare, se sarà mai possibile, quelle vite spezzate: il giovane volontario della protezione civile di Monterosso Sandro Usai, insignito dal Presidente della Repubblica della medaglia d’oro al valore civile, i tre vernazzesi Giuseppina Carro, Sauro Picconcelli e il gelataio Giuseppe Giannoni, ma anche le persone decedute in Val di Vara.

Qui giusto fare un commento anche perchè un po di parte...Nelle cinque terre è stato compiuto forse il miracolo italiano qui piu che ad altre parti volontari arrivati da tutta Italia e dall’estero, e gli stessi abitanti lavorarono con fatica e costanza per rimuovere migliaia di tonnellate di fango dai vicoli e dalle abitazioni e ad oggi sono state trasformate in fioriere lungo le strade del centro quelle che in quel giorno furono un vero e proprio triangolo delle bermude Le Cinque Terre sono rinate, grazie all'ostinazione e al sacrificio...ottimo pezzo di storia brava Mary
 
Top
view post Posted on 28/10/2017, 10:47
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,065

Status:



La riconquista Inglese delle Falkland/Malvinas.
Esattamente 35 anni fa, il 14 giugno 1982, volgeva al termine uno dei conflitti armati più cruenti, ma anche più incomprensibili, fra due potenze occidentali, l’Argentina ed il Regno Unito. Il conflitto che ebbe importanti conseguenze per gli assetti sociopolitici della Argentina, all’epoca il più importante Paese sudamericano.
E’ chiamata la guerra delle Falkland, dal nome di uno sperduto gruppo di isole battuto dai venti che si trova nell’Atlantico Meridionale a 500 chilometri dall’Argentina ed a 13 mila chilometri dal Regno Unito. Le distanze chilometriche dai paesi contendenti sono fondamentali per capire lo svolgersi e l’evoluzione della guerra: da sempre reclamate dall’Argentina come territorio proprio, e per questo chiamate Malvinas, le isole fanno in realtà parte a pieno titolo del Regno Unito che se ne dichiara sovrano in virtù di una base navale edificata nel 1833.
Il conflitto militare fu combattuto tra aprile e giugno 1982.
Dopo 74 giorni di guerra, le ostilità terminavano definitivamente: 255 militari inglesi, 649 militari argentini e 3 civili falklandesi erano morti.
 
Web  Top
287 replies since 19/9/2017, 23:26   8454 views
  Share