Le stronzate di Pulcinella

Fotografie che hanno fatto la storia

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view post Posted on 11/9/2020, 09:36
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Curiosità su Cleopatra.

Cleopatra salì al trono a 17 anni e morì a 39 ... Parlava 12 lingue. Cleopatra conosceva la lingua dell'antico Egitto e aveva imparato a leggere i geroglifici, un caso unico nella sua dinastia.

Oltre a questo, conosceva il greco e le lingue dei Parti, Ebrei, Medi, Trogloditi, Siriani, Etiopi e Arabi.

Con questa conoscenza, qualsiasi libro al mondo le era aperto.

Oltre alle lingue, ha studiato geografia, storia, astronomia, diplomazia internazionale, matematica, alchimia, medicina, zoologia, economia e altre discipline. Ha cercato di accedere a tutta la conoscenza del suo tempo.

Cleopatra trascorreva molto tempo in una sorta di antico laboratorio. Ha scritto alcuni lavori relativi a erbe e cosmetici. Sfortunatamente, tutti i suoi libri furono distrutti dall'incendio della grande Biblioteca di Alessandria nel 391 d.C. C.

Il famoso fisico Galeno studiò il suo lavoro e riuscì a trascrivere alcune delle ricette ideate da Cleopatra.

Uno di questi rimedi, che Galeno consigliava anche ai suoi pazienti, era una crema speciale che poteva aiutare gli uomini calvi a ritrovare i capelli.

I libri di Cleopatra includevano anche consigli di bellezza, ma nessuno di loro è sopravvissuto.

La regina d'Egitto era anche interessata alla guarigione a base di erbe e grazie alla sua conoscenza delle lingue ebbe accesso a numerosi papiri che sono perduti fino ad oggi.
La sua influenza sulla scienza e la medicina era ben nota nei primi secoli del cristianesimo ...
~ • ~
Nelle foto Elizabeth Taylor nella parte di Cleopatra
 
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view post Posted on 11/9/2020, 16:10
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Un’immagine scattata dal grande Alfred Eisenstaedt in una fabbrica di pasta in Italia nel 1932.
Tutto il mondo scherza sullo stereotipo dell'italiano mangiaspaghetti, ma, come diceva Cesare Marchi: "Il nostro, più che un popolo, è una collezione. Ma quando scocca l’ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della penisola si riconoscono italiani come quelli d’oltre manica, all’ora del te, si riconoscono inglesi. Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale (non parliamo del dovere fiscale) esercitano un simile potere unificante. L’unità d’Italia sognata dai padri del Risorgimento oggi si chiama pastasciutta."
 
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view post Posted on 24/9/2020, 07:23
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La conoscete? Dovreste.
Lei è #HarrietTubman, pseudonimo di Araminta "Minty" Ross. Una straordinaria, straordinaria, straordinaria donna nera, nata schiava, nel 1833, in Maryland. Immaginatevela bambina indomata, più volte picchiata e frustata dai 'padroni' che era ancora piccola. Bene, quella bambina a 16 anni riesce a fuggire. Poi torna nel Maryland per salvare la sua famiglia: un gruppo alla volta, fa scappare i suoi parenti e diventa la guida di tanti schiavi verso la libertà. Spostandosi di notte in assoluta segretezza, Harriet (soprannominata "Mosè") "non perdette mai un passeggero". I padroni bianchi misero una taglia sulla sua testa. Quando scoppiò la Guerra di secessione americana guidò una spedizione presso il fiume Combahee, nella Carolina del Sud, durante la quale liberò più di cento schiavi. Dopo la guerra divenne attiva nel movimento per il suffragio femminile. Priva di qualunque forma di istruzione tenne discorsi incantevoli. Dopo la morte, nel 1913, diventa un'icona del coraggio americano e della libertà. La sua immagine viene stampata sulla banconota da 20 dollari. Nel 2014 l'asteroide 241528 Tubman fu battezzato con il suo nome. Splendida #madre di tante e tanti di noi.
 
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view post Posted on 16/11/2020, 14:59
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SVELIAMO L'OGGETTO MISTERIOSO ... l' 11 luglio 1916 , Joseph Seigel con il suo biplano Hansa Brandemburg C1 arriva sui cieli di Spezia e bombarda l'Arsenale... Questo fu il PRIMO bombardamento aereo che la città subì e la colse completamente impreparata alla nuova minaccia. Per fare fronte a ciò si allestirono le prime batterie antiaeree su alcuni forti e batterie del golfo, i più alti ovviamente, ed una batteria fu allestita anche al Forte Palmaria. Ma siccome non esistevano i cannoni contraerei si costruirono degli appositi supporti (ecco che cosa è l'oggetto misterioso) dove collocare le artiglierie a disposizione che non avrebbero avuto altrimenti un alzo sufficiente per colpire i velivoli. Questo è l'unico dei sotto affusti antiaerei rimasto nel golfo. Il bombardamento di Sreigel fu anche il primo in cui si usarono i serbatoi supplementari di carburante.
 
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view post Posted on 17/11/2020, 17:41
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Batteria Maralunga, armata con due cannoni Armstrong su affusto a scomparsa da 34,3 cm (gli stessi montati sulle navi inglesi Rodney, Resolution ecc.), 3 cannoni Armstrong da 15 cm montati su affusto a scomparsa e da 3 cannoni da 5,7 cm Nordenfelt a tiro rapido. Nella prima rarissima fotografia (collezione Stefano Danese) uno dei pezzi da 34,3 della batteria Maralunga, nella seconda pezzi identici montati sulla nave Resolution.
 
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view post Posted on 23/11/2020, 12:22
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40 ANNI FA, LA STORIA E I NUMERI DI QUELLA TERRIBILE SERA......


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Il Terremoto dell'Irpinia è il 23 Novembre 1980.
Sono passati 40 anni dal terribile sisma che sconvolse la Campania e la Basilicata.

6,9 fu la magnitudo del momento sismico corrispondente al decimo grado della scala Mercalli; 2.914 furono i morti, quasi 9.000 i feriti, 18 i comuni rasi al suolo, 99 semidistrutti, 300mila persone rimasero senza casa. Numeri terribili per uno dei sismi peggiori della storia italiana. I comuni maggiormente interessati furono: Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, anche se il disastro si estese ad una zona molto più vasta.

Sandro Pertini in un'edizione straordinaria del tg dichiarò che: « Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi » Le parole di Pertini, figura molto amata nel paese, scossero migliaia di ragazzi, operai, professori che giunsero in migliaia da tutta Italia per dare il proprio aiuto. 'Il sud sprofonda' titolò in prima pagina Repubblica: la furia si era abbattuta su un Meridione già travigliato da mille difficoltà economiche e dal sottosviluppo.


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view post Posted on 23/11/2020, 12:41
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Pulcinella291 Forum

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Grazie Ciro, un ricordo terribile .
 
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view post Posted on 23/11/2020, 15:42
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Ho due ricordi di quella triste esperienza.

Quella sera ero andato con Daniela a piazza D'Annunzio, era domenica e doveva consegnare un plico ad una sua collega che abitava all'ultimo piano di 9, mentre io aspettavo in auto. La piazza era deserta.

La mia auto era una grossa e pesante Lancia 2000, quella che precedette la Gamma e poi la Thema. la sento traballare, penso siano ragazzi che stanno giocando, al secondo strattone, scendo, incazzato e non vedo nessuno, capisco e corro verso il palazzo, in quell'istante stava uscendo Daniela dal vialetto, di corsa saliamo in macchina e vediamo i lampione del piazzale dello stadio che flettono verso terra ed il palazzo dal quale era scesa che ondeggia in maniera opposta a quello adiacente, le estremità superiori si urtano e cadono calcinacci ed altro, ma i palazzi restano in piedi. Ovviamente ci eravamo allontanati dal palazzo di circa 200 m.

La gente, chi in vestaglia, chi in piagiama, correva in piazza scendendo dalle case, in breve il piazzale si riempì, arrivavano auto dalla vicina tangenziale e gli autisti, che non avevano avvertito nulla, si fermavano a chiedere cosa fosse successo.

Solo sul tardi si sciolse un pò l'ingorgo creatosi e potemmo raggiungere Pianura dove abitavano i suoi genitori e dove c'era un immenso spazio verde dove si sistemarono le auto, anche la mia e Daniela e la madre dormirono in auto per due giorni, io dormivo a casa, loro salivano solo per andare in bagno...

Con i miei colleghi decidemmo che dovevamo fare qualcosa per aiutare i terremotati, raccogliemmo una cospicua somma di danaro, e quando dico cospicua, tale era, e Tony Collinet e Gigi Celentano noleggiarono un camion con autista, caricarono le cibarie, il latte, le coperte ed altro ed andarono nell'alta irpinia a darle di persona per essere certi di aver ottenuto il risultato sperato. La 'cosa' ebbe tale successo e ripercussione che anche altre filiali si unirono e questo viaggio fu ripetuto altre due volte.

E' la mia storia.
 
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view post Posted on 19/12/2020, 12:34
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"Le donne non potevano correre la maratona perché "il loro corpo non è in grado di correrla".
Kathrine Switzer non era d'accordo e, nel 1967, si iscrisse alla maratona di Boston senza rivelare il proprio genere, si presentò alla partenza, si mise il rossetto e iniziò a correre.
Provarono a fermarla: quel signore con la giacca in foto, uno degli organizzatori, le si gettò addosso violentemente per portarla via dalla gara, mentre il fidanzato insieme a un amico della maratoneta la aiutarono a liberarsi.
Tagliò il traguardo, confermò che aveva ragione lei e le cose iniziarono a cambiare. Proseguiamo la sua corsa."
 
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view post Posted on 19/12/2020, 18:17
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Saddam hussein
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Quando lo catturarono, esattamente 17 anni fa, aveva con sé una pistola, 750 mila dollari e due Kalashnikov. Non oppose resistenza. Le immagini lo mostrarono sporco, con i capelli arruffati, la barba imbiancata e lunga. Un'immagine lontana da quella che per i precedenti 30 anni aveva proiettato in tutto il Paese. ⁣

Saddam Hussein, salito al potere nel 1979, al potere vi era rimasto anche dopo la prima guerra del Golfo, fra il 1990 e il 1991. Il secondo conflitto, iniziato il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti, aveva proprio lo scopo di abbatterlo. Il motivo scatenante furono le presunte armi di distruzione di massa da lui detenute, ma mai trovate. Dopo la cattura fu sottoposto a due processi, per il genocidio dei curdi e per crimini contro l’umanità. Quindi l’impiccagione, nel 2006.⁣

Se quella decisione fu moralmente giusta oppure no, è ancora oggi oggetto di dibattito tra politici e analisti. Che cosa si dovrebbe fare, di un dittatore appena deposto? I precedenti sono vari, e andrebbero tutti contestualizzati in base al periodo storico specifico di ogni rivoluzione: momento per definizione caratterizzato dall'annullamento di molte regole e da reazioni più o meno istintive di massa. Benito Mussolini fu catturato e il suo cadavere esposto a testa in giù in piazzale Loreto, a Milano, in quella che Ferruccio Parri definì una «macelleria messicana». Nicolae Ceausescu, dittatore della Romania per 20 anni, fu ucciso e mostrato in diretta tv il giorno di Natale, dopo essere stato condannato per crimini contro lo stato e genocidio. Muammar Gheddafi, leader libico, venne trovato e ucciso nel deserto di Sirte nel 2011. ⁣

Oggi, 16 anni dopo la condanna a morte di Saddam, l’Iraq è un Paese che fatica ancora a trovare la sua stabilità. Dopo la sua deposizione dalle casse pubbliche irachene sarebbero spariti circa 450 miliardi di dollari, e i leader che si sono succeduti hanno sempre faticato ad avviare un percorso democratico. Nella nazione si sono succedute per anni manifestazioni e violenti scontri nelle piazze, scatenate in gran parte dalle condizioni di povertà dei 40 milioni di abitanti iracheni.
 
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view post Posted on 29/12/2020, 17:16
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PER NON DIMENTICARE GILDO

Otto settembre 1943: per non dimenticare.
Viene proclamato l' armistizio , gli italiani lo apprendono per radio dal Maresciallo d' Italia Badoglio, la gente esulta per le strade " per la fine delle ostilita'", la gioia e' tanta da far dimenticare l' imminenza di una probabile e feroce resa dei conti con l' alleato Tedesco.
Mio padre aveva vent' anni e da quattro mesi era sotto le armi, caporale di artiglieria a Trento. Quella notte non condivise l' ottimismo dei camerati: temeva il peggio e ando' a dormire vestito e con le scarpe. Nel cuor della notte la caserma fu svegliata da raffiche di mitragliatrice e dalle cannonate. I tedeschi l' avevano circondata e avevano annientato il corpo di guardia a colpi di mortaio. Gli italiani opposero una debole resistenza a colpi di fucile, erano forniti di armi pesanti ma senza munizioni.
Mio padre sparava qualche colpo da dietro un albero con il suo povero moschetto 91 verso dove partivano i lampi, per poi rinunciare all' arrivo della rabbiose raffiche di risposta della Spandau. Non si capiva quanti fossero, era notte, erano circondati e sparavano da tutte le parti. Il comando della caserma si arrese.
Poco piu' di un plotone della Wehrmacht con quell' azione aveva cosi' fatto prigionieri tutti i soldati di una caserma intera. Mio padre segui' il destino di altri seicentomila ragazzi deportati in Germania solo per colpa di far parte di un esercito lasciato a se stesso dal Re senza ordini precisi.
Quello che accadde in seguito lo appresi da mia zia, chi e’ stato nei campi non parla. Dalla zia Augusta , sua sorella , ha appena compiuto 106 anni. Le ha visto, lei sa. Nei suoi ricordi c’ e’ la influenza spagnola passata a soli quattro anni, ci sono i reduci del Carso , c’ e’ l’ Italia dell’ anteguerra, della guerra, del primo dopoguerra.. poi i suoi ricordi si allacciano ai miei.. . Da questa mia zia che adoro, che vorrei ascoltare per ore ma che ho paura di turbare con la mia fame di ascoltare, di sapere, di conoscere di piu’ di quegli anni atroci. Che hanno lasciato qualcosa anche a me.. un po’ di Norimberga ce l’ ho anch’ io nel DNA.
Fu internato appunto un anno a Norimberga, perse trenta chili per fame e lavori forzati. Fu piu' fortunato della maggior parte dei suoi compagni di lager , morta di malattie e di stenti, perche' sapeva disegnare e con il carboncino faceva ritratti alle guardie , che lo ricompensavano con qualche patata in piu'.
Fu piu' fortunato anche per le sue mansioni: trainava ogni giorno un carretto con i morti da seppellire e lungo la strada che portava al cimitero c' era molta erba che poteva raccogliere e mangiare.
Dopo qualche mese arrivo' un centinaio di prigionieri russi: il giorno dopo non c' erano gia' piu': i tedeschi verso di loro erano meno misericordiosi rispetto agli ex alleati italiani.
Sopravvisse ad un anno spaventoso, due compagni di prigionia preferirono il suicidio, si ammalo' di pleurite tubercolare.
Verso la fine del 44 fu rimpatriato dalla Croce Rossa assieme a pochi altri fortunati. Abbandonando il campo scortato dalle guardie in mezzo a decine di morti era seguito dalle implorazioni e dallo strazio di chi doveva invece rimanere.
Alla frontiera del Brennero il treno ospedale fu accolto da un " comitato di donne fasciste": erano troppo deboli per poterle aggredire, si limitarono a scacciarle e ad insultarle con ferocia. Questo aneddoto e' una delle poche cose che ho appreso direttamente da lui.
Rimpatriato in piena Repubblica di Salo' e ancora convalescente, sulle montagne veronesi prese contatto con le brigate partigiane e partecipo' ad azioni militari contro i tedeschi in ritirata nelle valli di Tregnago. All’ arrivo degli Americani non sali’ sui carri armati in trionfo, era schivo non amava il teatro.
L’altra mia zia (aveva due sorelle e due fratelli) volle esorcizzare l' orrore del lager a modo suo e ad insaputa di mio padre brucio' il diario redatto durante la prigionia con il carboncino.
L' orrore era tale da farle trascurare le proprie responsabilita' verso la Storia, avrei dato tutto quel che ho per quel documento.. , ma l' ho capita.
Oggi 8 settembre 2020 scrivo queste cose in memoria di Ermenegildo Battaggia, caporale di artiglieria , classe 1923 anno I dell' era fascista, prigioniero di guerra, partigiano bianco nelle file della DC.
Ci ha insegnato che la democrazia e' una cosa seria e che per meritarsela bisogna lottare.
 
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view post Posted on 7/1/2021, 14:43
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È il dicembre del 1944, uno degli inverni più freddi del secolo scorso. Luciana Sacerdote e Liliana Segre sono davanti alla propria baracca di Auschwitz, i corpi ormai ridotti a scheletri di 38 chili, e, per farsi forza l'una con l'altra, non immaginano piani di fuga leggendari o angoli di paradisi lontani ma rievocano i sapori, i profumi, i gusti dei piatti della propria infanzia: risotti alla milanese, trofie al pesto, grigliate di pesce, torte alla crema. E si ripromettono che, se mai usciranno vive da lì, si ritroveranno a mangiare in un ristorante vero e proprio e a conversare del più e del meno, come vecchie amiche di un tempo non vissuto, ma semplicemente sopravvissuto.

"Marciavano giorno e notte per una rotta incerta verso nord, come se non avessero mai fatto altro nella vita. Laura, a un certo punto, aveva cominciato a dare i primi segni di un malessere che, con una diagnosi grezza e improvvisata, avevano attribuito al mal di cuore. A poco a poco che avanzavano, cresceva sempre di più l'eco della guerra che si avvicinava, attutita da mezzo metro di neve fresca e dalle foreste di abeti tutto intorno.
«Camminavamo di notte attraverso cittadine e strade deserte e, come pazze, ci gettavamo sui letamai e ci rubavamo l’una con l’altra i rifiuti: bucce di patate crude sporche di terra, ossi spolpati. Uno schifo» lo ricorda così Liliana. «Ci riempivamo lo stomaco fino in fondo, sapendo che il giorno dopo, puntualmente, vomito e diarrea ci avrebbero atteso. Ma non importava, intanto, in quel momento, lo stomaco si riempiva e il cervello poteva comandare di camminare alle nostre gambe. Furono molte notti, altri letamai, altre stelle in cielo.»
Ogni tanto, lungo il tragitto, s'imbattevano nelle case lasciate vuote dai tedeschi, dove, quando erano fortunate, trovavano le credenze piene di cibo, viveri, a volte persino dei prosciutti interi. Più spesso erano granai o cascine abbandonati in mezzo al nulla, in cui riposarsi qualche ora prima di rimettersi in marcia. Riuscire a mantenere una dignità umana durante la Marcia della morte a volte era un'impresa letteralmente eroica. Per qualche giorno, quando ancora erano in balia dei tedeschi, si fermarono in una specie di capannone chiamato "Jugend Lager" (letteralmente, il "lager della gioventù") che, anni dopo, Liliana Segre definì "il posto peggiore in cui sia mai stata".
«Era uno di quei posti in cui, se non ci fossimo state, se non l'avessimo visto di persona, faticheremmo persino a credere che sia mai esistito» racconta Liliana. «Non c'erano neanche i bagni e i gabinetti, e per espletare i propri bisogni bisognava uscire e farla come animali davanti a tutti, e poi tuffarsi nella neve fresca per pulirsi. Era stata Luciana ad avere l'idea.
«Ci dobbiamo spogliare sulla neve e ce la dobbiamo sfregare su tutto il corpo» disse.
«Tu sei pazza!» rispose Liliana.
«Non abbiamo scelta. Altrimenti ci verranno le croste.»
«Non mi spoglierò nuda sulla neve, non se ne parla.»
Luciana insistette tanto, che alla fine la convinse.
«Fu provvidenziale. Io, da sola, non l'avrei mai fatto: ero troppo pigra, preoccupata da altro» ammette Liliana. «Luciana, invece, in quella sua sorta di vacuità, aveva capito quanto l'igiene fosse importante. Insieme ci siamo spinte e sorrette a vicenda. Lei seguiva me in tutti gli aspetti psicologici, io seguivo lei sulla pulizia, il lavarsi una volta di più, sfregare la gamella orrenda sulla neve: tutte cose pratiche che, in un frangente come quello, fanno la differenza tra vivere o morire. Non lo dimenticherò mai.»


Fonte :
"Un passo dopo l'altro" è anche la loro storia.


(nella foto Luciana Sacerdote, a Genova, negli anni '60)
 
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view post Posted on 14/1/2021, 18:48
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L’8 gennaio resterà una data storica per l’Asia, i diritti umani e quelli delle donne: il Giappone dovrà pagare i danni a 12 donne coreane rapite e trasformate in schiave sessuali durante la Seconda Guerra Mondiale. Tokyo ha immediatamente protestato dicendo che tutte le questioni relative ai risarcimenti in tempo di guerra sono già state risolte con un trattato del 1965. La sentenza è comunque destinata a creare un precedente, come ci spiega Amnesty International - Italia:

«Dopo una battaglia giudiziaria durata 30 anni, l’8 gennaio il tribunale distrettuale centrale di Seul ha stabilito che il governo giapponese dovrà risarcire i danni a 12 donne coreane ridotte in schiavitù sessuale dall’esercito di Tokio prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

«Dal 1932 200mila donne vennero ridotte in schiavitù sessuale dall’esercito giapponese in diversi paesi asiatici e in molte isole dell’Oceano Pacifico.

«Rapite, portate via con l’inganno o vendute da famiglie povere nei territori militarmente occupati, le “donne di conforto” (così venivano ufficialmente chiamate) furono costrette per mesi e anni a lavorare nelle “stazioni di conforto” allestite per la soldataglia. La maggior parte di loro aveva meno di 20 anni, le più piccole 12.

«Le sopravvissute, tornate a casa dopo il 1945, hanno portato dentro di sé il trauma della violenza. Isolate, povere, ammalate, vergognose, molte sono morte senza essere mai riuscite a raccontare l’orrore della loro esperienza.

«Altre, pur diventando molto anziane, hanno trovato la forza di fondare associazioni, viaggiare nel mondo per far conoscere al mondo la storia rimossa delle “donne di conforto” e denunciare.

«La sentenza è storica: per la prima volta un tribunale della Corea del Sud ha riconosciuto le responsabilità del Giappone, aprendo così la strada ad altri pronunciamenti in favore della giustizia.

«Il Giappone non ha mai fornito scuse complete a tutte le sopravvissute».
 
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view post Posted on 17/1/2021, 18:00
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Se n’è andata in silenzio, ieri pomeriggio, in una stanza d’ospedale, dove era stata trasferita dal carcere in seguito al precipitare delle sue condizioni.

Se n’è andata al 238esimo di uno sciopero della fame con cui chiedeva un processo equo in un Paese, la Turchia, in cui l’equità e la giustizia sono concetti inesistenti. Specie se sei donna. Specie se sei un’avvocata per i diritti umani. Specie se non pieghi la schiena di fronte a un potere che vorrebbe tapparti la bocca.

È morta così, Ebru Timtik, di fame e di ingiustizia. Il suo cuore si è fermato semplicemente perché non aveva più nulla da pompare in un corpo scarnificato dall’inedia.

È morta per difendere il suo diritto ad un giusto processo, dopo essere stata condannata a 13 anni, insieme ad altri 18 avvocati come lei, detenuti con l’accusa di terrorismo, solo per aver difeso altre persone accusate dello stesso crimine.

È morta come Ibrahim e come Helin e come Mustafa del Grup Yorum, morti dopo 300 giorni di digiuno per combattere la stessa accusa.

È morta combattendo con il proprio corpo, fino alle estreme conseguenze, una battaglia che nella Turchia di Erdogan non è più possibile combattere con una parola, un voto, una manifestazione di piazza.

È morta come fanno gli eroi, sacrificando la propria vita per i diritti di tutti.

C’è solo un modo per celebrare la memoria di questa grande donna: non restare zitti. Far arrivare la sua voce il più lontano possibile, dove lei non può più arrivare.

Ci sono idee così forti capaci di sopravvivere anche alla morte.

Addio Ebru

Fonte testata giornalistica L. T
 
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view post Posted on 23/1/2021, 03:18
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Volano ciabatte dal 360 a.C. 🩴

Quello che vedete è il primo “vieni qua che non ti faccio niente” della storia. 😂

Dettaglio del lebete nuziale apulo raffigurante Afrodite che picchia Eros con un sandalo e conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
 
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