Le stronzate di Pulcinella

Fotografie che hanno fatto la storia

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view post Posted on 29/10/2017, 11:40
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Pulcinella291 Forum

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Ecco un'altra foto che è passata nella storia: è il 30 aprile 1977 si tiene la prima marcia delle Madri di Plaza de Mayo.
Madri di Plaza de Mayo (in spagnolo Asociación Madres de Plaza de Mayo) è una associazione formata dalle madri dei desaparecidos, ossia i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983.
I loro figli furono tutti arrestati e tenuti illegalmente prigionieri (“desaparecidos”: letteralmente “scomparsi” in spagnolo) dagli agenti della polizia argentina in centri clandestini di detenzione durante annoverato come la guerra sporca, così chiamata per i metodi illegali ed estranei ad ogni diritto utilizzati dalla giunta militare, e la maggioranza di loro è stata prima torturata ed in seguito assassinata, e fatta sparire nella più assoluta segretezza.


E' il 1º settembre 1939, i soldati tedesci invadono la Polonia, dando inizio alla seconda guerra mondiale, poichè l'aggressione tedesca spinse, il 3 settembre, i paesi alleati della Polonia, Regno Unito e Francia, a dichiarare guerra alla Germania nazista.



In questa foto vediamo Hitler che si fa ritrarre, da conquistatore della Francia sotto la torre
Eiffel, era il 23 giugno 1940.
Quando Adolf Hitler visitò Parigi durante la seconda guerra mondiale, i Francesi disattivarono gli ascensori, in tal modo sarebbe stato costretto a salire i 1792 gradini fino alla sommità. I Francesi dissero che per causa della guerra era impossibile trovare il pezzo di ricambio, anche se poche ore dopo la partenza dei Nazisti gli ascensori funzionarono di nuovo. Hitler rimase ai piedi della Torre Eiffel.



Sempre a proposito di Torre Eiffel, qui vediamo il tragico volo di Franz Reichelt, un noto inventore austriaco, famoso anche come sarto.
La mattina del 4 febbraio 1912 decise di testare la sua nuova invenzione, un mantello paracadute, gettandosi dal primo piano della Torre Eiffel a 60m da terra.
Ma l’esperimento non andò a buon fine.
Il paracadute non si aprì e Reichelt si sfracellò al suolo, formando un cratere di quasi venti centimetri di profondità sul terreno.
Tuttavia, l’autopsia rivelò che l’uomo era morto prima di toccare terra, per un attacco cardiaco e di paura qualche secondo prima dell’impatto.



Questa foto rappresenta l’ultima pagina della monarchia italiana. Dopo il referendum che vede trionfare la Repubblica, il 2 giugno 1946,Umberto, chiamato il re di maggio, lascerà per sempre l’Italia alla volta del Portogallo, per il lungo esilio a Cascais.





Edited by Pulcinella291 - 29/10/2017, 12:00
 
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view post Posted on 29/10/2017, 17:48
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Plaza de Mayo non conoscevo sta bene grazie
 
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view post Posted on 30/10/2017, 09:28
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IMG_20171030_092531
Forse non c entra troppo con questa mia rubrica ma io credo che abbia fatto storia questa donna almeno nella famiglia reale inglese e da non confondere con il.gossip
E' molto difficile spiegare il fenomeno globale che era e che è tuttora Lady Diana. Era più di una celebrità, ma una vera e propria presenza globale onnipresente negli anni 80 e 90. Questo fu sicuramente merito e colpa della stampa che la cercava e che veniva a sua volta cercata dalla principessa, sostenendosi a vicenda in uno strano rapporto mai vissuto prima e mai più rivisto dopo la scomparsa di Lady Di.
“Una donna con il nome della dea della caccia diventata la persona più "cacciata" sulla terra”.
Diana era stata molto abile ad usare la stampa nel momento adatto, aveva tirato i giornalisti "dalla sua parte" e sapeva sfruttare la fama che ne aveva ricavato. Grazie alla stampa, Diana era la Santa. Diana era invece una donna complessa, vittima dei suoi stessi sogni e di un animo troppo ingenuo. Ha sofferto tanto e lasciato soffrire, poi la morte prematura ha fatto il resto alimentandone il culto (come per le rockstar: muori prima di poter commettere errori eclatanti agli occhi del pubblico, ottieni la santità perpetua).
 
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view post Posted on 30/10/2017, 19:58
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Marilyn_Monroe_photo_pose_Seven_Year_Itch



Chi non la ricorda sfido chiunque ...La Maryiln protagonista del film Quando la moglie è in vacanza film del 1955: una buona commedia di Billy Wilder, diventata un pezzo di storia del cinema e della cultura pop del Novecento grazie a una brevissima scena, quella della gonna bianca della protagonista Marilyn Monroe, alzata dall’aria proveniente da una grata sul marciapiede.
La scena nel film dura giusto un paio di secondi, non è mai a figura intera ed è oggettivamente molto peggio della foto ma la vera sorpresa furono proprio le fotografie scattate in posti diversi da dove fu girato il film
Infatti la foto fu fatta a New York, la scena del film fu invece girata qualche giorno dopo, all’interno di uno studio cinematografico di Hollywood. Il New York Times ha da poco avuto accesso a un video mai pubblicato prima, girato la sera della foto scattata a New York.

L’autore del video – girato con una cinepresa Bolex 16 millimetri – fu Jules Schulback, un pellicciaio di New York di origine tedesca, appassionato di cinema e di riprese (allora non era infatti così comune possedere una Bolex 16 millimetri, che pesava qualche chilo e nemmeno costava pochissimo). Schulback era appassionato di cinema e di Monroe – che era già Marilyn Monroe e aveva già fatto alcuni dei suoi film più famosi – e in quei giorni andò a riprenderla un paio di volte, in giro per Manhattan, riuscendo a farsi dire prima dove avrebbero girato le scene con lei. La scena della gonna fu girata poco a sud di Central Park, all’incrocio tra Lexington Avenue e la 52esima strada.
Schulback andò lì, girò il suo breve filmato e mise la pellicola insieme ad altre cose meno importanti (tra cui una ripresa familiare e quella di una parata per le strade di New York). Aggiunse all’inizio la scritta “World Premiere” e mise via quello che aveva girato. La scena importante, quella mostrata dal New York Times, dura qualche secondo ed è stata ripresa a pochissima distanza da Monroe e da Wilder.

Schulback fece le sue riprese più o meno all’una di notte di un giorno di metà settembre del 1954: faceva abbastanza freddo ma insieme a Schulback arrivò molta gente a vedere le riprese. Sembra anzi che sapendo che la scena avrebbe attirato molti curiosi, Wilder decise apposta di girarla all’aperto, per fare pubblicità al film, far scattare foto ai fotografi e far scrivere articoli ai giornalisti.
Nel film la scena arriva dopo che la ragazza senza nome interpretata da Monroe esce dal cinema e si gode l’aria che arriva dalla metropolitana, dicendo «Io la trovo un’estasi». Se ve lo state chiedendo, la trama di Quando la moglie è in vacanza non è particolarmente complessa: parla di un uomo che – quando la moglie va in vacanza – conosce la ragazza che abita al piano di sopra e cerca di resistere alla tentazione di invaghirsi di lei dimenticandosi della moglie. Il complicato effetto speciale usato per simulare l’aria della metropolitana fu un grande ventilatore messo sotto la grata in questione.

Oltre che da Schulback e da qualche curioso quella scena fu vista però anche da Joe DiMaggio, leggendario giocatore di baseball dei New York Yankees che si era sposato con Monroe nel gennaio di quell’anno. DiMaggio, descritto come molto geloso, era andato a fare una sorpresa alla moglie e si dice che si infastidì molto nel vedere quella scena e, soprattutto, nel sentire quei curiosi urlare “più su, più su” ogni volta che la gonna si alzava. Come scrisse poi Wilder nella sua biografia: «Non gli piacque quello che vide, e quello che tutti gli altri stavano vedendo». Il New York Times ha scritto che «più tardi quella notte la coppia fu sentita litigare, la mattina dopo la parrucchiera dovette coprire con il trucco alcuni lividi sul viso di Monroe e tre settimane dopo Monroe chiese il divorzio da DiMaggio».
Wilder non usò mai quelle scene girate a New York, che anzi sparirono del tutto (e ancora non sono saltate fuori). Secondo qualcuno l’unico scopo di quelle riprese era fare pubblicità al film, qualcuno sostiene invece che non le si poterono usare perché il rumore fatto dagli spettatori curiosi era troppo e c’è anche una terza teoria secondo cui quelle scene erano effettivamente esagerate, con la gonna che andava davvero troppo in alto. In questo caso non è però chiaro se la decisione di non usarle fu di Wilder, di Monroe o della produzione, spaventata da un’eventuale censura. È probabile che tra le cause ci furono un po’ tutte queste cose, ma è comunque un fatto che ancora prima dell’uscita del film le foto scattate quella sera finirono un po’ ovunque.
Intanto, quelle riprese erano rimaste nella Bolex 16 millimetri di Schulback, che – come ha raccontato al New York Times sua nipote Bonnie Siegler – andò avanti per decenni a raccontare quella storia, senza però mai ricordarsi dov’era finita quella pellicola.
Siegler, che fa la graphic designer, ha anche detto che il nonno, morto nel 2005, aveva un altro interessante aneddoto cinematografico. Era ebreo e decise di scappare dalla Germania nazista nel 1938, quando aveva 25 anni. Per poter andare negli Stati Uniti con la famiglia aveva però bisogno di trovare un cittadino statunitense che facesse loro da sponsor, da garante. Dovette quindi andare negli Stati Uniti, trovarlo, tornare in Germania, prendere la famiglia e tornare negli Stati Uniti. Siegler ha detto che al rientro dal primo viaggio negli Stati Uniti Schulback fu fermato alla frontiera e che riuscì a entrare solo perché disse di essere l’addetto alla distribuzione tedesca di Accadde una notte, un famoso film con Clark Gable (che Schulback sapeva essere molto apprezzato in Germania). Disse quindi qualcosa del tipo: «Se non fate entrare me allora non entreranno nemmeno i film di Gable», ed entrò. Raggiunse la sua famiglia e l’8 novembre 1938 partirono tutti per gli Stati Uniti: era il giorno prima della Notte dei cristalli.




Non ci sono ovviamente possibilità di conferme sull’aneddoto che riguarda Gable, è però certo che nel 2004 Siegler e suo marito aiutarono Schulback, che al tempo aveva 92 anni, a traslocare. Tra le tante cose trovarono un groviglio di pellicole. Il marito di Siegler, che fra le altre cose fa il regista, si mise quindi a guardarle tutte, anche lui attratto da «quel mito familiare, così spesso raccontato e mai confermato». In mezzo ad altre cose meno importanti trovò anche il video di Monroe, di cui ha detto che, visto in piccolo, su pellicola, il vestito sembrava «un paracadute, con due gambe attaccate». Fecero in tempo a mostrarlo a Schulback e decisero poi di mostrarlo ad alcuni amici, ma nulla più. Da qualche giorno il video è stato pubblicato dal New York Times.
Tutti la ricordiamo per gli auguri al presidente americano


 
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view post Posted on 1/11/2017, 09:39
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Oggi ricorre l anniversario della morte di una donna Alda Merini che ha saputo dalla sua sofferenza donarci poesie fantastiche e vale la pena per me riportare una sua foto con uno dei suoi aforismi che ci accompagnano da sempre....Grazie Alda ovunque tu sia è stato impossibile non ricordarti

Rivedo le tue lettere d’amore
illuminata, adesso, dal distacco;
senza quasi rancore…

L’illusione era forte a sostenerci;
ci reggevamo entrambi sugli abbracci
pregando che durassero gli intenti,
ci promettevamo il « sempre » degli amanti,
certi nei nostri spiriti d’Iddii…

… E hai potuto lasciarmi,
e hai potuto intuire un’altra luce
che seguitasse dopo le mie spalle!

Mi hai suscitato dalle scarse origini
con richiami di musica divina,
mi hai resa divergenza di dolore,
spazio per la tua vita di ricerca
per abitarmi il tempo di un errore…

… E mi hai lasciato solo le tue lettere
onde ne ribevessi la mia assenza!

Alda Merini

Gennaio 1949
 
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view post Posted on 3/11/2017, 09:01
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Ecco qua siamo durante la tappa del Tour de France del 4 luglio 1952, tra Losanna e Alpe d' Huez,il fotografo della Omega Fotocronache Carlo Martini scattò una fotografia sul passo del Galibier. La fotografia poteva sembrare all'epoca un normale scatto sportivo, ma nel tempo è diventata tra le foto più famose di sempre.
La foto immortala il momento in cui i due eterni rivali Fausto Coppi e Gino Bartali si passano una borraccia. Davanti la maglia gialla, la faccia e il naso adunco protese in avanti, come a voler fendere l’aria rarefatta di montagna, dietro il compagno di squadra, quello dal “naso triste come una salita, la faccia allegra da italiano in gita“, come cantava Paolo Conte.
Nella foto non si capisce chi è che passa la borraccia all’altro, e se da un lato questo mistero divide i tifosi dei due corridori, dall’altro trasforma subito la foto in un’icona: simbolo di una nazione che è sì divisa, ma che vuole ritrovare un’unità, ma soprattutto simbolo di una grande rivalità sportiva, che in corsa a volte degenera, ma che fuori dalla corsa si trasforma in profonda amicizia e reciproco rispetto.
 
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view post Posted on 7/11/2017, 08:21
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Questa foto rappresenta il volto splendido e sorridente di una giovane donna che si rallegra per la vittoria della Repubblica nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946.
La celebre foto, fu scattata per il settimanale Il Tempo dal fotografo Federico Patellani, ma quel sorriso ha accompagnato per oltre 60 anni cortei, assemblee e iniziative politiche oltre che chiaramanete le celebrazioni della Festa della Repubblica del 2 giugno, fino a diventare quasi il simbolo ufficioso della Repubblica italiana.
La foto è evidentemente “posata” e nei provini è possibile osservare i diversi tentativi fatti prima di arrivare alla celebre immagine: c’è la donna che legge il giornale; c’è la donna raggiante che stringe il giornale in una mano e alza l’altro pugno al cielo.. Poi Patellani ha l’idea “giusta” e scatta mentre la ragazza infila la testa nel giornale e a un certo momento anche la mano sinistra (ecco il perché del buco sul giornale in alto a destra che compare nella foto definitiva).
Ma chi era questa splendida ed anonima donna chiamata a impersonare la gioventù e la speranza di un Paese che guardava avanti dopo il fascismo e la guerra?
Dopo anni di anonimato infatti, dopo un articolo pubblicato su Internet, possiamo dare un nome alla ragazza: Anna Iberti, futura moglie di Franco Nasi, uno dei primi giornalisti del Giorno, mancata nel 1997. Nel giugno 1946 Anna Iberti aveva 24 anni e non era ancora sposata, non è ancora chiaro come Patellani sia arrivato a chiedere alla ragazza di posare per la foto del referendum.
 
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view post Posted on 8/11/2017, 20:04
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Una sfida che divenne leggenda



Era il il 30 ottobre 1974 a Kinshasa nello Zaire si svolse l'incontro epico tra Cassius Clay e Foreman.
Il dittatore megalomane dello Zaire, Mobutu Sese, volle ospitare garantendo ai due contendenti una borsa di cinque milioni di dollari a testa.
Clay all'ottava ripresa inventò il proprio capolavoro e attaccò l'avversario con una serie di colpi chiusa da un micidiale destro che costrinse alla resa il rivale.


1972:attentato alle Olipidi di Monaco



Il massacro di Monaco di Baviera fu un evento terroristico avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972, a Monaco di Baviera (Germania Ovest).
Un commando dell'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani del villaggio olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica di Israele. Un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco.
 
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view post Posted on 9/11/2017, 18:18
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La foto di quando si divisero definitivamente due mondi



E' il 13 agosto del 1961 la città di Berlino viene materialmente separata in due, mediante la costruzione di un muro eretto, secondo le autorità della Germania dell’Est, per evitare invasioni dall’Ovest, ma in realtà finalizzato a bloccare l’esodo dei cittadini verso l’occidente.
Per 28 anni saranno decine i morti tra coloro che tenteranno di scavalcarlo per raggiungere il mondo occidentale. Il 9 novembre 1989, le autorità della DDR annunceranno la liberalizzazione del passaggio al di là del muro, che così verrà demolito.
Con il suo crollo s’identifica anche la caduta del comunismo nei paesi del blocco sovietico.


La caduta del muro di Berlino



Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio molti cittadini dell'Est si arrampicarono sul muro e lo superarono per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usato equipaggiamento industriale per abbattere quasi tutto quello che era rimasto. Ancora oggi c'è un grande commercio di piccoli frammenti, molti dei quali falsi.
La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
 
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L'inventore del telefono


Questa foto ritrae Antonio Meucci (Firenze, 13 aprile 1808 – New York, 18 ottobre 1889)l' inventore italiano, celebre per lo sviluppo di un dispositivo di comunicazione vocale accreditato da diverse fonti come il primo telefono, il cosiddetto telettrofono.

Il primo volo aereo


Un volo che duro' solo 12 secondi, ma che cambio' la storia .
Ad essere i pionieri dell'aviazione furono i Fratelli Wright, quando il 17 dicembre 1903, riuscirono a fare alzare una macchina motorizzata "più pesante dell'aria" con un pilota a bordo.
 
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Un soldato della Germania Est offre un fiore attraverso una fessura nel muro di Berlino la mattina della sua caduta nel 1989. Foto di Tom Stoddart.
 
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Qualche anno fa e probabilmente la foto più conosciuta dagli studenti italiani in quanto vista sul proprio libro di storia? Io personalmente l'ho ritrovata sia sui libri delle medie che su quelli delle superiori. Una rappresentazione iconica della guerra nel nostro paese.
La foto venne scattata da Robert Capa durante la sua "avventura" in Italia insieme all'esercito americano. Il fotografo riuscì infatti a scattare alcune foto che divennero tra le più famose della sua carriera, tra cui questa.
Un soldato americano accovacciato e un contadino che gli indica la strada. Venne scattata a Sperlinga dove esiste una targa in memoria di quel momento. Robert Capa disse: "Era la prima volta che seguivo un attacco dall'inizio alla fine, ma fu anche un'occasione per scattare ottime foto. Erano immagini semplici. Mostravano quanto noiosa e poco spettacolare fosse in realtà la guerra".
 
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view post Posted on 12/11/2017, 22:54
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Questa foto é nel Newseum di Washington, scattata da Kevin Carter nel 1993, un bambino sudanese raggomitolato sul terreno, con il ventre gonfio dalla sindrome di Kwashiorkor e le gambe tanto esili da non poterlo sostenere: un avvoltoio appollaiato a pochi passi ... attende. Questa fotografia, che è valsa all'autore il premio Pulitzer e tante polemiche per non aver aiutato il bambino o bambina ... ma tutt'intorno erano in migliaia in quella condizione. L'anno dopo si avvelenò col monossido di Carbonio, nella sua auto, aveva 33 anni.
 
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view post Posted on 13/11/2017, 12:59
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E' il 4 aprile del 1968 quando negli Stati Uniti, esplode il "fenomeno hippy": gruppi di giovani, animati da ideali pacifisti e anarchici, propongono il ritorno alla natura e protestano contro la guerra del Vietnam.
Questo movimento giovanile nel corso degli anni sessanta e si diffuse in tutto il mondo.



Queste foto sono il simbolo delle contestazioni studentesche ed operaie che in Italia prenderanno il nome di "Sessantotto".
Gli studenti occupano le principali università italiane e a Valle Giulia, Roma, presso la facoltà di architettura avvengono scontri durissimi fra gli studenti e la polizia. Nascono numerose organizzazioni alla sinistra del PCI, la cosiddetta "sinistra extraparlamentare" che accusano il partito comunista di aver abbandonato la strada della rivoluzione.


Fresco del diploma all’Accademia militare di Bengasi, il giovane Gheddafi nel 1969, alla testa di un gruppo di ufficiali, guida il colpo di Stato che depone la monarchia e instaura la Repubblica libica.
Assurto in pochi anni a personaggio chiave del mondo arabo, Gheddafi scuote la Libia dalle sue fondamenta con una «rivoluzione» che parte dalla nazionalizzazione delle risorse petrolifere e avvia la costruzione di infrastrutture, introduce riforme sanitarie e scolastiche e restaura la Sharia secondo le linee esposte nel «Libro Verde», mentre il sogno di realizzare il panarabismo si infrange nei difficili rapporti con gli stati «fratelli», come la Giordania di re Hussein, per la questione dei profughi palestinesi, e con l’Egitto di Sadat e la sua politica di apertura nei confronti di Israele.
 
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view post Posted on 15/11/2017, 07:13
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Una SOLIDARIETÀ a lettere maiuscole

L’incredibile e commovente storia di Dobri Dobrev

E’ arrivato al 98esimo anno di età Dobri Dobrev, un uomo che ha perso l'udito durante la seconda guerra mondiale.
Ogni giorno, ancora oggi, percorre i 10 chilometri che separano il suo villaggio dalla città più vicina, Sofia, abbigliato con i suoi vestiti fatti in casa e le scarpe di cuoio, dove trascorre la giornata chiedendo soldi ai passanti.
E fin qua niente di strano, a parte l’età del nostro mendicante.
Ma Dobri è molto famoso in città , ben noto da tutti per le sue prostrazioni di ringraziamento a tutti quelli che gli donano qualcosa e anche questo non sarebbe niente di eccezionale.
Se non fosse che solo di recente si è scoperto che egli ha donato ogni centesimo che ha raccolto, oltre 40.000 euro, per il ripristino degli orfanotrofi in Bulgaria e per pagare le bollette.
Tutto il frutto di una vita di elemosine, per lui tiene solamente gli 80euro della pensione statale.
Grazie Dobri.
 
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