1980 , in Italia scoppia lo scandalo calcio scommesse
fu uno scandalo che colpì il calcio italiano nella stagione agonistica 1979-1980 e vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A e B, i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse clandestine che per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo.
Le società coinvolte nell'inchiesta erano Avellino, Bologna, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Perugia e Pescara in Serie A, Genoa, Lecce, Palermo, Pistoiese e Taranto in Serie B. Il Pescara fu l'unica società assolta nonostante l'accusa avesse chiesto una penalizzazione, mentre Juventus, Genoa, Lecce e Pistoiese furono assolte su richiesta del Procuratore federale.
Le manette scattarono per i giocatori Stefano Pellegrini dell'Avellino, Sergio Girardi del Genoa, Massimo Cacciatori, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson della Lazio, Claudio Merlo del Lecce, Enrico Albertosi e Giorgio Morini del Milan, Guido Magherini del Palermo, Gianfranco Casarsa, Mauro Della Martira e Luciano Zecchini del Perugia. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cui Paolo Rossi del Perugia, Giuseppe Dossena e Giuseppe Savoldi del Bologna, e Oscar Damiani del Napoli.
27 giugno 1980-la strage di Ustica
La drammatica immagine mostra uno dei tanti corpi recuperati nel mare di Ustica dopo l' incidente aereo avvenuto alle 20:59 UTC+2 dell'Itavia.
Nell'incidente morirono tutti gli 81 occupanti dell'aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio.
A diversi decenni di distanza, vari aspetti dell'incidente non sono ancora chiariti in maniera compiuta, a partire dalla dinamica stessa.
26 aprile 1986 Cernobyl, Ucraina
Questa immagine in poche ore fece il giro del mondo e fece conoscere drammaticamente la città di Černobyl in Ucraina.
Mostra i resti della centrale nucleare che il 26 aprile 1986 scoppio' in Ucraina settentrionale (all'epoca parte dell'URSS), a 3 km dalla città di Pryp'jat' e 18 km da quella di Černobyl', 16 km a sud del confine con la Bielorussia. Le cause furono indicate variamente in gravi mancanze da parte del personale, sia tecnico sia dirigente, in problemi relativi alla struttura e alla progettazione dell'impianto stesso e nella sua errata gestione economica e amministrativa.
Una nuvola di materiale radioattivo fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente e rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l'Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l'Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America.
Quella che vedete è la nube tossica che si sprigiono' 17 luglio 1988 quando due esplosioni — la prima alle ore 6:10; la seconda alle ore 6:15 — innescarono un incendio alle 06:20 che andò ad interessare un serbatoio contenente l'insetticida Rogor in soluzione al 45% con Cicloesanone nell'impianto di produzione della Farmoplant un'azienda sussidiaria di Montedison.
Da esso si sprigionò una nube tossica che si diffuse nelle zone limitrofe di Marina di Massa, Marina di Carrara e nella zona della Versilia per un raggio di 2000 km². I vigili del fuoco domarono l'incendio entro le 10:00 del giorno stesso.
Le zone più colpite dall'inquinamento ambientale causato dall'incendio furono Marina di Massa e Marina di Carrara.
L'incidente non comportò perdite di vita, ma comportò il divieto di balneazione su tutto il litorale.