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| Capita, a volte, che il Natale porti qualcosa di buono.
Oddio, sarebbe più saggio dire che è il consumismo ad esso associato che, tra sprechi e inutili volgarità a volte porta qualcosa di buono.
Di sicuro non la pace nel mondo, nemmeno la cura delle malattie gravi e men che mai la fine delle violenze su donne e bambini, no queste cose il Natale non le porterà mai…Ecco perchè il Natale è inutile.
Comunque il Santa Claus dell'anno passato mi ha portato in dono un libro...e che libro!
Di Philippe Daverio “Il secolo spezzato delle avanguardie”
Un opera interessante, complessa, intrigante, che tratta in maniera semplice l’avvento delle varie avanguardie artistiche che si sono misurate tra la fine del ’800 e i primi decenni del '900.
Avanguardie artistiche che hanno attraversato tutta l’Europa fin tanto che i venti di guerra non hanno costretto alla fuga molti artisti a causa dell’antisemitismo (molti artisti erano di origine ebraica) dei nazisti prima e dei fascisti poi.
Un secolo breve, che secondo Philippe Daverio rimane “racchiuso fra l’illuminazione elettrica del cielo di Parigi dall’alto della Tour Eiffel per l’expo del 1889 e il lampo devastante del fungo atomico a Hiroshima”
Un secolo breve che ha visto nascere tuttavia correnti di prima grandezza come: l’espressionismo, l’espressionismo astratto, il cubismo, l’informale.
Per non dimenticare Il manifesto del Futurismo di Marinetti, pubblicato su Le Figaro nel febbraio 1909
Anni paradossali, ove l’arte poneva i semi verso la modernità, mentre i depravati pensavano alla guerra.
Ancora oggi dopo quasi un secolo restiamo incantati davanti alle opere di: Klimt, Boccioni, Balla, Kandinskij, Paul Klee, Braque, Chagal, Matisse e tanti altri ...
Il libro di Daverio esplora anche le avanguardie della danza, sfiorando quelle della letteratura.
Rende un particolare omaggio alle forti e sensuali figure femminili di inizio ‘900, ispiratrici di pittori e scrittori, a loro volta artiste di talento come la polacca Tamara de Lempicka.
Figure orrendamente devastate poi dalle Pin-up americane del primo dopoguerra, cantonate a spazzare casa con il miglior detersivo a cui mai avrebbero rinunciato...
Insomma per farla breve amici di lettura, un libro che merita di essere letto, non fosse altro per l’immenso patrimonio artistico che raccoglie in un secolo spezzato dalla guerra e dalle sue conseguenze.
Buona lettura.
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