Le stronzate di Pulcinella

27 gennaio giorno della memoria

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view post Posted on 27/1/2021, 16:38
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GIORNATA DELLA MEMORIA




L'Olocausto uccise, oltre i circa 5.900.000 ebrei,
anche 2.000.000 di cittadini polacchi non ebrei,
più di 2 milioni di prigionieri sovietici,
centinaia di miglia di zingari (forse 500.000),
oltre 200mila disabili,
100-200mila massoni, omosessuali, testimoni di Geova,
ed ancora migliaia e migliaia di altre vittime.

Un calcolo preciso è impossibile, si parla con approssimazione tra 12,5 milioni e 17,35 milioni di vittime globali, il che comporta che la metà, od un terzo furono vittime israelite,
ma le altre, le vogliamo ricordare, onorare e non dimenticare?

La triste ricorrenza della memoria, purtroppo, non è un'esclusività ebraica
 
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view post Posted on 27/1/2021, 18:02
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L'isola che non c'è

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Oggi, sul corriere, c'è il diario di una bambina fuggita in Svizzera.
Riporto solo la prima parte, ma tutto è interessante e commovente

"Prendevo appunti dove capitava. Foglietti, biglietti, i bordi di un foglio di giornale. Scappavamo e io non volevo dimenticarmi niente. Mi segnavo i particolari, le cose che mi succedevano intorno, i nomi delle persone. Adoravo scrivere. A scuola l’italiano era la mia materia preferita. Finché i fascisti non chiusero la scuola ebraica di Milano e io, come tanti altri bambini, fui costretta a smettere di studiare. Sfollammo a Parma, poi riuscimmo a fuggire in Svizzera. Papà ci precedette con la nonna. Mio fratello Cesare viveva là già da qualche anno, era scappato subito, nel 1939. Studiava chimica all’Università di Losanna e poi filologia e letteratura a Zurigo (divenne un grande critico letterario e germanista, ndt.) . Io, mamma e le mie sorelle li raggiungemmo dopo. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di vedere quel filo spinato che separava l’Italia dalla salvezza». Ha la voce ferma Bruna Cases. Classe 1934, aveva nove anni quando con la famiglia riuscì a lasciare l’Italia grazie ad alcuni «contrabbandieri», come li chiamava allora e come li definisce tuttora. Gli uomini che per un po’ di denaro traghettarono lei e tanti altri oltreconfine. Una volta in salvo, la piccola trasformò quei bigliettini in un diario di fuga. Poche pagine che oggi sono custodite nell’Archivio della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.


corriere.it/cronache/diario-bruna-cases-olocausto/index.shtml
 
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view post Posted on 27/1/2021, 21:15
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L'ho letto tutto il diario pubblicato. Molto interessante, però...gli italiani non ne escono molto bene, anche se non tutti furono deprecabili, ma "lei" non li evidenzia invece dagli altri.
 
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