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| Il marketing ha il suo peso. Oggi fai il primo vaccino, fra due settimane il secondo e insieme alla inoculazione ti omaggiano di una bella patacchina (badge o spilletta che dir si voglia) di statunitense memoria che faccia pubblicità al vaccino. Per carità se il pensiero alla base è quello di convincere le persone a vaccinarsi, un senso l'operazione ce l'ha (oltre ad un costo ovviamente), ma a chi il vaccino se l'è fatto serve a poco. Forse sarebbe stato più utile e di costo analogo o inferiore inserire il dato vaccinale nella tessera sanitaria o - in forma più tradizional-sanitaria - rilasciare un certificato con data e ora del vaccino, tipo di vaccino inoculato, firma del medico vaccinatore, dati del paziente e tanto per non farsi mancare nulla, un bel timbro all'italiana. Se poi visto, che siamo nel terzo millennio, vogliamo strafare, allora facciamo uscire il tutto automaticamente da una stampante laser su un diplomino prestampato a colori. Costa sicuramente meno della patacca e magari serve pure a qualcosa. Nel contempo è scoppiata la guerra dei vaccini, chi ce li ha se li vende al maggior offerente in barba ai contratti, abbiamo investito un'ottantina di milioni di euro in quello italiano che però stagna nella sperimentazione e non sarà disponibile prima di settembre, dando tempo a Pfizer ed Astra -Zeneca di fare svariate camionate di quattrini. Partono le battaglie legali, ma sarei curioso di vedere quali siano le penali previste per i fornitori che nella fase contrattuale avevano una potere imbarazzante, come il chiosco che vende bibite nel deserto. Così inevitabilmente dopo i roboanti proclami di efficientismo organizzativo ci ritroviamo come al solito a fare una figura da italietta che deve purtroppo subire le volontà dei fornitori o nella migliore delle ipotesi il loro fallace ottimismo produttivo. Allora proviamo a fare il punto: siamo in testa alle classifiche di mortalità, i contagi continuano a propagarsi, abbiamo tempestivamente importato la variante brasiliana mentre quella inglese ce l'avevamo già, la produttività è ai minimi storici, l'occupazione crolla, il numero di aziende fallite e fallende è impressionante. ristoranti, alberghi, esercizi commerciali vari sono allo stremo e con essi tante altre attività, mentre tutta la macchina dello Stato continua a costare esattamente come prima; abbiamo speso un centinaio di miliardi senza concludere molto, le tasse sono aumentate di svariati miliardi. Sicuramente ho dimenticato di inserire molte altre voci, fatelo voi per me, ma non posso omettere la caduta del governo che pur essendo arrivata ultima ha rubato la scena perfino al fetentissimo virus. Quindi, rigorosamente mascherati, i rappresentanti delle varie forze politiche, alcune delle quali mai votate da nessuno, si avvicendano sul colle. Lo so, me lo sento, ne sono certo. Riusciranno sicuramente a stupirci con una soluzione a cui non saremmo mai arrivati lasciandoci con il labbro inferiore penzulo per qualche minuto. Staremo a vedere, come al solito...
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