E' un'opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È il secondo dei tre drammi giocosi che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte (che era al servizio del Sacro Romano Imperatore), il quale attinse a numerose fonti letterarie dell'epoca. Essa segue Le nozze di Figaro (K 492) e precede Così fan tutte (K 588), e venne composta tra il marzo e l'ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni.
La trama Don Giovanni è un nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne; pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna. Nelle sue imprese coinvolge anche il suo servitore Leporello, il quale è ormai abituato alle follie del suo padrone. La povera Donna Elvira, da lui sedotta e abbandonata, spera ancora di redimerlo; Donna Anna, invece, vuole vendetta: Don Giovanni ha tentato di violentarla e le ha anche ucciso il padre. Don Giovanni intanto si mette a corteggiare la contadinella Zerlina, suscitando la gelosia di Masetto, il suo promesso sposo. Si invaghisce anche della cameriera di Donna Elvira, e per conquistarla mette in atto l’ennesimo inganno; si scambia gli abiti con Leporello. A causa di questo scambio di vestiti, Masetto, Zerlina, Donna Elvira, Donna Anna e Don Ottavio (fidanzato di Donna Anna), vedendo Leporello, lo scambiano per Don Giovanni e lo vogliono uccidere; ma lui riesce a fuggire.
Leporello e Don Giovanni si ritrovano al cimitero, proprio vicino alla tomba del Commendatore, il padre di Donna Anna. Don Giovanni sfida la sua statua e la invita anche a cena. La statua accetta, e quella sera stessa si presenta a casa di Don Giovanni: gli chiede più volte di pentirsi, ma lui risponde sempre di no. Allora una grande voragine di fuoco si apre sotto i suoi piedi, e Don Giovanni precipita all’Inferno.
Posso dire di conoscere bene questo capolavoro, Molte arie le so a memoria tanto l'ho ascoltato e visto, credo sia un opera unica nella storia della lirica, Fatto secondo le regole dell'epoca di Mozart, con i recitativi, contiene brani che tutti conoscono, (là ci darem la mano, deh vieni alla finestra, l'aria del catalogo) e le parti musicali sono favolose. E' sempre un piacere ascoltarlo-
cara Marina, ero piccolissimo e mio nonno le aveva tutte e spesso mi costringeva anche ad ascoltarle. Senza dire che ogni due domeniche ci portava al san Carlo. Col tempo ho imparato ad amare le opere come ho sempre imparato da lui ad amare Sergio Bruni.