Oggi non è la mia festa. Io non sono né mi sento una mamma per Alba. È impossibile essere qualcosa che non si è, ed è anche sbagliato provarci. Qualcuno mi dice che la mia omosessualità mi rende “materno”, una delle tante sciocchezze che si dicono sulle persone omosessuali.
Io sono un padre che dedica alla sua bambina ogni istante della propria vita: tutte le mie scelte, le mie azioni, i miei pensieri hanno un nome: Alba, e un obiettivo: mia figlia non deve sentire vuoti, deve stare bene, essere felice.
A volte mi sento doppiamente padre; mi piace pensare che l’amore, nel suo saper essere illimitato per definizione, possa raddoppiare, triplicare, avvolgerla privandola di qualunque mancanza.
Io sono figlio di due mamme: una naturale e una adottiva. Le mie madri mi trasmettono un amore diverso, ma ugualmente profondo, e io non potrei rinunciare ad uno o all’altro dei loro modi di amarmi.
Antonio Tajani ha affermato che la famiglia senza figli non esiste. Ma perché dobbiamo affannarci a definire tutto? Incaselliamo la realtà in schemi, e per fortuna tutti i giorni veniamo smentiti dalla vita, che è tutt’altro che perfetta.
Vi sembrerà un pensiero stupido, ma vi confesso che mi sono domandato se fosse giusto che anche Alba facesse il lavoretto che la maestra Margherita ha fatto realizzare a tutti i bimbi per la festa delle loro mamme. E poi mi sono risposto: Certo che Sì!
Stamattina Alba è venuta a svegliarmi e mi ha portato a letto il suo capolavoro. I bambini non hanno bisogno di troppe spiegazioni. Alba cosa sono io per lei lo ha scritto in un grande cuore rosso: “Perché per me sei tutto”.
Luca Trapanese