Le stronzate di Pulcinella

Quant é bello lo sport... Tanta vita ed emozione

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view post Posted on 30/1/2022, 18:51
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In un clima dove tutti pensano al Presidente della Repubblica, chi pensa che il vaccino sia inutile e chi vuole convincere chi non è convinto, io adoro guardare lo sport anche perché di compagnia ho mio figlio che come me, li ama tutti
Dalla pallanuoto alla formula uno spesso e volentieri non ce ne perdiamo
Ad esempio oggi é stata una bella emozione di sport vero
Solo cinque mesi fa per molti era un giocatore finito, il suo chirurgo gli aveva dato una brutta sentenza dicendogli che ormai il suo osso era spacciato si era fatto male e niente più avrebbe potuto restituirgli quello per cui lui stesso credeva
Poi accade che in questo mese di gennaio mentre tutti aspettavano di capire cosa avrebbe fatto Djokovic, Rafa si è presentato quasi in silenzio a Melbourne, ha conquistato prima l’Atp 250 come allenamento e poi si è messo a vincere una partita dietro l’altra, fino alla finale di oggi con Medvedev, dove, sotto di due set, a quasi 36 anni, ha compiuto forse l’impresa più incredibile di una carriera leggendaria.
Pazzesco ragazzi Rafa oggi ha come slam uno più di Djokovic e Federer.
Potrei definirlo un mostro, un vincente fino all osso
Lo stesso osso che a quanto pare non l ha tradito
E, nonostante tutto questo, l’Uomo continua ad essere una spanna sopra l’atleta, ma le due cose sono inscindibili.
Grande Nadal, un incontro meraviglioso dopo 5 ore di Macht eri 7 a 5
W lo sport, anima corpo dedizione amore verso ciò che si fa e al giorno d oggi sembra essere la cosa più bella e pura da assaporare, anche se fuori quel rettangolo c è tanta ansia per un virus che sta allontanando tutti da tutto

Edited by aurora663 - 30/1/2022, 19:50
 
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view post Posted on 31/1/2022, 12:12
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Io non l ho vista la partita me l ha detto Andrea mio figlio che è stata combattuta
Hai ragione Auro c è bisogno di un po' di leggerezza di questo tempi e lo sport fa bene farlo e anche vederlo come dici tu
 
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view post Posted on 8/2/2022, 17:20
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Stefania Constantini e Amos Mosaner: chiamateli già leggende.



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Non conoscevo il nome di questo sport cioè il curling pensavo fosse uno spunto per un bel film come La mossa del pinguino, o uno sport da citare ironicamente per fare battute (troppo facile).Invece in casa nostra qui in Italia abbiamo due campioni olimpici.
Infatti Stefania e Amos hanno trionfato nel doppio misto alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, sconfiggendo in finale la Norvegia.
Bisogna fare i complimenti a questi ragazzi sono stati pazzeschi !
 
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view post Posted on 9/2/2022, 08:30
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Ottimo lavoro degli atleti italiani l unico neo non mi è piaciuto come ci siamo presentati a Pechino
Tutto gli altri avevano un bellissimo abbigliamento adatto anche alla stagione , noi italiani troppo spogli e si vede con pochi sponsor
 
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view post Posted on 23/2/2022, 16:54
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Si sono conclusi i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022: un’edizione storica per l’Italia con il bilancio finale di 2 ori, 7 argenti e 8 bronzi. Per trovare un’edizione con un maggiore numero di podi, è necessario scomodare il trionfale e forse irripetibile 1994, quando le medaglie furono in totale 20.

Ma soprattutto è stata l’Olimpiade delle donne azzurre che sono salite sul podio in nove occasioni più l’oro nella prova mista di curling e i due argenti nelle staffette miste di short track e snowboard. Le nostre ragazze ci hanno fatto sognare. L’eterna e leggendaria Arianna Fontana (la donna italiana più vincente della storia delle Olimpiadi); Stefania Constantini con il suo sorriso e un oro inaspettato ma dominato nel curling misto; Sofia Goggia e il suo argento vivo anzi vivissimo dopo un recupero record; Federica Brignone protagonista di un’Olimpiade superba; Francesca Lollobrigida e la consacrazione di un talento cristallino (che ha avuto anche l’onore di essere la portabandiera italiana nella cerimonia di chiusura); Michela Moioli e la sua reazione da leonessa dopo la delusione della prova individuale; Nadia Delago e l’abbraccio da brividi con la sorella Nicol dopo l’incredibile bronzo in discesa libera e Dorothea Wierer con una storica medaglia olimpica individuale a coronamento di una carriera straordinaria.

Ma oltre alle nostre splendide ragazze, altre immense donne hanno illuminato questi Giochi Olimpici entrando di diritto nella leggenda e nella storia delle manifestazioni a cinque cerchi grazie ad imprese memorabili. Eroine, dominatrici, protagoniste assolute e vere e proprie icone internazionali che hanno fatto incetta di medaglie. Ecco le storie ed i trionfi delle 10 donne copertina di Pechino 2022.

Therese Johaug: la cannibale dello sci di fondo
Una fenomenale Therese Johaug ha conquistato 3 ori olimpici a Pechino 2022 (seconda atleta nella storia dello sci di fondo a vincere tre titoli individuali nella stessa edizione,eguagliando quanto realizzato nel lontano 1984 dalla finlandese Marja Liisa Hämäläinen Kirvesniemi). L’assolo da dominatrice totale nella 30km a tecnica libera è stato qualcosa di sensazionale, una marcia trionfale che l’ha portata di diritto nella leggenda degli sport invernali. A rendere ancora più epica l’impresa di questa straordinaria atleta sono state le condizioni meteo spesso avverse nelle quali si sono tenute le gare di fondo in un martirio di freddo e vento .


Irene Schouten: la regina del ghiaccio di Pechino 2022
Irene Schouten non ha tradito le aspettative ed è stata l’unica atleta, insieme a Johaug, ad aver collezionato 3 titoli individuali. L’olandese volante si è confermata la regina della velocità a suon di record olimpici e prestazioni strabilianti. Medaglia d’oro nei 3000 metri, nei 5000 metri e nella Mass Start, oltre al bronzo con la staffetta femminile. Un’eleganza sopraffina ed un sorriso contagioso per la regina del ghiaccio di Pechino 2022.

Eileen Gu: la fuoriclasse che a 18 anni ha riscritto la storia del freestyle
Eileen Gu è entrata nella leggenda conquistando 3 medaglie nelle Olimpiadi di casa e riscrivendo la storia a cinque cerchi del freestyle. Oro nell’Half Pipe e nel Big Air ed argento nello Slopestyle. Un’impresa storica mai riuscita prima a nessun atleta. Siamo di fronte ad una fuoriclasse di appena 18 anni, destinata a far parlare di sé per molto tempo. Un talento sportivo indiscusso ma anche una personalità ed una storia che la rende una possibile icona del marketing sportivo del futuro. Giovanissima, bella e biculturale, tutti attributi che ne fanno un’icona del pubblico più giovane e globale.


Arianna Fontana: la donna italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi
L’eterna e leggendaria Arianna Fontana per la terza edizione di fila è stata capace di salire 3 volte sul podio, un fatto senza precedenti in discipline invernali diverse dallo sci di fondo. La fuoriclasse di Polaggia ha difeso l’oro nei 500 metri, agguantato uno splendido argento nei 1500 metri e contribuito in maniera decisiva al secondo posto della staffetta mista. Tra il 2006 ed il 2022 la trentunenne valtellinese ha messo in bacheca ben 11 medaglie olimpiche diventando la donna italiana più medagliata di sempre nella storia a cinque cerchi staccando definitivamente Stefania Belmondo. Per trovare un atleta italiano in assoluto con più medaglie olimpiche in bacheca, bisogna volgere lo sguardo alle rassegne a cinque cerchi estive e scomodare un mito come Edoardo Mangiarotti che arrivò a 13.

Marte Roeiseland: semplicemente di un altro pianeta
Marte Roeiseland come dice il suo nome è stata semplicemente di un altro pianeta! E’ la prima biathleta della storia a salire sul podio in 5 eventi nel corso della medesima edizione. Ha conquistato 3 titoli complessivi ed è andata a medaglia in tutte e 4 le gare individuali. Un dominio che ha annichilito le avversarie nel corso di tutta la stagione di Coppa del Mondo e che ha impressionato ancora di più alle Olimpiadi di Pechino. Quello che ha colpito maggiormente è la facilità con la quale fa sembrare tutto estremamente semplice. Glaciale al poligono e imprendibile sugli sci, la cecchina di Arendal si è confermata la più forte biathleta del pianeta per distacco.


Lindsey Jacobellis: un finale da favola e la maledizione sfatata per la regina dello snowboardcross
Lindsey Jacobellis come nelle favole più belle ha finalmente sfatato il taboo olimpico. Una maledizione che risaliva a Torino 2006, prima edizione dello snowboardcross. La fuoriclasse statunitense, in una finale olimpica fin lì dominata, ormai certa della vittoria, decise di fare un ultimo salto alla Shaun Palmer per i fotografi. Un peccato di hỳbris che non le fu perdonato dagli Dei della neve. Infatti Lindsey cadde rovinosamente e perse incredibilmente la medaglia d’oro. Per 16 anni la maledizione olimpica sembrava perseguitarla: inforcata a Vancouver, caduta a Sochi e quarta per appena due centesimi a PyeongChang. Ma proprio quando tutto sembrava finito Jacobellis ha vinto due medaglie d’oro alla sua quinta e ultima Olimpiade. A 36 anni la magnifica snowboarder americana, la donna più vincente della storia di questo sport, ha dominato sia la prova individuale sia quella a squadre, sfatando finalmente la maledizione olimpica.


Suzanne Schulting: il talento cristallino dello short track
Insieme ad Arianna Fontana, la donna copertina dello short track a Pechino 2022 è sicuramente Suzanne Schulitng. La fuoriclasse olandese è il presente e soprattutto il futuro di questo sport. In Cina ha collezionato 4 medaglie ed è salita sul podio in tutte e 3 le gare individuali. Ha dominato i 1000 metri, preso l’argento nei 500 ed il bronzo nei 1500. Con la sua potenza e classe cristallina ha inoltre trascinato la staffetta femminile oranje al titolo olimpico.


Ursa Bogataj: un salto nella storia per la Slovenia
La Slovenia è stata protagonista di una Olimpiade da sogno: 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi, per un paese di poco più di 2 milioni di abitanti. In pratica l’incredibile record di 1 medaglia ogni 296.991 abitanti. L’atleta simbolo di questa fantastica avventura a cinque cerchi per gli eroi di Lubiana è stata senza dubbio Ursa Bogataj. La coraggiosa slovena ha vinto la medaglia d’oro nel trampolino normale e ha trascinato al successo la sua squadra nella gara a squadre mista. Due successi clamorosi per un Paese che non aveva mai vinto nulla nel salto con sci a livello olimpico. Era la grande favorita, ha dominato. In Slovenia è già considerata un’icona e una vera e propria leggenda.


Natalie Geisenberger: la cannibale dello slittino e il simbolo dell’impero tedesco nelle discipline del budello di Yanqing
Nel budello di Yanqing si è assistito ad una dittatura teutonica. La Germania ha vinto tutto quello che si poteva vincere tra bob, slittino e skeleton. Un dominio a tratti imbarazzante per la concorrenza. Uno dei simboli di questo impero tedesco è senza dubbio Natalie Geiseberger. La slittinista classe 1988 ha conquistato per la terza volta consecutiva la medaglia d’oro nel singolo e nella staffetta. Tre doppiette consecutive tra Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Pechino 2022 che ne rendono un’icona senza precedenti della disciplina.


La Svizzera e la sua valanga rosa: che dominio nello sci alpino
La Svizzera è stata la vera e propria dominatrice dello sci alpino. Un dominio inaspettato ma reso possibile da un mix micidiale: tutta la squadra è arrivata all’appuntamento più importante del quadriennio in condizioni psicofisiche perfette, i materiali sotto i piedi erano nettamente superiori rispetto alla concorrenza ed un pizzico di fortuna che non guasta mai. 5 medaglie d’oro su 10 gare e nove medaglie totali sulle 30 possibili. La nazionale elvetica ha riscritto la storia: mai nessun paese aveva vinto 5 ori in cinque specialità differenti nello sci alpino in una singola Olimpiade. Tra le donne spiccano gli ori olimpici di Corinne Suter in discesa libera, di Lara Gut-Behrami (bronzo anche in gigante) in SuperG e di Michelle Gisin (già bronzo in SuperG) in combinata. Completano la festa al femminile della valanga rossocrociata le medaglie di Wendy Holdener: argento in combinata e bronzo in slalom speciale.
 
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