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| Eccolo qua oggi si è esibito allo stadio Luzhniki tra un tripudio di bandiere e pubblico festante , solo che ad un certo punto la televisione di stato ha interrotto il discorso ed ha mandato in onda canti patriottici e non si è capito il perchè. In questo contesto, che mi ha ricordato tanto i raduni nazisti di Norimberga, naturalmente, Putin ha parlato di operazione speciale atta a salvaguardare i russi in Ucraina e non di invasione deliberata. A parere mio, invece, e credo di non essere il solo a pensarla cosi', le vere intenzioni del dittatore russo denotano una varietà di azioni criminali idonee a rimuovere forzatamente dal territorio la popolazione ucraina non filo russa o non russofona:. In poche parole, una vera e propria pulizia etnica, piu' o meno quello che avvenne nei Balcani ad opera degli estremisti nazionalisti serbi per realizzare il progetto di una Grande Serbia, mentre lui vuole rifare la grande Russia. Non si spiega altrimenti la brutalità con cui le forze russe colpiscono la popolazione civile, bombardata mentre tenta di approfittare dei corridoi umanitari annunciati ma di fatto chiusi sotto una pioggia di bombe. Non si spiegano altrimenti i bombardamenti di ospedali , zone residenziali e centri di assistenza. Certamente non si aspettava una resistenza tanto esasperata e non ammettendo i suoi errori, come sempre accade in questi casi ha provveduto a rimuovere dagli incarichi generali e membri dei servizi segreti, a tal proposito è stata data un'altra notizia, questa volta rilanciata da Andrei Soldatov, giornalista russo esperto degli apparati di intelligence, secondo cui sarebbero stati spediti agli arresti domiciliari Sergei Beseda e Anatoly Bolukh, ovvero numero uno e numero due del servizio di spionaggio estero dell'Fsb. L'accusa è di aver dato volutamente informazioni sbagliate sull'Ucraina e di aver rubato soldi pubblici attraverso il loro incarico. Qualcosa, insomma, sembra scricchiolare , intanto prosegue il massacro di gente inerme che dopo tanti anni di sovietizzazione, si era abituata a vivere finalmente in pace.
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