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|  Come se un cambio di nome potesse far dimenticare alla gente, specialmente a noi del sud anni di offese e disprezzo,
Noi eravamo parassiti, scrocconi, gente che campa grazie al lavoro del nord, persone con le valigie di cartone che rubano il lavoro ai padani, terroni che puzzano, amici dei vu’ cumprà, africani per latitudine approssimativa.
Ora il Matteuccio milanese si è accorto che cazzate dopo cazzate, fatte di incoerenze e contraddizioni che gli hanno fatto perdere una buona fetta di elettorato, corre ai ripari.
Ha creato assieme a Calderoli “Prima l’Italia” anche se i due si affannano a non definirlo un partito ma solo una lista in vista delle amministrative siciliane.
Dal simbolo via la parolina "lega" e via anche l'Albertino da Giussano, come se cambiando il nome, cambiano le persone e le cose.
Un'altra presa per culo per i siciliani, che mira solo superare le resistenze ideologiche di parte dell’elettorato siciliano nei confronti della Lega:gli uomini sono sempre gli stessi cosi' come l'ideologia .
Una presa per culo anche per i leghisti del nord, quelli piu' convinti , perchè, statene certi, questo nuovo contenitore politico,
lo presenterà anche alle prossime elezioni politiche.
Ora, li Mettuccio, ancora una volta, tenta di ricostruirsi un'immagine con la segreta speranza di riprendersi i voti che la Giorgina sorellina d'Italia gli ha rosicchiato, dimenticando che , la perdita costante di voti è dipesa dalla sua politica contraddittoria ed opportunistica.
La gente, almeno quella intelligente, non dimentica i suoi continui dietrofront, come quello, ad esempio sul green pass quando il Matteuccio, dopo aver alzato le barricate per l’introduzione dei mini green pass, ha, poi, diligentemente votato senza polemiche a favore di un green pass super.
La gente, almeno quella intelligente, non dimentica quando defini' il tiranno Putin come il miglior politico esistente e avrebbe fatto volentieri uno scambio con Mattarella.
La gente, almeno quella intelligente, non dimentica di quando decretò la fine dell’esperienza di governo con i Cinquestelle e mise sul piatto il suo all-in evocando per sé pieni poteri, come il suo amico Putin e l'altro filoputiniano Orban.
Diciamoci la verità, negli ultimi anni, non ne ha imbroccata una: le elezioni non ci sono state e oggi è costretto obtorto collo a sostenere l’esecutivo Draghi per non scomparire nell’ombra di Giorgia Meloni.
Ora nel tentativo di risalire la china vuole cambiare il nome al partito, ma veramente pensa che gli italiani siano cosi' stupidi di credergli ancora?
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