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| Stando ad alcune informazioni, nei primi 20 giorni di dicembre almeno 248 milioni di persone abbiano contratto il coronavirus, quasi il 20 per cento dell’intera popolazione cinese, con un grande numero di decessi (almeno 5 mila al giorno). La Commissione per la salute nazionale cinese non ha fornito particolari dettagli, anzi non comunicherà più i dati giornalieri sui nuovi contagi da coronavirus, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità chiede una maggiore cooperazione di fronte alla più grande ondata di infezioni da covid-19 nel gigante asiatico dallo scoppio della pandemia. L'OMS prevede che circa 800 milioni di cinesi saranno infettati dal coronavirus quest'inverno, ma le informazioni che arrivano sono ridotte al minimo, tutto questo proprio quando Pechino ha recentemente deciso di abbandonare la sua controversa politica Zero COVID e ha allentato le rigide misure per combattere la pandemia. E noi in Italia Per ora niente o quasi, tranne che in Lombardia dove è stato disposto che i passeggeri e gli operatori provenienti dal paese asiatico possono sottoporsi al test in aeroporto, in altre parole il test e' consigliato ma non obbligatorio, nonostante, come ha riferito il prof Bassetti si corra il rischio di nuove varianti. Ora, poichè non tutti passeggeri arrivano in Italia con voli diretti dalla Cina, moltissimi, infatti fanno scalo in altri aeroporti europei per poi giungere in altre città italiane, io credo che sarebbe piu' che opportuno che in Europa , Gran Bretagna compresa , si adotti il sistema già in uso in Giappone dove tutti i viaggiatori provenienti da quel paese sono obbligati a fare un tampone a partire e i positivi dovranno sottoporsi a una quarantena di 7 giorni. Speriamo che il nostro Governo si faccia portavoce.
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