Le stronzate di Pulcinella

Posts written by aurora663

view post Posted: 24/2/2022, 08:44 Il pensiero del giorno - PENSIERI E AFORISMI

24 febbraio 2022

Purtroppo, come avevano anticipato nella serata di ieri e come gli analisti e gli organi di intelligence prevedevano, questa notte si è concretizzata una massiccia operazione, su larga scala, nei confronti dell’Ucraina. Come accade in questi casi c’è una intensa attività di notizie vere e notizie false che riservano diverse finalità. Preghiamo per i civili.

view post Posted: 24/2/2022, 07:54 A Napoli il primato di Capitale del romanzo Giallo - NAPOLI E'....................
Di Matilde Serao troverete ampiamente qui sul forum di questa grande giornalista e scrittrice, vi basta digitare sul motore di ricerca del forum quindi non mi soffermeró su di lei, ma vorrei qui parlare di Maurizio De Giovanni e anche di questo signore troverete tante cose a lui dedicate sul forum





Maurizio de Giovanni




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Maurizio De Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 partecipa a un concorso riservato a giallisti emergenti indetto da Porsche Italia presso il Gran Caffè Gambrinus, ideando un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti, che diventa la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, Le lacrime del pagliaccio, poi riedito l'anno successivo con il titolo Il senso del dolore: ha così inizio la serie di inchieste del Commissario Ricciardi.

Nel 2007 Fandango pubblica Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi, la prima opera ispirata alle quattro stagioni, cui seguono nel 2008 La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, nel 2009 Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi e nel 2010 Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi.

Nel 2011 esce in libreria, questa volta per Einaudi Stile Libero, Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi; nel 2012 l'autore si cimenta in un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica con Mondadori il libro intitolato Il metodo del coccodrillo che vede protagonista l'Ispettore Lojacono. Nello stesso anno con Einaudi, oltre a pubblicare le stagioni del Commissario Ricciardi in versione tascabile, pubblica il romanzo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi.

Nel 2013 torna in libreria con il romanzo I Bastardi di Pizzofalcone, ispirato all'87º Distretto di Ed McBain, segnando la transizione del personaggio dal genere noir al police procedural, e poi con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone. Nello stesso mese all'interno dell'antologia Regalo di Natale edito da Sellerio esce un suo racconto dal titolo Un giorno di Settembre a Natale.

Nel 2014 escono In fondo al tuo cuore, sempre per Einaudi, nuovo romanzo del commissario Ricciardi e nello stesso anno Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone, un nuovo racconto incentrato sulla squadra dell'Ispettore Lojacono. Nel luglio 2015 esce Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e l'anno successivo Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi.

Nel dicembre 2016 esce Pane per i Bastardi di Pizzofalcone. L'anno 2017 vede la pubblicazione del primo di una nuova trilogia di libri di genere mistery chiamata I guardiani. Avvia nel 2018 il ciclo di romanzi sull'ex agente segreto Sara con Sara al tramonto e nel 2019, dopo due precedenti racconti, quelli sull'assistente sociale Mina Settembre con Dodici rose a Settembre.

Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo e catalano, in tedesco e francese.

Dalle sue opere sono tratte tre serie televisive: nel 2017 I Bastardi di Pizzofalcone[1] e nel 2021 Mina Settembre e Il Commissario Ricciardi.

Maurizio de Giovanni ha scritto anche per il teatro, adattando "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Kesey e "American Buffalo" di Mamet, e realizzando i testi originali di "Ingresso indipendente", “Mettici la mano” e "Il silenzio grande". Da quest’ultimo è stato tratto anche l’omonimo film diretto da Alessandro Gassmann.

Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura con i ragazzi reclusi nell'Istituto Penale Minorile di Nisida. Nel luglio 2020 è stato nominato dal Consiglio regionale della Campania Presidente del "Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano" per promuovere iniziative di studio e ricerca sulla lingua napoletana



Fonti Wikipedia

Edited by aurora663 - 26/2/2022, 11:35
view post Posted: 23/2/2022, 17:39 Il pensiero del giorno - PENSIERI E AFORISMI
Ma quali necessità.. Terrei il mare, terrei il sole sto apposto.. Senza tasse senza bollette estate a vita per carità.. Ho già vissuto più degli anni che vivrò va bene così. Un chioschetto basta 😏
view post Posted: 23/2/2022, 16:54 Quant é bello lo sport... Tanta vita ed emozione - IO LA PENSO COSI'
Si sono conclusi i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022: un’edizione storica per l’Italia con il bilancio finale di 2 ori, 7 argenti e 8 bronzi. Per trovare un’edizione con un maggiore numero di podi, è necessario scomodare il trionfale e forse irripetibile 1994, quando le medaglie furono in totale 20.

Ma soprattutto è stata l’Olimpiade delle donne azzurre che sono salite sul podio in nove occasioni più l’oro nella prova mista di curling e i due argenti nelle staffette miste di short track e snowboard. Le nostre ragazze ci hanno fatto sognare. L’eterna e leggendaria Arianna Fontana (la donna italiana più vincente della storia delle Olimpiadi); Stefania Constantini con il suo sorriso e un oro inaspettato ma dominato nel curling misto; Sofia Goggia e il suo argento vivo anzi vivissimo dopo un recupero record; Federica Brignone protagonista di un’Olimpiade superba; Francesca Lollobrigida e la consacrazione di un talento cristallino (che ha avuto anche l’onore di essere la portabandiera italiana nella cerimonia di chiusura); Michela Moioli e la sua reazione da leonessa dopo la delusione della prova individuale; Nadia Delago e l’abbraccio da brividi con la sorella Nicol dopo l’incredibile bronzo in discesa libera e Dorothea Wierer con una storica medaglia olimpica individuale a coronamento di una carriera straordinaria.

Ma oltre alle nostre splendide ragazze, altre immense donne hanno illuminato questi Giochi Olimpici entrando di diritto nella leggenda e nella storia delle manifestazioni a cinque cerchi grazie ad imprese memorabili. Eroine, dominatrici, protagoniste assolute e vere e proprie icone internazionali che hanno fatto incetta di medaglie. Ecco le storie ed i trionfi delle 10 donne copertina di Pechino 2022.

Therese Johaug: la cannibale dello sci di fondo
Una fenomenale Therese Johaug ha conquistato 3 ori olimpici a Pechino 2022 (seconda atleta nella storia dello sci di fondo a vincere tre titoli individuali nella stessa edizione,eguagliando quanto realizzato nel lontano 1984 dalla finlandese Marja Liisa Hämäläinen Kirvesniemi). L’assolo da dominatrice totale nella 30km a tecnica libera è stato qualcosa di sensazionale, una marcia trionfale che l’ha portata di diritto nella leggenda degli sport invernali. A rendere ancora più epica l’impresa di questa straordinaria atleta sono state le condizioni meteo spesso avverse nelle quali si sono tenute le gare di fondo in un martirio di freddo e vento .


Irene Schouten: la regina del ghiaccio di Pechino 2022
Irene Schouten non ha tradito le aspettative ed è stata l’unica atleta, insieme a Johaug, ad aver collezionato 3 titoli individuali. L’olandese volante si è confermata la regina della velocità a suon di record olimpici e prestazioni strabilianti. Medaglia d’oro nei 3000 metri, nei 5000 metri e nella Mass Start, oltre al bronzo con la staffetta femminile. Un’eleganza sopraffina ed un sorriso contagioso per la regina del ghiaccio di Pechino 2022.

Eileen Gu: la fuoriclasse che a 18 anni ha riscritto la storia del freestyle
Eileen Gu è entrata nella leggenda conquistando 3 medaglie nelle Olimpiadi di casa e riscrivendo la storia a cinque cerchi del freestyle. Oro nell’Half Pipe e nel Big Air ed argento nello Slopestyle. Un’impresa storica mai riuscita prima a nessun atleta. Siamo di fronte ad una fuoriclasse di appena 18 anni, destinata a far parlare di sé per molto tempo. Un talento sportivo indiscusso ma anche una personalità ed una storia che la rende una possibile icona del marketing sportivo del futuro. Giovanissima, bella e biculturale, tutti attributi che ne fanno un’icona del pubblico più giovane e globale.


Arianna Fontana: la donna italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi
L’eterna e leggendaria Arianna Fontana per la terza edizione di fila è stata capace di salire 3 volte sul podio, un fatto senza precedenti in discipline invernali diverse dallo sci di fondo. La fuoriclasse di Polaggia ha difeso l’oro nei 500 metri, agguantato uno splendido argento nei 1500 metri e contribuito in maniera decisiva al secondo posto della staffetta mista. Tra il 2006 ed il 2022 la trentunenne valtellinese ha messo in bacheca ben 11 medaglie olimpiche diventando la donna italiana più medagliata di sempre nella storia a cinque cerchi staccando definitivamente Stefania Belmondo. Per trovare un atleta italiano in assoluto con più medaglie olimpiche in bacheca, bisogna volgere lo sguardo alle rassegne a cinque cerchi estive e scomodare un mito come Edoardo Mangiarotti che arrivò a 13.

Marte Roeiseland: semplicemente di un altro pianeta
Marte Roeiseland come dice il suo nome è stata semplicemente di un altro pianeta! E’ la prima biathleta della storia a salire sul podio in 5 eventi nel corso della medesima edizione. Ha conquistato 3 titoli complessivi ed è andata a medaglia in tutte e 4 le gare individuali. Un dominio che ha annichilito le avversarie nel corso di tutta la stagione di Coppa del Mondo e che ha impressionato ancora di più alle Olimpiadi di Pechino. Quello che ha colpito maggiormente è la facilità con la quale fa sembrare tutto estremamente semplice. Glaciale al poligono e imprendibile sugli sci, la cecchina di Arendal si è confermata la più forte biathleta del pianeta per distacco.


Lindsey Jacobellis: un finale da favola e la maledizione sfatata per la regina dello snowboardcross
Lindsey Jacobellis come nelle favole più belle ha finalmente sfatato il taboo olimpico. Una maledizione che risaliva a Torino 2006, prima edizione dello snowboardcross. La fuoriclasse statunitense, in una finale olimpica fin lì dominata, ormai certa della vittoria, decise di fare un ultimo salto alla Shaun Palmer per i fotografi. Un peccato di hỳbris che non le fu perdonato dagli Dei della neve. Infatti Lindsey cadde rovinosamente e perse incredibilmente la medaglia d’oro. Per 16 anni la maledizione olimpica sembrava perseguitarla: inforcata a Vancouver, caduta a Sochi e quarta per appena due centesimi a PyeongChang. Ma proprio quando tutto sembrava finito Jacobellis ha vinto due medaglie d’oro alla sua quinta e ultima Olimpiade. A 36 anni la magnifica snowboarder americana, la donna più vincente della storia di questo sport, ha dominato sia la prova individuale sia quella a squadre, sfatando finalmente la maledizione olimpica.


Suzanne Schulting: il talento cristallino dello short track
Insieme ad Arianna Fontana, la donna copertina dello short track a Pechino 2022 è sicuramente Suzanne Schulitng. La fuoriclasse olandese è il presente e soprattutto il futuro di questo sport. In Cina ha collezionato 4 medaglie ed è salita sul podio in tutte e 3 le gare individuali. Ha dominato i 1000 metri, preso l’argento nei 500 ed il bronzo nei 1500. Con la sua potenza e classe cristallina ha inoltre trascinato la staffetta femminile oranje al titolo olimpico.


Ursa Bogataj: un salto nella storia per la Slovenia
La Slovenia è stata protagonista di una Olimpiade da sogno: 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi, per un paese di poco più di 2 milioni di abitanti. In pratica l’incredibile record di 1 medaglia ogni 296.991 abitanti. L’atleta simbolo di questa fantastica avventura a cinque cerchi per gli eroi di Lubiana è stata senza dubbio Ursa Bogataj. La coraggiosa slovena ha vinto la medaglia d’oro nel trampolino normale e ha trascinato al successo la sua squadra nella gara a squadre mista. Due successi clamorosi per un Paese che non aveva mai vinto nulla nel salto con sci a livello olimpico. Era la grande favorita, ha dominato. In Slovenia è già considerata un’icona e una vera e propria leggenda.


Natalie Geisenberger: la cannibale dello slittino e il simbolo dell’impero tedesco nelle discipline del budello di Yanqing
Nel budello di Yanqing si è assistito ad una dittatura teutonica. La Germania ha vinto tutto quello che si poteva vincere tra bob, slittino e skeleton. Un dominio a tratti imbarazzante per la concorrenza. Uno dei simboli di questo impero tedesco è senza dubbio Natalie Geiseberger. La slittinista classe 1988 ha conquistato per la terza volta consecutiva la medaglia d’oro nel singolo e nella staffetta. Tre doppiette consecutive tra Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Pechino 2022 che ne rendono un’icona senza precedenti della disciplina.


La Svizzera e la sua valanga rosa: che dominio nello sci alpino
La Svizzera è stata la vera e propria dominatrice dello sci alpino. Un dominio inaspettato ma reso possibile da un mix micidiale: tutta la squadra è arrivata all’appuntamento più importante del quadriennio in condizioni psicofisiche perfette, i materiali sotto i piedi erano nettamente superiori rispetto alla concorrenza ed un pizzico di fortuna che non guasta mai. 5 medaglie d’oro su 10 gare e nove medaglie totali sulle 30 possibili. La nazionale elvetica ha riscritto la storia: mai nessun paese aveva vinto 5 ori in cinque specialità differenti nello sci alpino in una singola Olimpiade. Tra le donne spiccano gli ori olimpici di Corinne Suter in discesa libera, di Lara Gut-Behrami (bronzo anche in gigante) in SuperG e di Michelle Gisin (già bronzo in SuperG) in combinata. Completano la festa al femminile della valanga rossocrociata le medaglie di Wendy Holdener: argento in combinata e bronzo in slalom speciale.
view post Posted: 23/2/2022, 16:43 A Napoli il primato di Capitale del romanzo Giallo - NAPOLI E'....................

ATTILIO VERALDI

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Nato a Napoli nel 1925, Veraldi fece per molti anni l'oscuro mestiere del traduttore (soprattutto dall'inglese e dallo svedese), e ciò, fra l'altro, gli permise di viaggiare molto, sia in Europa che in America.
L'allora direttore della Rizzoli, Mario Spagnol (poi patron dell'importante gruppo editoriale Mauri-Spagnol, comprendente Longanesi, Guanda, Garzanti, TEA, Salani), era convinto che quel raffinato letterato non potesse non cimentarsi in prima persona con lo scrivere e così lo "costrinse" a produrre in prima persona.

Veraldi scelse una strada secondaria, il giallo, e pericolosa, l'ambientazione napoletana: il rischio di cadere nel folklore e nei luoghi comuni era altissimo, ma il risultato fu di grande originalità: una sorprendente miscela di umorismo e violenza, di nostalgia e di realismo. Napoli come ce la immaginiamo e come non l'avremmo mai concepita, personaggi ambigui, squarci di dignità e squallore, l'arte di arrangiarsi che voracemente sconfina nella lucidità capitalistica del nuovo crimine organizzato.
Infatti, quando il suo primo libro venne adattato per lo schermo (La mazzetta, di Sergio Corbucci, 1980), i produttori annacquarono parecchio le atmosfere torbide del romanzo, e il protagonista Sasà Jovine, un mediocre faccendiere, venne interpretato dal bravissimo Nino Manfredi, che inevitabilmente catturava le simpatie del pubblico.
Senza forzature spettacolari e furberie editoriali, Veraldi riportò certi stereotipi napoletani alla loro reale dimensione, fatta di compromessi, paura, strategie di sopravvivenza, e addirittura fu di fatto uno dei primi scrittori italiani a cimentarsi con la terribile realtà del terrorismo (Il vomerese).


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Se altri (De Angelis, Enna) avevano già sdoganato il poliziesco italiano, Veraldi aggiunse - come Sciascia - una decisiva sfumatura di cinismo e crudezza, con un occhio acuto e non consolatorio sulle aggrovigliate realtà urbane di un'Italia ancora in turbolenta formazione.

Nel 1966 ha curato per Feltrinelli un'antologia di racconti di autori anglosassoni: Delitto per diletto.
La mazzetta, Rizzoli, 1976; Avagliano; Ponte alle Grazie, 2017
Uomo di conseguenza, Rizzoli, 1978, 1980; Avagliano, 2003
Il vomerese, Rizzoli, 1980; TEA, 1990; Avagliano, 2004
Naso di cane, Mondadori, 1982, 1992; Avagliano, 1999, 2003
L'amica degli amici, Mondadori, 1984; De Agostini, 1990; Avagliano, 2003
Donna da Quirinale, Mondadori, 1990
Scicco, Mondadori, 1991
L'ombra dell'avventura, Frassinelli, 1992


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Fonti varie dal web


Continua......

Edited by aurora663 - 23/2/2022, 17:43
view post Posted: 23/2/2022, 13:48 A Napoli il primato di Capitale del romanzo Giallo - NAPOLI E'....................
Diciamo che quando iniziò la sua carriera di scrittore, verso la metà del XIX sec. le sue condizioni economiche erano abbastanza agevoli, per cui con la tranquillità economica, poté dare alla luce i suoi migliori lavori, anche se doveva scrivere sotto la forbice della censura borbonica, che specie dopo il burrascoso ’48, fu davvero feroce
Con l’Unità d’Italia, cominciò a scrivere i romanzi sociali, quelli della cosiddetta trilogia socialista: I Misteri di Napoli, Le Ombre, I Vermi; e fu quello un altro periodo tranquillo della sua vita. Ma dopo, vuoi per la sua salute che cominciò a peggiorare, vuoi per il dolore per la morte di tre dei suoi quattro figli, il povero Mastriani cominciò a perdere quella serenità e tranquillità per scrivere a modo e i suoi ultimi romanzi, e che furono pubblicati sulle appendici del quotidiano Roma in prevalenza, vennero fuori con quella fretta dettata dal bisogno di scrivere per mangiare, quindi anche dal punto di vista letterario, non erano dei capolavori


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Addirittura sembra incredibile che per aiutare la moglie per le spese del funerale,si dovette fare una colletta, per cui è più che giusta la frase che lui stesso in un momento di sconforto disse : Che somma sventura è nascere a Napoli!


Successivamente la collaborazione di Mastriani col Giornale del Regno delle Due Sicilie (e anche col giornale ministeriale L’Ordine) di sicuro influì sul giudizio negativo espresso nei suoi confronti dal De Sanctis. Mastriani iniziò la sua attività letteraria collaborando in piccoli giornali di costume dell’epoca, come Il Sibilo, Il lume a gas, La Rondinella, Il Pungolo ed altri, ma senz’altro la nomina di compilatore di quei giornali borbonici, avvenuta nell’anno 1851, non fu per lui positiva; intanto il Direttore dell’Interno, Ramo Polizia che lo nominò, Gaetano Peccheneda, non gli assegnò alcun stipendio....

Altro errore di Francesco Mastriani fu quello di non aver mai frequentato circoli letterari, né partecipato a conferenze, simposi e convegni. Ciò lo fece passare per un solitario che snobbava gli incontri con gli altri letterati. Ciò non è assolutamente vero. Egli preferiva dedicare quei pochi attimi di libertà dal lavoro, alla sua famiglia che adorava alla follia.

Oggi sempre più spesso dei docenti universitari si stanno occupando della sua produzione letteraria

È vero, con la buona pace di De Sanctis, dell’Algranati , le opere di Francesco Mastriani si continuano a pubblicare anche nel terzo millennio! E l’ultimo lllllll con la pubblicazione del romanzo Nerone in Napoli, nell’ottobre dell’anno 2015. Ma anche altri scrittori ed editori stanno riscoprendo Francesco Mastriani, tanto per fare qualche nome, Divier Nelli nel 2010 per la Rusconi ha pubblicato il romanzo Il mio cadavere, al quale ha fatto però una sorta di lifting o restauro per permettere ai lettori del XXI secolo di leggerlo con più agio e di apprezzarlo. Ricordo la studiosa Anna Geltrude Pessina, che nel 2013 ha pubblicato per Tullio Pironti Editore di Napoli, Francesco Mastriani: un escluso. E ancora la Cristiana Anna Addesso, che oltre a collaborare con noi cugini Rosario ed Emilio nella pubblicazione del saggio Che somma sventura è nascere a Napoli – bio-bibliografia di Francesco Mastriani, per Aracne editrice, ha pubblicato anche Francesco Mastriani a teatro, nel 2009 e un altro lavoro di Mastriani: Novelle scene e racconti – con appendici di testi inediti, nel 2012. Anche Avagliano Editore, nel 2009 ha ristampato il capolavoro di Francesco Mastriani: La Cieca di Sorrento. Direi quindi che il pensiero di Mastriani sia tutt’oggi attuale, e ricordo altri studiosi contemporanei continuano ad occuparsi dello scrittore: Pasquale Sabbatino, Tommaso Scappaticci, Francesco Guardiani, Carlo Avilio, Clara Borrelli, Patricia Bianchi, Nadia Ciampaglia, e sembra addirittura che uno studioso giapponese – è una notizia che ha trovato l’Addesso – si stia interessando alla produzione letteraria di Mastriani; dell’Associazione Nazionale Mondo Scuola, organizzammo un convegno su Vita, pensiero ed opere di Francesco Mastriani. Direi che l’iniziativa ebbe un buon successo, è stata pubblicata anche su alcuni quotidiani napoletani ed intervennero personalità letterarie, come la Anna Geltrude Pessina, la Clara Borrelli, il giovane studioso Emanuele Cerullo, e alcune personalità politiche di Ercolano e Torre del Greco. Io e mio cugino Emilio ci siamo prefissati due obiettivi, il primo è appunto quello di rivalutare la figura di Mastriani, ricordando che il suo romanzo " La Cieca di Sorrento" ha avuto scalpore non solo a Napoli ma anche a
Milano, Genova, Firenze, Roma, Vicenza; ed è stato tradotto anche in spagnolo, tedesco e ceco. Inoltre di esso ci sono state riduzioni teatrali e cinematografiche.










Su Mastriani si espresse Matilde Serao


Matilde Serao, nel suo necrologio sulla morte di Mastriani, scrive che la qualità nell’opera di Mastriani, specialmente nei romanzi scritti con calma, è l’emozione, e ricorda nella Cieca di Sorrento, in quella storia semplice e dolente, la scena in cui Oliviero Blackman fa l’operazione agli occhi della infelicissima fanciulla, il grido di ringraziamento che sgorga dal petto della creatura a cui è stata ridata la vista, e la Serao chiede se tutti coloro che hanno letto quella pagina, come lei stessa la Serao, non ha pianto di quell’emozione. Anche I Misteri di Napoli, pubblicato la prima volta nel 1869-70 in volumi, ha avuto edizioni in altre città (Milano, Firenze e La Spezia). Questo lavoro fa parte della cosiddetta Trilogia Socialista, cioè quel filone in cui si evidenzia di più il Mastriani verista; pur essendo stato scritto dopo I Vermi e Le Ombre (gli altri due romanzi della trilogia), mi ha appassionato di più, forse perché in esso è trattata a fondo la questione sociale della città; nella trama ci troviamo dei personaggi che potevano uscire solo dalla penna e dalla fantasia di Mastriani, personaggi appartenenti a ceti sociali diametralmente opposti: quello dei ricchi, avari e dissoluti proprietari, quello dei ladri e dei malfattori, e quello delle persone oneste. Condivido l’analisi della Serao quando scrive che il concetto del bene e del male era molto rudimentale in Mastriani: i suoi personaggi erano o troppo buoni o troppo cattivi e trovare la bontà nella perversità o la malizia nella bontà, è opera acuta e lunga. Il mondo morale di Mastriani aveva pochi e semplici criteri: l’eterno dissidio tra gli oppressori e i deboli, tra le vittime e i carnefici.


Fonti varie dal web

Edited by aurora663 - 23/2/2022, 16:43
view post Posted: 21/2/2022, 20:32 PENSIERO DEL GIORNO - PENSIERI E AFORISMI
CITAZIONE (Lucio Musto @ 21/2/2022, 20:29) 
il problema sarà quando lo troverà nel letto matrimoniale... :fregamani:

E no nel letto lo scarafaggio nun ce sta
Nel letto ce sta 'o rancefellone😀😀😀😀chissà se l ho scritto bene ohimeo ohimeo
view post Posted: 21/2/2022, 20:29 Il cazone con la mulignana rosa dentro - PENSIERI , RACCONTI E FATTARIELLI DI LUCIO MUSTO
CITAZIONE (Lucio Musto @ 17/2/2022, 09:35) 
esatto!

eppure basterebbe ricordare che sul forum ci si va per stare in compagnia di amici
e con essi scambiare qualcosa: a volte cultura, a volte saggezza, a volte banalità,
a volte un bicchiere di vino.

Non conta cos'è che ci si scambi: l'importante è solo aprire il nostro cuore
e metterlo in comune. Se ci si scorda questo, il forum non serve più:
diventa una piccola, brutta copia del Parlamento.

Io non vorrei dire però te la meriti tutta questa canzone
😉
view post Posted: 21/2/2022, 20:09 A Napoli il primato di Capitale del romanzo Giallo - NAPOLI E'....................
Il genere poliziesco si impone in Italia nel 1851, grazie allo scrittore napoletano Francesco Mastriani e al suo romanzo Il Mio Cadavere, comunemente considerato il primo giallo italiano. Prima d’allora, a firmare un racconto che potesse, a pieno titolo, essere considerato l’iniziatore della letteratura d’indagine, c’è solo Edgar Allan Poe con I Delitti della Rue Morgue, datato 1841 e ambientato a Parigi. Nel 1868 appare il primo romanzo poliziesco. Lo firma Wilkie Collins e si intitola The Moonstone. Nel 1887 arriva sir Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes.

Nel 1907 ancora una scrittrice napoletana, Matilde Serao, mette il sigillo finale su un genere che di lì a poco diventerà un vero e proprio fenomeno di massa. Il romanzo si intitola Il Delitto di via Chiatamone.

Dopo questa fase Napoli scompare dalla scena giallistica nazionale, ma si riprenderà il primato di Capitale del Giallo solo nel 1976 con il romanzo La Mazzetta, firmato dallo scrittore partenopeo Attilio Veraldi, anch’egli considerato uno dei padri del Giallo Italiano. Dopo Veraldi ancora uno stop. Bisognerà aspettare il 2006, con l’entrata in scena di Maurizio De Giovanni, per rivedere il Giallo napoletano affermarsi in tutta Italia.
Quattro tappe, spalmate in un secolo e mezzo di storia editoriale (Mastriani, Serao, Veraldi, De Giovanni) impongono, oggi, una svolta definitiva. La nascita di un Festival Internazionale del Giallo che Napoli non ha mai avuto. E si merita.

Un Festival del Giallo a Napoli. Dunque. Perché Napoli è un po’ la culla del genere, perché Mastriani e Serao hanno aperto una strada e il loro ruolo, nella storia del poliziesco, è riconosciuto a livello nazionale, perché oggi più che mai, grazie soprattutto al successo di Maurizio De Giovanni, Napoli ha finalmente una ‘scuola del giallo’ con autori pubblicati dalle maggiori case editrici d’Italia.
La Francia ha avuto la sua influenza sul genere poliziesco (che in Italia prende il nome di ‘giallo’ nel 1929, grazie all’intuizione di Arnoldo Mondadori e della sua collana I Libri Gialli) è figlio del feuilleton e della letteratura popolare della metà dell’Ottocento che si è imposta soprattutto in Francia, e poi in Inghilterra. Perché il primo racconto ‘giallo’ è ambientato in una strada di Parigi, che non esiste: la Rue Mourgue.

Un Festival del Giallo che coinvolge una Libreria. Perché la Libreria Iocisto ha sempre avuto una grande attenzione per la letteratura di genere, perché tra i soci di Iocisto c’è Maurizio De Giovanni, perché oggi Iocisto ospita uno spazio interamente dedicato ai Gialli e curato da Gialli.it promotore di questo progetto.

Perché un Festival del Giallo?
Perché in Italia manca un vero e proprio Festival Nazionale del Giallo dedicato al genere letterario più amato, più seguito, più presente nei cataloghi delle case editrici italiane. Possiamo colmare un vuoto e riprenderci un primato.

Quattro ragioni validissime, quelle citate, per creare una cordata che possa realizzare nel migliore dei modi un progetto ambizioso. Gialli.it (una testata giornalistica e una casa editrice con un dominio importante, e una storia altrettanto importante), La
La Libreria Iocisto (la prima Libreria italiana creata dalla gente per rispondere alla crisi delle librerie a Napoli, con sette anni di esperienza, e centinaia di soci che prestano un servizio volontario per tenere in vita un gran bel sogno), l’Istituto Francese (sede prestigiosa, centro di promozione culturale, punto di riferimento per l’intera città), CortoNero, una realtà ormai riconosciuta a livello nazionale nel mondo del Cortometraggio Noir, e infine, La Scuola Italiana di Comix, la ciliegina sulla torta, l’asso nella manica, l’ultimo tassello di un progetto ambizioso ed entusiasmante.


In cinque, con ruoli, esperienze, e prerogative diverse, si coprono tutte le caselle che servono per realizzare questo progetto. I libri, il rapporto con scrittori ed editori (per Iocisto), la narrazione dei fatti (per una testata giornalistica come Gialli.it), l’illustrazione (per Comix), il respiro internazionale, l’ospitalità, l’esperienza (per il Grenoble). C’è tutto. Tocca solo dare il via a questa avventura.

Prima edizione inevitabilmente dedicata a Napoli ‘culla del giallo’. Mastriani, Serao, Veraldi, De Giovanni. Una linea rossa (sangue?) che si dipana lungo cento cinquant’anni di delitti di carta. La Storia del Giallo a Napoli. E poi.. Una mostra internazionale dedicata a Sherlock Holmes e organizzata dal più grande collezionista di Holmes d’Europa; Il Primo Congresso Nazionale delle Scrittrici di Gialli, il meglio della narrativa poliziesca al femminile del nostro paese; Il Primo Raduno degli scrittori di gialli nati in Campania; la rassegna di Corti dedicati al Noir.
E siamo solo all’inizio. La direzione artistica del Festival è affidata a Ciro Sabatino (direttore di Gialli.it), la presidenza onoraria assegnata a Maurizio De Giovanni, che sarà anche il Presidente del Premio MissterY Città di Napoli per il romanzo edito.

Dal web
view post Posted: 21/2/2022, 19:14 Della serie "bisogna essere felici con ciò che si ha" ... Io ho la mia friggitrice ad aria 😉 - IO LA PENSO COSI'
CITAZIONE (lor3lay @ 21/2/2022, 19:09) 
L'aspetto è proprio invitante e penso che siano buone assai. :lol:
Francamente io friggo raramente, ma se trovo chi frigge per me assaggio volentieri.
Poi questo è proprio il periodo di frittelle e chiacchiere.

Confermo non è piaggeria la mia ma sono proprio buone leggere morbide e afrodisiache come dice mio figlio 😀
Benvenuta e grazie Lor3ly
view post Posted: 21/2/2022, 18:55 La maschera di carnevale più originale sfilata a casa mia - LE NOSTRE FOTO...PER VOI!

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In occasione del carnevale la novità : " Carluccio de ricuttelle " personaggio storico amato da tutti per la sua spontaneità e la sua simpatia. Oggi viene omaggiato e ricordato in maniera altrettanto spontanea da un piccolo stabiese nelle vesti proprio di Carluccio. 😊

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